Il Partito democratico dovrebbe dire chiaramente se condivide le posizioni dell’avvocato del popolo. In caso contrario, sarebbe ora di metterci una pietra sopra e rifarsi una vita FRANCESCO CUNDARI
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Previsioni elettorali/ Successi e fallimenti in Calabria
(pietro bellantoni, la C news, 22/9/22) Un pò di cifre per ragionare sui possibili successi e fallimenti delle forze politiche in Calabria
Il breaking bad della politica italiana
La campagna elettorale più inutile della storia finisce per far assomigliare la discesa agli inferi della Meloni a quella di Walter White, l’antieroe di Breaking bad, la serie più bella di tutte. La politica italiana avrà il 26 settembre il suo breaking bad, sbroccherà, e finirà male per tutti.
Saranno le elezioni dal risultato più scontato e dall’esito più imprevedibile di sempre
(Francesco Cundari) Nessuno fa nemmeno finta di non pensare che stravincerà Giorgia Meloni. Ma quello che accadrà un minuto dopo, al centrodestra e all’Italia, non lo sa davvero nessuno
L’alleanza rosso bruna sulle pensioni, e il Carnevale di Conte Intillimani (el pueblo unido…)
Salvini e Berlusconi sulla stessa lunghezza d’onda di Bonelli e Fratoianni (Quota 41 e minime a 1.000 euro), con l’appoggio esterno dei sindacati. Il rosso e il nero si mescolano, ma il conto rischia di essere comunque insostenibile per il sistema pensionistico. Intanto Conte si mette la maschera di ecologista di ultrasinistra ma ancora non siamo a Carnevale
Letta si deve decidere, perché la strategia “ciapa qui, ciapa là” non è credibile
(Christian Rocca) Breve storia del perché abbiamo un sistema parlamentare, perché a un certo punto è spuntato il maggioritario e perché ora è grottesco continuare a sostenerlo mentre si invoca il pericolo fascio-putinista. La lezione dei Los Marineros
Letta e Conte, uno fuori di testa e l’altro fuori di senno
Letta insiste che il dialogo con Conte sarà facile mentre Giuseppi si ritiene di sinistra (come attestano i decreti di sicurezza con Salvini)
Il taglio dei parlamentari, come il Pd per andare dietro ai 5Stelle ha favorito la Meloni
(Francesco Verderami ) Il Pd, che per tre volte aveva votato contro la riforma, alla quarta cambiò posizione. In pochi in Parlamento si opposero a quella «mutilazione della Costituzione», come disse al Senato Bonino, allora anche a nome di Azione. Sarà stato per il fatto che all’epoca Conte era considerato il «punto di riferimento» del progressismo, ma nel Pd fu il solo Guerini — durante un dibattito politico in una riunione di governo — ad esprimere il suo dissenso. Certo in quella sede non si segnalò in suo sostegno il ministro del Sud Provenzano, compagno di partito, che l’altro giorno in un’intervista al Corriere ha di fatto sottolineato gli effetti negativi della riforma.
Arrendersi all’evidenza, oppure (come Bersani) fare per tutta la vita gli stessi errori
Capire come ragiona un Bersani è un test utile per capire come funziona il cervello di un Peppone romagnolo. Uno come lui è fissato con la “destra” che chiama per trauma infantile “mucca” (che poi è qualsiasi cosa lui detesti, per esempio l’ovolmaltina). Dunque per battere la destra è convinto si debba costruire una grande cosa o casa. Non importa quel che sei, tutto viene definito dalle alleanze. Gli inglesi hanno l’espressione “wishful thinking” (alla lettera, pensiero speranzoso) per indicare la realtà piegata ai tuoi desideri. Ma nella fissazione di Bersani per i 5Stelle, nell’ossessione di considerarli progressisti, non c’è solo la sindrome di Stoccolma. O il masochismo. C’è l’errore tragico di tutti i vecchi Peppone del mondo incapaci di fare i conti con i propri sbagli e illusioni. Dopo 5 legislature alle spalle può un Bersani qualsiasi ammettere: non capisco un cazzo? “Solo perchè tu pretendi che qualcosa sia vero, non significa che sia vero, non ti protegge”.
L’abbraccio a Di Maio certifica l’avvenuta spoliticizzazione del Pd
(francesco cundari) Letta definisce «prematuro» parlare di un ingresso nel suo partito dell’ex capo dei cinquestelle. Se qualcuno ha qualcosa da dire in contrario farà bene a parlare ora
Adesso Letta deve decidere se immolarsi con i grillini o dare vita all’area Draghi
(mario lavia) Per Bersani la soluzione va cercata in una somma delle varie anime di partiti diversi, Renzi invece propone di creare una nuova casa che prosegua le politiche dell’attuale presidente del Consiglio. Sono due strade antitetiche e il Pd dovrà scegliere se riprendere il fallimentare campo largo o contribuire al cambiamento del Paese
Il partito putiniano d’Italia
(Angelo Panebianco) Logorare il governo Draghi è ormai l’attività a tempo pieno di 5Stelle e Lega. Se fallisce l’azione del governo in materia di impiego dei fondi Recovery sarà impossibile contrastare gli effetti più drammatici della recessione e l’Italia si sarà definitivamente dimostrata totalmente inaffidabile agli occhi degli altri europei
Il metodo “tolotolo” di Conte e del suo partito pochettista
(carmelo caruso) Letta ormai ha capito che l’avventurismo del partito pochettista del dandy Conte lo porterà a cavalcare qualsiasi tema, dalle spese militari all’inflazione, dalla riforma del Csm alle pretese dei sindacati. Per cui, finalmente, sa che ci vuole una legge elettorale proporzionale contro i populisti che vogliono lo sfascio, come sempre
La galera anticipata ai nemici del popolo secondo l’intesa Letta e Meloni
(carmelo palma) Sia il segretario dem che la leader di Fratelli di Italia vogliono mantenere la pena anticipata come deterrente per i reati che fanno paura ai rispettivi elettorati: corruzione, evasione fiscale a sinistra, spaccio e immigrazione a destra. Il partito unico delle manette è più forte che mai
Mattarella bis/ Il pagellone di “Repubblica”
Le pagelle di Repubblica, tutto sommato condivisibili, su 4 leader del fu centro-sinistra
Ddl Zan e pallottolieri/ Il sospetto antirenziano come anticamera della verità
(carmelo palma) Il populismo dei Letta, che sostiene l’idea della società «più avanti» delle istituzioni, serve a trovare il capro espiatorio della sconfitta parlamentare. Ma così i conti non tornano: ai numeri si fa dire qualcosa che non dicono