RENZI L’INSUCCESSO GLI HA DATO ALLA TESTA

Cosa penso di Renzi l’ho scritto tempo fa, è quel giocatore del casinò che comincia a perdere e si convince che la prossima puntata sarà quella che lo riporterà a galla; così gioca sino alla completa rovina. Tutte le sue mosse, le ultime sono allearsi con i grillini e lasciare il pd, sono fatte da uno non più lucido che cerca disperatamente la sua rivincita. Se qualcuno mi considera un suo tifoso non legge Michele Salvati, che quanto me ha creduto alla riforma costituzionale varata da Renzi come l’ultima occasione per riformare le istituzioni vecchie del Paese. La sconfitta dei “SI” ha sancito la vittoria dei proporzionalisti e la sconfitta del maggioritario. Un ritorno alla prima Repubblica, con fascisti & comunisti convinti che il sistema elettorale proporzionale e la frammentazione che comporta siano “necessari” al loro orticello. Se si è tornati alla prima Repubblica senza Craxi e Andreotti è chiaro che tanti aspirino a fare i Ghino di Tacco (e Renzi sarà solo il primo ma non l’ultimo). Il nostro sistema costituzionale non si è riusciti a riformarlo rinforzando il governo e infatti i governi vanno e vengono senza poter risolvere mai nessun problema. Unica costante: aumentano il debito. Renzi almeno ci ha provato, l’insuccesso gli ha dato alla testa direbbe Flaiano. Oggi lascia il pd mentre l’Italia è destinata da un destino avverso a non avere mai: una Destra classica (ordine, mercato, libera iniziativa) e una forza di Sinistra riformista (giustizia, concorrenza, libertà) con un chiaro programma “per”. Proposte serie che siano le stesse stando al governo o all’opposizione. I riformisti (alla Olof Palme) non sono mai contro qualcuno, non sono parolai ma concreti e hanno in testa una visione precisa per il futuro.