Incapaci/ Il grillino Conte punirà i Benetton dandogli molti miliardi

E’ una vicenda troppo complessa e tecnica che proverò a rendere semplice per far capire quanto Conte e i grillini siano la vera sciagura italiana come lo è qualsiasi di noi quando si mette a fare cose di cui non è capace, armeggiare con l’elettricità, per esempio. Dunque, cominciamo dall’inizio. Cade il ponte Morandi a Genova nel 2018 e i grillini con Conte vogliono punire i Benetton.  Siamo nel 2021, il ponte è già stato ricostruito ma “punire” e ancor più “espropriare” i Benetton come vaneggiato da Conte e dai 5Stelle è un impresa fallita e la abituale tecnica del premier di temporeggiare non fa che peggiorare il quadro. Un solo punto è acquisito: qualsiasi soluzione si scelga, alla fine lo Stato italiano dovrà versare miliardi ai Benetton. Un capolavoro (Carlo Panella, Linkiesta). L’idiozia e la pazzia di questi grillini deficienti  (e del pd che gli va dietro) li ha portati a non considerare un fatto economico e giuridico che si presenta come una matrioska. Seguitemi, se riuscite. Per punire i Benetton avevano pensato di far subentrare Cassa depositi e prestiti (Cdp)  in Atlantia, la holding che controlla Autostrade con più dell’88% (Autostrade per l’Italia -ASPI- titolare della concessione per oltre 3mila chilometri di rete e quindi anche del ponte di Genova). Solo che dentro Atlantia non vi sono solo i Benetton (che hanno il 30,25 delle azioni) ma anche altri soci esteri.

Cosa è successo, allora? Il mercato infatti, nella veste dei soci esteri e degli azionisti di Atlantia, di fatto ha rigettato tutte le offerte della Cdp. Figuraccia del governo Conte che a due anni e mezzo dal crollo del ponte Morandi non è ancora riuscito nel suo intento di «fare giustizia prima della giustizia», come disse il premier sulle rovine calde del ponte, e a “punire” i Benetton.

Negli ultimi giorni si vocifera (v. Corriere) su un cambiamento netto di strategia di Cdp: non più il suo ingresso nell’azionariato di Autostrade, ma un suo acquisto dai Benetton di una quota di Atlantia, che controlla Autostrade.

Il risultato finale nel 2021 sarebbe dunque il seguente: Cdp, controllata dal Tesoro, pagherebbe i Benetton, i quali se ne uscirebbero con molti miliardi in tasca e senza più avere in futuro alcun onere per Autostrade. Inoltre, siccome Atlantia è una società internazionale e ha una quota rilevante della proprietà di tre aeroporti francesi, di quelli di Ciampino e Fiumicino e di molte altre infrastrutture stradali nel mondo, Cdp diventando socio di Atlantia acquisterebbe anche queste altre proprietà all’estero. Parti dunque per punire i Benetton in Italia e sei costretto addirittura ad imbarcarti in operazioni economiche all’estero, il gioco vale la candela?

Infatti col crollo del ponte Morandi, le azioni di Atlantia che viaggiavano attorno ai 25 euro, hanno perso poco meno della metà del loro valore e oggi sono quotate tra i 14 e i 15 euro. Ma se oggi Cdp intendesse acquisire, ovviamente a prezzo di mercato, una quota di Atlantia dai Benetton, in borsa ci sarebbe un immediato rialzo del loro valore in borsa. Quindi il titolo Benetton si rivaluterebbe ma soprattutto eventuali oneri futuri (risarcimenti danno, ecc…) sarebbero a carico di Autostrade.

Per dirne una, è notizia di oggi che i costi dell’abbattimento dei ruderi del Morandi e della costruzione del nuovo ponte sono lievitati di ulteriori 100 milioni di euro, oggi contestati dalle imprese appaltatrici al commissario Bucci e dovrebbero essere pagati appunto da Autostrade.