Il punto è che per essere i buoni non basta ripetere ossessivamente «noi siamo i buoni».
Siete brutti? Rendetevi terribili.Nessuno farà più caso alla vostra bruttezza!
Per chi non sia natoieri – lo scrivo tutto attaccato, non è una nozione anagrafica – il punto è, mi pare, di tenersi stretta la propria solitudine, senza rinunciare alla propria solidale condivisione. In famiglia, in società, in un giornale, in un corteo. Nel mondo. (as)
Il ridicolo è infatti parte fondamentale del fascismo, tanto quanto la violenza.
Può succedere che di fronte a uno di quei bivii di vita e di morte, propria o d’altri, si reagisca smentendo tutti i presupposti apparenti della propria personalità, quello che ci si aspetta da sé… Succede nei tempi di fuoco, quando ne va della vita, della tortura, del rinnegamento di sé, della viltà e del tradimento, e anche, imprevedibilmente, in tempi ordinari, quelli che chiamiamo di pace.(AS)
“I liberal hanno capito benissimo che con quelle idee non vanno più da nessuna parte. Che a furia di spezzettare i deboli in categorie sempre più piccole – i gay, le lesbiche, i bisessuali, i transessuali, i non binari, e poi i gay operai, le lesbiche immigrate, i transessuali neri, eccetera – hanno finito per consegnarsi alla reazione di Trump. In fondo Trump è questo: il ritorno del rimosso della sinistra. Hanno tentato di costruire un mondo di educande, dove un maschile sovraesteso era un attacco alla dignità della persona, ed ecco che arriva lui, con la sua volgarità, i suoi modi spicci, a riscattare tutti quelli che non ne potevano più”. (Regazzoni)
“Cosa ci rende davvero italiani?
La risposta è incisa nella nostra identità.
Nella tenacia inossidabile di un popolo che non si arrende, nella forza silenziosa che resiste al tempo, nella resilienza con cui ogni giorno ricostruiamo il domani…siamo un popolo di ferro, forgiato dal fuoco delle sfide, temprato dal coraggio, legato da un calore umano che nessuna distanza può spezzare.
Come il ferro, sappiamo resistere e trasformarci, vibrare davanti alla bellezza, unire ciò che è lontano…”
e in sottofondo Andrea Bocelli, come ti sbagli?
Prof ma chi l’ha ideata la pubblicità delle Ferrovie dello Stato, Pavolini?
