Auguri grande Roberto Bettega

Roberto Bettega che oggi compie 70 anni lo vidi per la prima volta giocare a Catanzaro (quello dove giocava Busatta) nel 1970 con il Varese. Era il Varese del presidente Borghi e in panchina c’era il barone Liedhom. Bettega era in prestito dalla Juve e siccome tutti ne tessevano le lodi ero curioso di vederlo. Quel giorno segnò per il Varese Braida, poi direttore sportivo di Milan e Barcellona, ma tutti comprendemmo subito che quel longilineo che al pallone dava del tu avrebbe fatto carriera. Soltanto otto anni dopo, ai campionati del mondo di Argentina, era titolare con Rossi in quella che fu la più bella nazionale italiana che io ricordi, superiore a quella mondiale del 1982. A centrocampo Benetti Tardelli e Antognoni, l’intero blocco Juve con Scirea, Sala e Bellugi, dammo lezioni a tutti sino ai due goal che gli olandesi rifilarono a Zoff. Bettega è stato il più grande specialista di colpi di testa che io ricordi (aveva imparato tutto guardando Charles), l’altro è stato Gianni Bui del Catanzaro. In più aveva una tecnica sopraffina. L’unica cosa che non aveva era il tiro da fuori area ma lui dentro l’area era il padrone. Purtroppo la sfortuna si accanì con lui, prima con la tubercolosi e poi con la rottura del legamento in un tempo in cui con quel tipo di infortuni la carriera finiva. Poi cominciò la carriera di dirigente, ma mentre si recava ad Udine per assumere l’incarico ebbe un terribile incidente d’auto. Quindi fece parte del trio juventino con Moggi e Giraudo. E’ stato un fuoriclasse ed è una persona perbene, uno dei pochi che in tv ha saputo fare il commentatore senza la prosopopea di questi pseudo tecnici che ci trattano da scolaretti di Coverciano.