LA SCUOLA RIAPRE E POI RICHIUDE, COM’E’OVVIO

Sulla scuola in pandemia si scrivono molte cose interessanti ma come al solito Guia Soncini (su Linkiesta) non si allinea al mainstream. La citerò molto mettendo in corsivo ciò che ha scritto qualche giorno fa .

Manca un mese all’apertura e già abbiamo rimosso tutto : quelli che “ finanche le discoteche hanno riaperto ma le scuole no”; quelli che “una intera generazione ha perduto un anno di formazione”; quelli che “ almeno l’ultimo giorno di scuola fatelo in presenza perchè possano salutare i compagni”; per non parlare dell’impossibilità di formare le commissioni per gli esami di Stato a causa del forfait dei presidenti (ci sono stati contagi? pare di no) e di tutte le bazzecole recenti, tipo banchi singoli con rotelle, distanziamento e via discorrendo.

Il complottismo degli ultimi giorni è: il governo di nascosto briga per non riaprire le scuole. Non: ovunque abbiano aperto, dalla Germania alla Georgia (in entrambi i posti il 3 di agosto), sono ricominciati i contagi, com’è ovvio, perché mai da noi dovrebbe essere diverso? Non: se c’è qualcuno che ha interesse a riaprire le scuole, invece di darvi nuovi sussidi per la babysitter e altre amenità, è il governo.

E dunque siamo arrivati ad oggi 18 agosto 2020 quando il Corriere della sera fa il titolo di apertura: SCUOLA L’ ALTOLA’ DEI PRESIDI (No alla responsabilità penale in caso di contagi). Cosa succcede? Succede che dopo Ferragosto siamo in dirittura di arrivo in vista del traguardo della riapertura scuole e si arriva al dunque. Qual è il dunque?

E’ come al solito la (ir)responsabilità e l’inestricabile groviglio giudiziario che governa il nostro paese dove ognuno può fare quel che si sente di fare, tanto l’ultima parola ce l’hanno i giudici (il che spiega il numero abnorme di avvocati che abbiamo). Qualsiasi ministro, adesso c’è la Azzolina ma è stato sempre così, qualsiasi burocrate sa che in Italia le cose si fanno così: dei signori scrivono migliaia di carte per illustrare le procedure e i protocolli e poi in calce mettono un codicillo: comunque il responsabile è Tizio. Il tutto ha pure un nome: ARMIAMOCI E PARTITE.

Quando hanno ripreso il calcio a porte chiuse il tentativo, per dire, è stato quello di imputare ai medici delle squadre la responsabilità per qualsiasi contagio. E anche adesso con le scuole il Ministero lavora spensierato perchè sa che tanto ogni scuola italiana, dalla più piccola alla più grande, ha un dirigente capro espiatorio. Come quella che potete vedervi (su Netflix) nella serie tv belga “I 12 giurati”: assassina o innocente ? Un dirigente pagato nulla rispetto ai dirigenti del Miur e delle altre amministrazioni (che pure non dirigono personale) ma in ogni caso definito “datore di lavoro” e “Responsabile giuridico unico” per una scuola dove si decide insieme con organi collegiali e rsu (vien detta “partecipazione democratica”) e che però (malgrado il datore di lavoro) non è un’impresa sennò i sindacati si arrabbiano.

La domanda è: scusate, ma il Covid sarà un infortunio sul lavoro per cui se un bidello si ammala il suo principe del foro convoca in giudizio il preside perchè se si è ammalato vuol dire che i protocolli non hanno funzionato e lui è il colpevole? Elementare, Watson.

Da decenni ormai abbiamo deciso che la scuola è (un ente) inutile perchè non è più un ascensore sociale e non prepara al lavoro. E’ come un albero, pure bello, da ammirare, ma insomma lo si può sacrificare se devi farvi passare una strada. Dunque, che la scuola sia aperta non interessa agli alunni (come Pinocchio ne farebbero a meno), al personale (se ti pagano senza far nulla è meglio), ai genitori (a meno che non lavorino e debbano parcheggiare i figli). L’unico che risponde per ogni cosa brutta (le cose belle sono opera degli altri) che succede è il dirigente alias sceriffo. Responsabile di tutto per 3000 euro al mese. Dunque egli dovrà riaprire, come vuole lui, come può e come sa, in una solitudine terribile che riguarda lui e lo staff che è riuscito a costruirsi nel corso degli anni. Dovrà riaprire il negozio e gestirlo, se si vuole leggere le direttive se le legge ma non è questo il punto. Lui deve prepararsi al peggio. Qualsiasi cosa accadrà, sarà unicamente colpa sua: non c’entra il CTS, non c’entra la Azzolina, non c’entra l’USR, non c’entra nessuno. Anzi, come ho spiegato (ma i Zunino &C. non lo spiegano sui giornali) tutti gli altri in cuor loro vogliono non andarci a scuola. E sperano che se riapre si chiuda subito e non se ne parli più. Naturalmente ci sono pure i presidi che mandano certificato medico e vedetevela voi o quelli che sono a scuola ma è come se non ci fossero.

Tutto dipende dal Caso e dal giudice che ti manda. Ci sono i dirigenti scolastici fortunati e quelli sfortunati. Pure lo stipendio è diverso. Lo sapevate che lo stipendio dei presidi dipende dalla Regione in cui lavori? A parità di scuola e alunni, in una regione puoi guadagnare 15/20 mila euro in più o meno all’anno. In Trentino anche 30mila euro in più. Segnalatemi quando lo trovate un sindacato, un politico, un giudice che faccia qualcosa contro questa abnormità giuridica italiana (non bisogna essere pagati con lo stesso stipendio per fare lo stesso lavoro?). Per cui tutto dipende dalla Buona sorte (come dicono i francesi, avoir une veine de cocu), se hai buona sorte guadagni di più, nessun giudice ti incrimina e quando vai in pensione nessuno ti chiede indietro soldi.

La scuola riapre, e al primo contagio richiude. Se riapre coi banchi a rotelle, è perché i banchi a rotelle sono scomodi (non mi ci sta il Rocci, mormora la piccina, mentre pieni di pianto ha gli occhi). 

Il mio soldino, quanto a capacità di superarle nel melodramma, lo punto sugli insegnanti. Ieri la Welt riportava che, in una delle province tedesche, duemila insegnanti (su ventottomila) hanno presentato certificati per farsi esentare: sarebbero a rischio virus avendo sindromi pregresse quali il sovrappeso. Lo stato ha concesso solo cento esenzioni su duemila. Importato in Italia, sarebbe un format stupendo. Dopo il melodramma delle deportazioni (cioè: d’aver osato assumerli in sedi non sotto casa), il dramma della vessazione: sei grassa e ti fanno rischiare la vita per insegnare i fenici e i sumeri ai figli asini del ceto medio riflessivo.