COMUNE VS MULTISERVIZI

In quei pochi giorni in cui Mascaro è tornato al comune stava risolvendo il problema della Multiservizi (da ora M) alle prese con il Tribunale fallimentare. La posta in gioco sono 10 milioni che si potrebbero risparmiare se qualcuno si interessasse della questione. I commissari, ora reinsediati, se ne fregano oppure non sanno di cosa si tratta, fate voi, a vostro piacere. Cosa volete che siano 10 milioni di debito in più o in meno? In compenso Mascaro si fece infinocchiare da chi volle che la Tari dalla M ritornasse sotto la gestione del Comune: il risultato è che nel 2018 la Tari ha avuto un gettito di 3,5 milioni, mentre con la M si incassò il doppio. E poi sono tornate indietro 4500 lettere di contribuenti con indirizzo sconosciuto a fronte di 1500 che tornavano alla M. Non si erano neppure accorti che dovevano protestare non con le Poste Italiane ma con una posta privata alla quale il servizio era stato affidato. Il problema è il database dei tributi, come ho spiegato tante volte su questo blog. Se è “sporco”, vale a dire non è corretto con i dati veri dell’anagrafe, le cartelle di pagamento non pervengono ai destinatari. Quelli che hanno cambiato residenza, quelli che sono defunti, quelli ai quali è stato cambiato il nome della strada in cui abitano o il numero civico. Ora, la M aveva interesse nel 2014 ad incassare e quindi incrociò i dati dell’anagrafe con quella dei tributi, roba di dieci minuti, ed ebbe subito i nominativi di quelli che non risultavano nei tributi. 3000 nuclei familiari. Avete capito bene, tremila famiglie. Di più, in qualche contrada sopra Sambiase dove le strade avevano cambiato nome, inviò un messo a portare casa per casa le cartelle. Al Comune questo interesse non ce l’hanno, perchè gli impiegati e i dirigenti se incassano di più o di meno non sopportano conseguenza alcuna. Il lavoro effettivo poi è un optional lasciato alla coscienza individuale del singolo. Anzi, per dirla tutta, se non eliminano i contribuenti  “deceduti” e perciò ritornano indietro le cartelle, possono pure dire che la colpa è delle poste non del comune. L’altra vicenda paradossale del Comune (gestione Speranza) fu quella di togliere l’assicurazione per pagare gli incidenti provocati dalle buche stradali. Un grosso affare che avvocati & automobilisti lametini hanno scoperto per far male di brutto ai cittadini onesti. Dunque, il Comune in difficoltà economiche disdisse l’ assicurazione per risparmiare 1,5 milioni e la patata bollente la lasciò alla M alla quale era affidata la manutenzione delle strade (accettarono il servizio ma senza l’assicurazione che lasciarono al nemico). I giudici, non so se applicando la legge con giustizia, hanno sentenziato che chi ha la manutenzione (cioè la M) deve pagare, come se le strade all’infinito potessero essere riparate delle buche e non ci fosse bisogno, di tanto in tanto, di interventi complessivi per ripristinarne l’asfalto (le strade “arripezzate” del lametino sono frutto di questa logica). Quindi il Comune anche in questo caso scarica i debiti e i doveri alla M per risparmiare su conti e responsabilità proprie.
Sostituire l’asfalto con strade di plastica riciclata è l’idea che stanno sviluppando in Olanda, quando i moduli li avremo anche in Italia il problema strade sarà risolto. Comune e M sono dentro un vecchio gioco di rivalità che nacque subito con la nascita della M e arriva sino ai giorni nostri. Chi lavora nell’azienda è considerato dagli impiegati comunali (e dai politici loro sponsor) un nemico, un privilegiato che guadagna ingiustamente più di loro, sulla base di contratti semiprivatisti, dunque è un piacere a questi privilegiati mettere i bastoni tra le ruote. Col tempo ho l’impressione, ma posso sbagliarmi, che ai comunali le difficoltà della M piacciano sempre più. A noi cittadini, molto meno. L’ultimo esempio (ormai piove sul bagnato) è di pochi giorni fa, il comune blocca alla M i Durc e si trattiene un milione. La M è messa ormai alle strette, deve fallire e i suoi responsabili devono essere messi alla gogna. Non interessa a nessuno che la M sia stata in tutti questi anni il bancomat del Comune, una linea di fido a interesse zero ( fatevi prestare 10 milioni da una banca e calcolate gli interessi negli anni), che la riscossione dei tributi, Tari e acqua, il Comune non possa farla perchè inefficiente, diretto da interessi politici che intendono barattare il consenso con l’evasione fiscale (tanto basta premere di più i contribuenti conosciuti e onesti). La M si avvia al fallimento come tante municipalizzate italiane e non trovate un politico che intenda fare una riflessione seria per fotografare una situazione che rappresenta il fallimento non di una azienda ma di un modo di amministrare. Lamezia non fa eccezione, quello che succede qui è una storia di tutti i comuni italiani, in dissesto per la maggior parte. Perchè sono in dissesto? Perchè non si intende, per motivi politici, far pagare le tasse comunali a tutti. Perchè le aziende comunali, vedi Roma, gestite con criteri politici prima o poi falliscono. Tanto, si dice, paga Pantalone, che poi siamo noi cittadini.