L’orgasmo di Gino Paoli

La signora Regeni se la prende con Vecchioni per una canzone. Ma “l’insopportabile mediocrità di testo e musica” (Francesco Merlo) dovrebbe farle piacere? Vecchioni c’è rimasto male, noi ci saremmo meravigliati se fosse successo il contrario. Gino Paoli rivela a Walter Veltroni (7 Corsera) che nessuno ha capito il testo della sua canzone “Il cielo in una stanza”. Dice che parla dell’orgasmo che le faceva provare una prostituta. E’ una rivelazione, tutti noi pensavamo che parlasse del rapporto intimo di un padre che racconta una favola al suo bambino per farlo addormentare…Altri hanno pensato a Walter Bonatti a ottomila metri in una tenda viola che scalava il K2. Al di là degli scherzi, i cantautori italiani sono ridicoli, prima scrivono testi come si può in italiano, con bisillabe e trisillabe (vicino, quando, niente, mondo, stanza) e poi ti spiegano il significato. Una volta Zucchero, che con l’italiano ha la dimestichezza di un finlandese, doveva trovare una rima con “Dio”. Per non usare il solito “mio”, scrisse “zio”. Gli chiesero cosa c’entrasse questo zio, e lui disse che era un omaggio. Ad un orchestrale che chiamavano “zio”. Insomma, i testi delle canzonette sono spiegabili solo a posteriori. Non è una novità. Anche i pittori scarsi fanno due pennellate a colori e poi ognuno ci vede quello che vuole. Non c’è testo senza interprete.

Quando sei qui con me
Questa stanza non ha più pareti
Ma alberi
Alberi infiniti

se avesse scritto questi versi, non avrebbe avuto successo?


Perchè mai io dovrei
rivelarti le bugie segrete
Le abili
Abili menzogne

Il paroliere Migliacci spiegò che il “blu” presente nel testo di “Volare” derivava da un quadro impressionista che aveva nella stanza. Io penso che servisse a far rima con “più”.

Penso che un sogno così non ritorni mai più:
mi dipingevo le mani e la faccia di blu,
poi d’improvviso venivo dal vento rapito
e incominciavo a volare nel cielo infinito…

Nelle canzonette i testi sono secondari. Lo aveva capito il furbo Mogol che a Battisti diceva: portami le musiche che poi le parole ce le metto io. Se Morricone ti scrive una musica, pure Maurizio Costanzo è capace di metterci le parole (Se telefonando).Ma la canzone avrebbe avuto successo anche se avesse scritto:

Senza mai urlare/io ti avrei detto basta/e poi piangevo.

( Se telefonando/ io potessi dirti addio/ Ti chiamerei)

Allo stesso modo, invece di

” Volare… oh, oh!…/cantare… oh, oh, oh, oh!/
nel blu, dipinto di blu,/felice di stare lassù. ”

se il testo fosse stato

“Amore, oh, oh,/urlare…oh,oh,oh/

sei tu, l’amore sei tu/ ti amo sempre di più

credete che la canzone non avrebbe avuto successo?