A Napoli la Juve conferma una stagione buttata via

Sulla Juve non vorrei mai aver ragione, perchè il calcio non è una scienza esatta, ma a febbraio posso riconfermare quanto già scritto in altri due articoli. Una squadra con due soli fuoriclasse, De Ligt e Ronaldo, e altri giocatori rotti, o finiti, o normali, o impresentabili (Berna, A. Sandro) è stata affidata a Pirlo che sta facendo a nostre spese con lo scienziato (il tattico) Gagliardi un corso di formazione professionale. Il rischio terribile è uno solo: non arrivare tra le prime quattro. Aveva finalmente trovato la formazione tipo con Arthur, Mc Kennie e Benta a centrocampo, De Ligt e Demiral in difesa,  ma ancora fa e disfa (senza dare certezze), non rinuncia  a cambiare ruoli e posizioni ad ogni partita. Chi ha giocato a pallone sa che non puoi cambiare zona ad ogni partita. Chiesa e Danilo e Rabiot e De Ligt una volta a sinistra, una a destra, Mc Kennie in tutte tranne il portiere, Kulu una volta a destra, una volta punta. Un tourbillon, una confusione incredibile. Ora io non ho mai visto un grande allenatore fare queste variazioni. I Klopp, Guardiola, Lippi, hanno sempre la loro “formazione tipo”, perchè tutti i calciatori con il ruolo acquisiscono i loro automatismi. Mi ricordo quella volta in cui Lippi volle fare lo scienziato e spostò Montero a sinistra contro Shevchenko. Tutti noi juventini prima dell’incontro ci mettemmo le mani nei capelli. Succede, talvolta gli allenatori vogliono sembrare deus ex machina invece di fare le cose facili. E’ quello che sta succedendo a Pirlo, ma stavolta ha sbagliato Agnelli che se lo voleva in panchina doveva imporgli come secondo Andreazzoli o Gotti, allenatori con esperienza, invece di Baronio. Ma, che volete, adesso il potere lo stanno assumendo i tattici. Io dopo il pareggio con Crotone e Benevento avrei cambiato tutto. Ma ripeto la colpa non è solo di Pirlo, è che la rosa è mediocre e rischia di non farci arrivare in zona Champions. Peccato, perchè il 10° scudetto era contendibile con una guida soltanto pragmatica. E non sono allegriano, a me i ritorni non piacciono.

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