CONFRONTO ITALIA-SPAGNA

Caro Aldo Cazzullo, sono stato una settimana in Spagna, a Valencia e a Madrid. Due riflessioni: il costo della benzina non supera 1,20 euro a litro. Ma i nostri non dovevano ridurla drasticamente al primo Consiglio dei ministri? I taxi: eravamo in quattro oltre la carrozzina di cui necessita mio figlio. Nessuna lamentela da parte dei tassisti. Il costo di ogni corsa non ha mai superato i 6,50-7 euro. Il tassametro partiva da 1,45. I tassisti guadagnano tra i 4 e i 5 mila euro al mese. Un dipendente pubblico alla prima assunzione, a loro dire, percepisce uno stipendio di circa 1.400 euro al mese. Non sono esterofilo, amo l’Italia.

Caro Gianfranco, è bello trovarsi in sintonia con i lettori. Ero in Spagna il mese scorso e ho pensato le stesse sue cose. Nonostante sia stata a lungo governata dalla sinistra, la Spagna tra i grandi Paesi dell’eurozona è quello con la pressione fiscale più bassa. Sono più basse le accise sulla benzina, è più basso il prelievo sul lavoro. Ora Sánchez, per la gioia dei suoi alleati di Podemos, vuole aumentare le tasse ai «ricchi», che spesso sono in realtà i contribuenti onesti. Il confronto con i taxi è ancora più impietoso. Ho mantenuto l’abitudine tutta italiana di chiedere, quasi implorante, se posso pagare con la carta di credito. I tassisti spagnoli mi guardano ogni volta come si guarda un matto. In Spagna, come in tutto il mondo civile, i tassisti hanno l’obbligo di accettare la carta di credito. Ho ripensato quando a Roma un paio d’anni fa, non avendo soldi in tasca, risalii una fila di taxi al parcheggio chiedendo se accettavano la carta, ricevendo dieci «no» un po’ infastiditi. Da allora la situazione è un po’ migliorata. Ma l’altro giorno un tassista cui ho chiesto di andare a Saxa Rubra, in fondo alla Flaminia, mi ha portato per sbaglio in fondo sulla Salaria; è tornato indietro, ha ripreso la tangenziale, è arrivato mezz’ora dopo, e pretendeva che pagassi i 60 euro indicati dal tassametro. Un suo collega di Madrid, dovendo allungare il percorso dopo aver trovato una strada chiusa per la maratona, il tassametro l’ha invece interrotto. Gli ho detto ovviamente che non era il caso, mica era colpa sua. Mi ha risposto che era suo dovere informarsi, che avrei perso tempo per sua responsabilità e non avrei pagato la corsa. Poi non stupiamoci se la Spagna è il Paese con più turisti al mondo e l’Italia è solo quinta.