Amalia Bruni, noi lametini non facciamoci riconoscere sempre per provare piacere

Tre candidati in un dibattito pubblico. Il magistrato in cerca di un altro posto, dopo aver affossato Napoli il cui debito si aggira intorno ai 3,5 miliardi di euro ( oltre 1,9 miliardi sono le tasse non riscosse, a Napoli solo il 27% dei cittadini paga le imposte) ; la sicumera e la faccia di bronzo di un ceto sconfessato dai fatti e da Spirlì; e Amalia Bruni per la quale tutti, a cominciare dai lametini, debbono dirsi: ora o mai più.

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Don Saverio oggi starebbe con los redentores?

Leggendo su “Testimonianze” un contributo originale dell’avv. Mario De Grazia “Cattolici e sinistra in Calabria: storia di una contaminazione politico-culturale”, mi chiedo come don Saverio si sarebbe relazionato oggi con questa sinistra anticapitalista e antiliberalista.

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I vostri ragionamenti astratti

Da quando avevo 20 anni, dopo il ’68, per ragionare guardo alle persone e non alle idee, che sono scatole, categorie, contenitori dove dentro c’è di tutto. Ogni idea cammina sulle gambe di persone in carne e ossa. Il dramma storico dei comunisti che dovevano in nome dell’idea giustificare Stalin si spiega con l’ideologia che ti costringe a difendere il contenitore senza guardare al contenuto. Una persona è concreta e reale, l’idea è astratta. Pertanto quando qualcuno vi dice, per esempio, che è contro il mercato, chiedetegli di descriverlo e magari se lo ha mai incontrato a cena.

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L’anagrafe spiega l’evasione fiscale

I lametini eleggeranno il sindaco. Ma chi sono i lametini, dove vivono, che lavoro fanno? L’anagrafe non lo sa. Soltanto le città vere hanno una anagrafe aggiornata per sapere chi sono e dove abitano i cittadini. Scusate, ma perchè nelle scuole la prima cosa che si fa è l’appello? Per non pagare le tasse e le multe un gran numero di imprese a Roma si mimetizzano dietro ai domicili fittizi: si tratta di indirizzi assegnati dal 2002 ai poveri e ai senza tetto residenti nel comune di Roma per consentire loro di avere documenti di identità ed assistenza sanitaria.

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Scordovillo la cronistoria di poveri accolti per votare alle comunali che diventano terroristi

Notate se qualcuno su Scordovillo ricorda mai l’inizio della storia, quando ad alcuni rom venne data la residenza per ottenere poche decine di voti. Un’azione che si è ritorta contro agli apprendisti stregoni capaci in tempo di pace e in una sistema capitalista di accettare un campo profughi in pieno centro. I rom sono diventati padroni in casa nostra e ci ricattano. Solo che in cambio non sappiamo cosa vogliono. Cretini quanto noi c’è solo la famiglia Simpson, ma è un fumetto.

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Scuola calabrese/ insegnanti vaccinati 64,25% + test Invalsi + 100 agli Esami + Guzzanti

Come si sa è da molto tempo che, accostando i risultati delle prove Invalsi, i 100 ottenuti agli esami di Stato e le percentuali di insegnanti che hanno dato il voto ai grillini in Calabria, si può avere un quadro abbastanza indicativo dello stato di salute dell’istruzione pubblica in Calabria. Adesso aggiungiamo i 4 insegnanti su 10 che per ragioni loro non intendono vaccinarsi e capiremo meglio la situazione.

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Scuola/ Rendete obbligatorio il part-time

Sono trascorsi 30 anni dall’ultima volta in cui un parlamentare propose nelle scuole il part-time obbligatorio per chi ha 2 lavori, uno pubblico e l’altro privato. Una di quelle cose utili, sagge, immediate, favorevoli ai giovani, che nessuno vuole. Perchè?

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Reduci

Reduce: “Chi torna dopo un’assenza prolungata dovuta a guerra, viaggi, avventure, traversie. Soldati…” Negli anni di piombo “Reduci” un articolo[…]

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Cosa unisce D’Alema Bersani e Travaglio?

Travaglio osannato dai compagni bolognesi straparla di Draghi “figlio di papà” che “non capisce un c…”. Dice Gianni Cervetti, uno degli ultimi comunisti, amico di Napolitano e Macaluso, che il giornalismo di Travaglio è “un giornalismo da orbi”. La vera domanda è: perché la sinistra lo invita? Cosa non abbiamo capito in questi anni se il partito fondato da Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema si è unito al mondo grillino e paragrillino, anche sui social, vale a dire proprio con quelli che nel 2012 Bersani definiva «fascisti del web», identificando nell’antipolitica il principale nemico della «riscossa civica» che il Partito democratico si proponeva di suscitare?

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Addio Pd

L’involuzione di una comunità politica che ha retto il paese dall’ultimo governo Berlusconi a oggi. Adesso che con Mario Draghi potrebbe raccogliere i frutti del suo servizio pubblico, si rende di nuovo complice delle forze populiste. A questo punto le responsabilità non sono soltanto della Ditta, ma anche dei sedicenti riformisti che assistono come tricoteuse alla capitolazione

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Alleanza proporzionale/ Ideuzza per scongiurare l’inesorabile futuro orbaniano dell’Italia

Un programma semplice e lineare: sostenere Mario Draghi fino alla scadenza naturale della legislatura e approvare quei correttivi elettorali alla mutilazione referendaria del Parlamento che il Pd aveva promesso come contrappeso alla resa ai populisti, ma che poi si è dimenticato. Sfruttando le divisioni a destra e la brama di sopravvivenza dei grillini, c’è il modo per mettere in sicurezza la democrazia e gli interessi degli italiani

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Scuola/ il dirigente che apre il confronto

Secondo alcuni è stata instaurata dal neoliberismo la cd scuola-azienda italiana. In realtà nella gestione delle risorse umane i dirigenti si comportano come apprendisti giudici di Forum e quindi davanti a qualsivoglia accusa aprono subitissimo il confronto tra le parti. Con conseguenze inenarrabili.

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Canzonette/ Tanti parolieri e pochi musicisti

Ogni canzonetta italiana viene ancora oggi analizzata sulla base del suo contenuto e non della musica. Quasi tutti i cantautori non sono altro che aspiranti poeti convinti che l’essenziale sia il testo e la musica qua e là si possa copiare e/o adattare. Non è un caso se l’inno di Mameli viene attribuito al paroliere e non a Novaro, il musicista.

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