Il pd deve staccare la spina a Conte

Soltanto un pd incapace di pensare al futuro e impegnato a salvare le poltrone di quattro capetti inconsistenti può continuare a dare corda al sòla Conte, il più improbabile leader che questa Repubblica delle banane dopo l’avvento dei 5Stelle abbia tirato fuori dal cilindro del mago Grillo.

Ha scritto Feltri sul Domani che Conte vorrebbe costruirsi un vero governo nel governo, un comitato esecutivo che risponde al Ciae (Il Comitato interministeriale degli affari europei), quindi due livelli di separazione dal Consiglio dei ministri.

Nessun coinvolgimento del Parlamento, e una capacità di assunzioni e di spesa assoluta, in deroga a tutto, all’obbligo di fare gare per usare aziende, a quello di fare concorsi per il personale, ai controlli della Corte dei conti e con il coinvolgimento di dirigenti delle società pubbliche controllate dal ministero del Tesoro.

Il tutto, ovviamente, governato per Dpcm senza passare quindi dal parlamento e neppure dal controllo preventivo della presidenza della Repubblica, come capita per i decreti legge.

Come argomentano su Repubblica Perotti e Boeri i principali argomenti contro la riforma del Mes sono fattualmente errati e l’opposizione è solo strumentale. Ecco allora il Rubicone, il pd dovrebbe a questo punto porre Conte davanti ad un bivio secco: o approviamo la riforma del Mes oppure apriamo la crisi di governo e spetterà a Mattarella gestirla. Se così non facesse e cercasse una mediazione al ribasso Zingaretti & C aumenteranno il potere di interdizione di Conte che aspetta quello che per lui è l’affare della vita: gestire tutti quei soldi che nessun presidente del Consiglio ha mai avuto a disposizione. I soldi fanno venire la vista ai cecati, e così un orbo pòraccio come Conte dopo essersi sentito Churchill si crederà Roosevelt. Gianni Rodari : chi ha torto tira dritto/ se chi ha ragione sta sempre zitto.