AVEVO SCOMMESSO: chi è tondo non diventa quadrato

IL 26 MARZO AVEVO PREVISTO QUANTO SAREBBE AVVENUTO, vale a dire che i grillini se la sarebbero presa con Mattarella, che nientedimeno vogliono mettere in stato di accusa.VI RIPROPONGO IL MIO POST, CHE TROVATE TRA GLI ARTICOLI

A tutti quelli (quanti sono?) che spingono il Pd a “trattare” con i cinquestelle, vorrei proporre una scommessa. Oggi è il 26 marzo 2018, vediamo quanti giorni passano fino al momento in cui  Grillo o altro esponente nazionale insolentirà Mattarella, oggi ossequiato e riverito (avete sentito il cd movimentista Fico?). Non so quando avverrà, ma so che avverrà prima della fine di questa legislatura.  Che i cinquestelle rispettino sempre Mattarella ha la stessa probabilità di riuscita che Grillo paghi il caffè a qualcuno al bar. Comunque sia, i trattativisti sono tutti “gente di sani princìpi” (Cuperlo, Emiliano, Orlando & C.). 

Ma su questo blog, se voi leggete gli articoli precedenti, troverete altre pre-monizioni. L’1 marzo scrivevo “Domani conosceremo il prezzo del rancore”. Ancora prima, il 26 febbraio, scrivevo “Vinceranno i Bagatta”, dove si legge: “Ha scritto Sergio Fabbrini: Come si fa a non essere preoccupati per l’esito delle prossime elezioni parlamentari? L’Italia è a un bivio. Il 4 marzo deciderà quale direzione prendere. Verso l’occidente rappresentato da un’eurozona in grado di governare la propria integrazione monetaria ed economica (l’Europa di Ventotene) oppure verso l’oriente rappresentato da un’associazione di stati prigionieri dei propri umori nazionalisti e sovranisti (l’Europa di Visegrad). Si tratta di due Europe non compatibili”. Potrei continuare, ma voglio solo significare questo. Se uno come me, un comune cittadino che segue la politica informandosi, aveva previsto dove saremmo andati a sbattere, com’è che molti intellettuali de sinistra non vedevano tutto questo, non capivano che si stava solo perdendo tempo per tornare al voto? Se voi oggi, 28 maggio, vi comprate Repubblica, leggete tra le opinioni quella di un deficiente (Piero Ignazi) che ha scritto “L’errore fatale del pd”. L’errore del pd sarebbe quello di non aver voluto trattare con i 5 stelle! Ma come fai a insistere proprio nel giorno in cui tutti si tolgono la maschera e appaiono le facce vere di Salvini e Di Maio, due che vogliono portare l’Italia fuori dall’euro dicendo il contrario, altrimenti il ministro dell’Economia sarebbe stato senza problemi Giorgetti, n. 2 della Lega e uomo di grande equilibrio e intelligenza? Quelli senza cattedra come me e senza spazio su Repubblica avevano capito subito che Di Battista non sarebbe partito per non so dove per fare non so cosa. Ignazi e quelli come lui invece insistono.Non hanno ANCORA capito, ben prima delle elezioni, che la lotta in Italia è: Di Battista contro Cottarelli. La menzogna contro la verità; l’incompetenza contro la competenza; contro l’euro o a favore dell’euro.