I problemi non si risolvono producendo norme. A me Giuseppi è sempre sembrato Fantozzi alle prese con il tordo. Stamane leggevo la notizia della classifica «Avvocato dell’anno» stilata da Mag e Legalcommunity. Rientrare nella classifica dei migliori 50 avvocati d’affari italiani nell’anno del Coronavirus è come scalare lo Stelvio in bici con sulle spalle uno zaino pieno di pietre, ha scritto Isidoro Trovato. Ora io sono convinto che ognuno di questi 50 business lawyer farebbe meglio di Conte come capo del Governo. Naturalmente nessuno di questi 50 così come nessuno degli altri 200 che seguono rinuncerebbe al suo alto tenore di vita per andare a fare il presidente del Consiglio. Perchè sono convinto che farebbero meglio di Conte? Perchè meglio di Conte in Italia ne abbiamo decine di migliaia e sono tutti quelli che sono pratici di aziende non solo di legislazione. Il caso Berlusconi non fa testo appunto perchè si trattava di uno ricco che davanti al possibile fallimento della sua azienda si è buttato in politica per salvare l’azienda, e la cosa gli è riuscita benissimo. Cioè Berlusca ha pensato al suo patrimonio non a quello dell’Italia. La politica lasciata in mano a gente che non sa nulla di economia, di bilanci, di organizzazione, di gestione delle risorse umane, lasciata in mano agli “avvocati”, produce solo dpcm, norme, carte. La decisione politica non produce gestione, regolamenti, realizzazioni, per cui i nostri atavici problemi incancreniscono. Si spende 1 euro su 3 dei fondi europei arrivati dal 2014 ad oggi, non si diminuisce l’evasione fiscale e così via.
Quando fai questo discorso ti stoppano e ti fanno: ma tu allora vuoi Salvini?Che è un modo di dire ben conosciuto, significa o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra. Solo che adesso gli “al lupo, al lupo” dei politicanti sono finiti, il lupo è arrivato davvero, e bisogna vedere se mangiare questa minestra di Conte non significa di fatto suicidarsi. Abbiamo bisogno di Draghi, Colao e delle migliori intelligenze italiane per riformare per davvero la macchina amministrativa, per costringere i burocrati a non far da tappo, per fare una digitalizzazione vera perchè il nostro futuro passa da là. Lo abbiamo visto, se tu vuoi far arrivare subito i soldi nelle tasche degli italiani hai bisogno di digitalizzare il tutto, se non lo capisci ti consegni nelle grinfie dei burocrati che vogliono mantenere le carte. E’ un solo esempio ma è arrivato il momento che se non fai quello che hai rimandato per decenni con la pandemia non ti rialzi più.
PS: Giuseppi è inquietante perchè dice: rifarei tutto. Significa che non ha capito nulla. Un solo esempio. Arrivati al 12 novembre qualcuno ha scoperto che i dati dei positivi comunicati ogni giorno sono inutili e non sono attendibili e che gli unici dati che dovremmo sapere sono il numero degli entrati in ospedale e quanti sono in terapia intensiva. Ci sono voluti 8 mesi e 12 giorni dal 1° marzo per capire questo e che i dati sono disomogenei, ogni territorio procede per conto suo. Arrivati al 12 novembre qualcuno ha capito finalmente che Giuseppi la pandemia l’ha affrontata con la seguente politica: “Io non volevo, siamo stati costretti a fare questo, la colpa è vostra”
Il virus non è invincibile, la diffusione può essere arginata se si decidono (e si rispettano) misure di contenimento rigorose. All’inizio di ottobre (noi il 20 ottobre avevamo 10.874 positivi, il 10 erano 5.724) la Spagna aveva una incidenza di nuovi casi positivi otto volte più alta di quella dell’Italia. Da allora tutto è cambiato e oggi, stando ai dati delle ultime due settimane, nel nostro Paese vengono individuati più positivi dei vicini iberici, sempre considerando il dato rapportato al numero di abitanti. Lo stesso sorpasso di cui avremmo volentieri fatto a meno è avvenuto nei confronti del Regno Unito, dove oggi i contagi sono molti, ma meno che in Italia. Non abbiamo superato la Francia, ma ci stiamo drammaticamente avvicinando. Questo mutamento di scenario deve, da una parte, spaventare perché in Italia l’epidemia sta correndo troppo velocemente (anche se meno di due settimane fa), ma dall’altra può anche offrirci un elemento di fiducia, perché con misure di restrizioni molto severe (senza comunque arrivare a un vero lockdown) Spagna e Regno Unito stanno assistendo a un graduale miglioramento della situazione epidemiologica.