Il breaking bad della politica italiana

La campagna elettorale più inutile della storia finisce per far assomigliare la discesa agli inferi della Meloni a quella di Walter White, l’antieroe di Breaking bad, la serie più bella di tutte. La politica italiana avrà il 26 settembre il suo breaking bad, sbroccherà, e finirà male per tutti.

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Bonus edilizi, Report e Aldo Grasso

La Cgia di Mestre ha fatto i conti.  Ex bonus Renzi, ma anche Superbonus 110% e vari bonus edilizi. Quelli principali e ancora vigenti sono poco più una quarantina e in questo ultimo triennio (2020-2022) si stima che costeranno allo Stato almeno 113 miliardi di euro (per la precisione 112,7).

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Il partito putiniano d’Italia

(Angelo Panebianco) Logorare il governo Draghi è ormai l’attività a tempo pieno di 5Stelle e Lega. Se fallisce l’azione del governo in materia di impiego dei fondi Recovery sarà impossibile contrastare gli effetti più drammatici della recessione e l’Italia si sarà definitivamente dimostrata totalmente inaffidabile agli occhi degli altri europei

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Da una parte il Pd, dall’altra Conte e il PNI rossobruno (partito neutralista italiano)

La storia offre occasioni in cui gli estremisti di destra e sinistra, dai nazisti ai comunisti, si dicono: ecco, ci siamo, l’ora x dell’insurrezione sta per venire. Ora la nascita del Partito Neutralista Italiano, che è contro la guerra ma anche contro gli Usa, la Nato, la UE e l’euro, è sotto gli occhi di tutti. Il Pni ha una sua politica che è questa: dal cielo buttare sul popolo banconote contro l’inflazione e l’aumento delle bollette. Il Pni aspetta di vincere le elezioni ma prima occorre una legge proporzionale.

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Il metodo “tolotolo” di Conte e del suo partito pochettista

(carmelo caruso) Letta ormai ha capito che l’avventurismo del partito pochettista del dandy Conte lo porterà a cavalcare qualsiasi tema, dalle spese militari all’inflazione, dalla riforma del Csm alle pretese dei sindacati. Per cui, finalmente, sa che ci vuole una legge elettorale proporzionale contro i populisti che vogliono lo sfascio, come sempre

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Perchè porre fine alla politica Draghi se i risultati si vedono?

(francesco cundari) Un presidente della Repubblica che garantisca il massimo di continuità, Draghi ancora a Palazzo Chigi e una legge elettorale proporzionale che tolga di mezzo il bipolarismo isterico e paralizzante di questi anni sono scelte che si tengono l’una con l’altra, e che dovrebbero risultare persino ovvie alla luce dell’esperienza di questi mesi

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