MANCANZA DI RISPETTO VERSO I PROFF


Leggo il Corriere della sera del 18/10/2019. A pag. 19 leggo:
“Dipendenti che strisciano il badge per i colleghi assenti, ragazzini che lo fanno per i loro familiari, perfino davanti a compiacenti vigili urbani. Le telecamere dei carabinieri di Catania da maggio a luglio del 2015 hanno ripreso i dipendenti del Comune di Piedimonte Etneo. Per 48 di loro la Procura ipotizza il reato di truffa aggravata; 23 avevano un contratto a tempo determinato”. Quattro pagine dopo, a pag. 23, leggo un’altra notizia: “Un’ispezione a sorpresa della Guardia di Finanza al liceo classico Gioberti di Torino, uno dei più antichi d’Italia: scopo del controllo, ieri mattina, quello di verificare se ci fossero prof assenteisti. Agli insegnanti è stato chiesto un documento d’identità e di apporre la firma su un registro. Il blitz non è piaciuto ai sindacati. Il Cub parla di «mancanza di rispetto nei confronti dei docenti»”. Mettendo assieme queste due notizie non capisco una cosa, perchè soltanto per la scuola si parla di “mancanza di rispetto”. Voglio dire che se uno pensa che un controllo manchi di rispetto, deve valere per tutte le categorie. Vedete, i proff da sempre dichiarano che la loro presenza è documentata dal registro di classe dove firmano l’ora. Solo che ci sono due particolari: il registro non ti dice a che ora entra il prof (se deve entrare alle 8,30, è arrivato alle 8,30?) nè se esce durante l’ora. Io avevo una prof che diceva alla classe: io devo fare una commissione, voi restate in classe che torno subito. Lasciava la classe ed andava a casa sua che non era molto distante dalla scuola. Dopo aver fatto quel che doveva tornava. Gli allievi erano rimasti in aula senza che nessuno uscisse, in rigoroso silenzio. Se qualcuno entrava dicevano che la prof era al bagno. Tutto questo lo facevano non per rispetto della prof, ma solo perchè ne avevano paura.