Rossana Rossanda con affetto

Rossana Rossanda aveva la stessa età di mia madre ma per me, che non l’ho mai conosciuta se non attraverso i suoi scritti, era un’amica. Il gruppo del Manifesto lo incrociai nel 1969 in un convegno a Firenze. C’erano tutti, Pintor e Magri con un bellissimo maglione azzurro,Valentino Parlato e la Rossanda. Da quella sera diventarono i miei compagni e cominciò l’avventura di pensare alla rivoluzione superando il legame con Mosca e il clima di caserma che si respirava nelle sezioni comuniste. Da allora ad oggi ognuno ha seguito la sua strada, molti del Manifesto sono diventati giornalisti importanti e nel 2011 abbiamo subìto lo choc di Lucio Magri che in Svizzera si è dato la morte. Un gruppo di “eretici” che aveva preso il nome di “nuova sinistra” non è riuscito a cambiare le sorti di questo nostro paese, nè ad influenzarne il corso. Da quando ho cominciato a considerarmi un liberal (all’americana), tanti anni fa, ho creduto di individuare una ragione di fondo alla base del fallimento di una politica. Questa ragione è facile da spiegare. Noi eravamo abituati a leggere e gli articoli del Manifesto davano la linea. Lucio Magri e tutti gli altri prima di accettare di presentarsi in televisione fecero passare diversi anni. Non avevano capito cosa fosse la popolarità, cioè i mezzi di comunicazione di massa, pensavano che la politica si dovesse fare attraverso le riunioni in sezione, i congressi, i convegni, i giornali. Oggi che tutto è stato spazzato via, che la tv raggiunge solo anziani e i giovani praticano i social senza leggere, la nostra avventura con il Manifesto mi appare meravigliosa ma solo perchè eravamo giovani e coltivavamo le virtù teologali, fede speranza e carità. In ogni caso quelli come me non hanno sprecato il tempo perchè hanno camminato insieme con gente di grande valore e cervello. Significa che a 20 anni chi fossero (a sinistra) gli imbecilli e chi gli intelligenti, almeno questo riuscivamo a discernerlo. Rossanda ci lascia quando magari si considerano di sinistra i grillini & Travaglio. Grande è la confusione sotto il cielo, c’è del nuovo e del buono, ma il nuovo non è buono e il buono non è nuovo.