Ho letto e riletto più volte il comunicato di “Cittadinanzattiva-Tribunale Per I Diritti Del Malato” sulla questione rom e fumi tossici.
L’associazione fa un’analisi che si basa sui seguenti punti fermi:
- La società politica e anche civile lametina hanno preferito ammassare degli esseri umani in un nascondiglio etnico invece di scegliere di viverci insieme.
- Pertanto la società di cui sopra raccogliendo la proposta della CGIL Area Vasta dovrebbe muoversi con l’obiettivo della inclusione nel contesto dei progetti per la rigenerazione Urbana. Una parte consistente dei 98.887.005,59 euro vanno spesi per trasformare quel campo di degrado in un luogo in cui Lamezia Terme possa sperimentare la sua capacità di aggregazione e di socializzazione.
- Pertanto la società di cui sopra non deve proporre una soluzione punitiva che, partendo dai segnali di fumo nero, rinvii a quella comunità solo segnali di intolleranza. Le forze dell’ordine non possono essere utilizzate come ronde di controllo di uno spazio malfamato, ma lavorino perché i carichi di carcasse di copertoni, e quant’altro, non entrino in quel recinto, ìndividuandone il percorso a partire dai magazzini da cui escono.
Questo è il pensiero di CittadinanzaAttiva che però (e meno male) si conclude con un “E TUTTAVIA”.
“E tuttavia – prosegue – non nascondiamo la gravità di ciò che è accaduto, i cui effetti altamente tossici non si concentrano esclusivamente fuori da quel recinto e fanno ammalare noi e i nostri figli ma tolgono il respiro anche ai bambini che in quella vergogna sono costretti a vivere.
Ciò che conta nei discorsi è ciò che segue dopo il “ma”, dopo il “tuttavia”. Sempre l’uomo inizia lodando apparentemente la persona di cui si parla per arrivare poi al “ma”. “È bello ciò che hai detto, grazie di ciò che hai fatto, ma, ma, ma…”. E dopo il “ma” viene fuori ciò che veramente si pensa di una persona o di un fatto.
Or dunque i giurati hanno deciso. La società politica lametina e quella civile vengono definitivamente condannati. La società lametina per i fumi tossici viene condannata ad una pena da stabilire (proporrei una nuova tassa comunale annuale, la TR- Tassa Rom- in modo che ad ogni rom possa essere dato annualmente un reddito di inclusione, a patto che non brucino e non rubino più niente).
Una volta lessi questa notizia: “Un uomo di 42 anni è stato arrestato dai carabinieri di Torino con l’accusa di essere il responsabile di due rapine in farmacia. L’uomo, metre rapinava le farmacie, si è scusato con i farmacisti, dicendo di non preoccuparsi che tanto loro sono assicurati e soprattutto dichiarandosi non colpevole di quanto stava facendo ma accusando la società, che lo ha costretto a queste soluzioni estreme”.
Vorrei ricordare all’Associazione che in diritto la responsabilità è personale e l’Associazione dovrebbe riuscire a dimostrare che io, per esempio, o un altro cittadino lametino come me sia responsabile. E’ facile dire: la società… Tutti dovremmo ricordare quello che disse Kennedy (non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi; chiedete che cosa potete fare voi per il vostro paese). Io ai rom non ho fatto nulla, questo sia chiaro. Lo Stato di diritto è nato per evitare una sola cosa: che ciascuno si faccia giustizia da sè. Pertanto, ammesso e non concesso che la condizione dei rom, così come quella di qualsiasi “ultimo”, sia addebitabile al capitalismo, al nostro egoismo, ai nostri valori o a quello che volete voi, chi propaga fumi tossici non deve ricevere nessuna giustificazione. Anche i terroristi di qualsivoglia paese e razza protestano, ma nel 2021 possiamo scrivere che verso di loro non si devono avere intenti punitivi? L’ho già scritto, a me quello che inquieta a Lamezia è la pretesa di qualcuno di trovare delle somiglianze tra i rom e i baschi, i palestinesi, gli irlandesi. Non esageriamo.
Non vorrei, inoltre, tornando ai fumi tossici, che da oggi qualsiasi gruppo che viva dentro Lamezia possa pensare di protestare contro il degrado, la miseria e la disoccupazione nelle forme che riterrà utili ad ottenere un risarcimento. Non vorrei che da oggi a Lamezia lo Stato di diritto fosse abolito, il codice penale non esistesse più e ciascuno facesse quello che vuole come vuole, tanto la colpa è sempre della società. Come dice Cacciari, ormai viviamo in un regime dispotico. E così sia. Così è se vi pare
PS= Anche questa vicenda ripropone un’antica questione che è la seguente: in uno Stato laico i doveri morali con sigillo del potere pubblico non dovrebbero esistere; né lo Stato, se è laico, ha titolo di imporre comportamenti sul presupposto che essi siano “morali”. Lo Stato, sempre che sia laico, ha titolo per imporre, eventualmente anche con la forza, il rispetto della legge, alla quale occorre uniformarsi non perché è “giusta”, non perché è “morale”, ma perché è legge. Figuriamoci poi se a imporre “doveri morali” ai cittadini non è lo Stato ma una semplice associazione privata.