Juve/Non ho mai visto uno più scemo di Gatti

Guardare una partita della Juve da ormai 5 anni (ultimi 3 di Allegri, poi Thiago Motta, e quest’anno) significa come rivivere sempre la stessa giornata, come quel film “Ricomincio da capo” in cui il metereologo Bill Murray rimane intrappolato nel 2 febbraio. Una squadretta compassata e ripetitiva dove tutti passano la palla a Locatelli che dopo vari altri passaggi la riceve di nuovo e tutto ricomincia daccapo ad un ritmo lento ma così lento che ti sei addormentato senza accorgertene. Locatelli non è Modric il quale a 40 anni dimostra come un fuoriclasse nel nostro piccolo lento e sonnacchioso campionato sembri un marziano per la velocità del pensiero (ma anche Pirlo, per restare alla Juve, ora ci sembra un marziano). Quello che volevo dire è che alla mia veneranda età ho conosciuto un difensore scemo ma così scemo come non ne avevo mai visto. Eppure la Juve ha avuto Favero, Torricelli, Garzena, Bercellino, oltre a Gentile, Cabrini e Scirea. Parlo di Gatti il quale è capace sotto gli occhi di arbitro guardalinee quarto uomo e telecamere di usare le mani e le spalle verso l’avversario e protesta pure se gli fischiano fallo. Poi nei momenti clou in area è sempre svagato e fuori posizione. Porta le mani dietro il corpo e quando uno davanti a lui tira, si gira per la paura di essere colpito. Non è questione di piedi ma di testa: ci sono giocatori da serie B o C che son titolari inamovibili di questa Juve e il fatto che il suo contratto sia stato rinnovato sino al 2030 è secondo me la certificazione di 5 anni insulsi, che mi hanno fatto ritornare ai tempi tristi di un allenatore che si chiamava Heriberto Herrera detto “movimiento, movimiento”. Era il 1965 e Omar Sivori se ne andò allora al Napoli dove con Altafini ci fece vedere gli ultimi scampoli del suo campionario.