Prendete l’agendina e annotatevi questa massima del ministro della Salute, il comunista Speranza: ” Ci sono cose più importanti del pallone”. Fatto? Aggiungete poi quest’altra: SI PARLA TROPPO DI CALCIO E POCO DI SCUOLA (Corsera, pag. 8 del 5/10/20). Ma va! Non ci avevate mai pensato, vero? Che profondità, questi scienziati che abbiamo al governo nel 2020. Pensiero stupendo, canterebbe la Patty Pravo. Ma che c’azzecca con Aurelio De Laurentiis che non vuole giocare col Napoli a Torino su ordine dell’Asl? Vediamo
Su questo blog ho già scritto di Aurelio De Laurentiis e spiegavo come egli si ritenga l‘unico furbo in un mondo di scemi. Ma la fiction- capolavoro che sta inscenando in queste ore per me consente di capire il Paese in cui viviamo, la comunicazione, i rapporti di forza. I ministri, i costituzionalisti, direi quasi tutto. Non si tratta di pallone, come ha detto Speranza, si tratta di politica: tu Ministro puoi decidere di sospendere tutti i campionati di calcio ma lo devi dire chiaro e poi vediamo cosa succede.
Cominciamo dalla fine, cercherò di illustrare la seguente tesi: in America c’è chi crede che Trump si sia iniettato il covid per vincere le elezioni, in Italia lo pensa magari la maggioranza. In altri termini, in Italia c’è davvero la vera libertà, ognuno può pensare quello che vuole, basta che dica: io la penso così, vabbene?La scommessa che faccio oggi 4 ottobre 2020 è la seguente: la partita Juve -Napoli sarà fatta ripetere. Non so come e quando ma sono sicuro. Perchè sono sicuro da scommettere?
Fuori dal giuridichese vi spiego nella maniera più semplice la questione. Il termine chiave è PROTOCOLLO FIGC, vale a dire l’accordo sottoscritto dai presidenti delle squadre di calcio per evitare il COLLASSO e giocare in maniera regolare il campionato. Il protocollo serve a NON interrompere il campionato in caso di qualche positività al covid nelle squadre. E’ chiaro infatti che se una squadra intera, quando accerta un contagiato, dovesse mettersi in isolamento per 14 giorni, il campionato non si può giocare perchè cominciano a saltare le partite. Allora i presidenti, che hanno bisogno di giocare per ragioni economiche, altrimenti Sky non paga e loro falliscono, hanno deciso tutti assieme, compreso ADL, di uniformarsi al regolamento Uefa che in tutta Europa ha stabilito che una squadra possa giocare anche se ha x contagiati equiparando i contagiati agli infortunati. Solo che ADL, dopo aver aderito al protocollo, ha deciso di farlo saltare in maniera sconsiderata e solitaria, senza pensare che se facesse quello che ha fatto con la Juve per una partita europea, gli squalificherebbero la squadra per un anno, con un danno incalcolabile. Perchè con l’Asl può fare la furbata in Italia ma in Europa si fregano di lui e del Napoli. Insomma, c’è da capire un solo concetto, il PROTOCOLLO è stato fatto proprio per non rinviare le partite in caso di uno o più contagi, e quindi chi come ADL lo mette in discussione sta imboccando la strada del “muoia Sansone con tutti i filistei”, vale a dire chiudiamo i campionati sino a quando non passa la pandemia. Capito questo concetto, semplice, chiaro, uniforme a livello europeo, tutte le chiacchiere dei politici e ministri italiani sulla salute sono fuffa, perdite di tempo, inutili manfrine.
(4/10/20) Avendo il Napoli 2 titolari positivi al Covid, ADL ha orchestrato una manfrina per non giocare stasera con la Juve. Le regole ci sono, sono chiare, e sono applicate dappertutto in Europa, tranne nel regno di Napoli dove anche un’ Asl comanda su tutti gli altri organi dello Stato (come ha detto un giornalista napoletano: è la Bibbia). Non immaginavate tutto questo potere delle Asl, dite la verità? Avete dimenticato che viviamo in Italia dove il diritto non esiste e ognuno si fa la legge sua.
Per fare un confronto con l’estero, il Lipsia in Germania ha 3 contagiati, il Liverpool di Klopp ha positivi nientemeno che Manè e Thiago (e ha giocato e perso perciò 7 a 2) , ma nessuna partita è stata rinviata, rispettando le regole. All’estero si gioca sempre anche se la curva dei contagi non è certo migliore che da noi. In Francia si va in campo se una squadra ha almeno 20 giocatori negativi al tampone, in Premier ci si ferma solo se un club ha meno di 14 giocatori a disposizione, in Spagna ne bastano 13 con solo 5 giocatori della prima squadra.
ADL è stato davvero plateale, prima lo ha chiesto con le buone ad Agnelli e alla Lega (notizie riportate ieri sui giornali), poi davanti al rifiuto è passato alla maniere italiche con avvocati, De Luca & Asl.
Tutto ciò, come avviene in tutta Europa, mentre il Milan continua a giocare (e a volare) nonostante due positivi, e uno si chiama Ibrahimovic. Così anche Sassuolo, Torino, Samp e Atalanta. Evidentemente le Asl delle rispettive squadre capiscono poco di calcio.
Ora immaginate per un momento se quello che ha fatto ADL l’avesse fatto la Juve attraverso una Asl di Torino. Immaginatevi i giornali, le tv, Speranza, il Parlamento, Spadafora, Fico, le maratone di Mentana, i Bonolis e Travaglio: l’Italia si sarebbe fermata gridando alla vergogna, al colpo allo Stato di diritto, e via dicendo. Lo fa ADL e tutto sembra la burletta di un mattacchione, lo stesso che è andato alla riunione di Lega col covid dicendo che aveva mangiato troppe ostriche. Roba da avvocati, dicono, solo che se un giudice (com’è noto in Italia ogni giudice decide come vuole lui) darà ragione ad ADL, i campionati di calcio sono finiti. ADL questo vuole, lui pensa di essere furbo ma è un cretino (si veda la vicenda Milik) perchè la definizione di cretino è: uno che fa male agli altri senza riceverne alcun beneficio.
Quella stessa Asl Napoli 1 che ha consentito pochi giorni fa al Genoa di arrivare e partire da Napoli pur avendo due positivi, ha proibito al Napoli, già pronto per decollare su Torino, di non prendere alcun aereo ordinando a squadra e dirigenti di restare in clausura nelle loro case e di presentarsi oggi in ritiro a Castel Volturno. Non si va in giro per l’Italia, anche se il carico virale (con Zielinski ed Elmas) sarebbe rimasto a casa. Avrebbero viaggiato giocatori, tecnici e dirigenti, tutti negativi.
Ma la Asl Napoli 1 si è alzata dalla panchina immaginaria e ha voluto giocare la sua partita. Calpestando un protocollo deciso mesi fa dal ministero dello Sport e dal dicastero della Salute seguendo le indicazioni del Comitato tecnico scientifico. Protocollo accolto dalle istituzioni calcistiche, Federazione e Leghe SOLO 4 GIORNI FA.
Seconda gamba tesa: la Asl Napoli 1 ha fatto carta straccia della nuova regola ispirata dal regolamento Uefa, nata soltanto quattro giorni fa, dal Consiglio straordinario della Lega calcio che aveva così sentenziato: le società possono chiedere una sola volta il rinvio della partita con 10 o più positivi. Giocato il jolly, in ogni altra occasione si dovrà scendere in campo. Se si preferisse riposare, scatterebbe la sconfitta a tavolino, il famoso 0-3. Difatti, Genoa-Torino, prevista ieri, è stata posticipata per la presenza nel Genoa di 17 positivi.
Morale della favola: l’Italia resta la patria dei furbacchioni. Ma, prafrasando Petrolini, non bisogna avercela con i furbacchioni bensì con quelli che non li buttano giù. Diffidate sempre quando vi parlano di poteri forti, sudditanza, lobby e cose così. Sono concetti importanti che però non valgono in Italia.
Per finire, la domanda delle 100 pistole: le Asl hanno la competenza per intervenire? Motivo di discussione per gli avvocati. Quelli di Figc (e Lega) hanno le idee chiare: assolutamente no. Perché se l’Asl sicuramente ha l’autorità di vigilare sulla salute in loco, è più incerto che possa andare contro una legge statale, ovvero il protocollo firmato dal ministro della Salute e dal Cts. Ora però lo stesso comitato ha detto che l’Asl viene prima. Roba da Boldi & De Sica.