Lamezia Terme/ L’homo lametinus

(15/3/22) Questo signore è un abitante di Lamezia.
Appena lo incontrate, chiedetegli: Amico di chi ?
Ogni lametino infatti per natura è amico di qualcuno
La storia (Vincenzo Villella, 2008,cit.) insegna. Siamo diventati Lamezia per merito (?) di un amico. C’era mons. Luisi al quale i catanzaresi stavano togliendo la diocesi. Però lui era amico personale di Moro e del card. Confalonieri e li fece intervenire sul disegno di legge. Questa città non nasce dunque per la politica. Lamezia nasce grazie all’AMICO di Moro.

Dopo 50 anni quel che è stato è stato. A conti fatti si può dire che questa unione fatta sulla carta non si è rivelata un gran guadagno per i nicastresi: basta guardarsi la lista dei sindaci

  • Perugini, Esposito, Petronio, Sirianni, Maione, De Sensi, Petronio, Perugini, Petronio, Ventura, Senese, Materazzo, Paladino, Anastasio, Lo Moro, Scaramuzzino, Speranza, Mascaro
Sindaci di tutti i tipi. Me lo raccontò l’avv. Canzoniere: “un mattino il sindaco Esposito convocò d’urgenza al comune i capigruppo della maggioranza. Ci precipitammo da lui e ci fa – Quatrà, scusate ma è ‘na questione delicata, un usciere m’ha mancato di rispetto”.
Ecco il cantiere perenne di Mancini & Misasi, i quali costrinsero l’Anas a spostare il percorso verso le montagne, su viadotti imponenti e curve quasi a gomito, invece che scendere verso il Mar Tirreno. Il Viadotto Italia sul fiume Lao, realizzato tra il 1967 e il 1973, dove l’altezza dal fondovalle al piano stradale è di 261 metri, è stato fino 2004 il più alto d’Europa. Ma per quale motivo fu scelto un tracciato così innaturale? Soltanto per fregare Lamezia. Però quando freghi noi, freghi la Calabria
Pensate, con l’autostrada sul Tirreno in mezz’ora saremmo stati al santuario di Paola, saremmo andati al mare o a pranzo a Paola così come oggi andiamo a Pizzo o ad Amantea.
In verde quale sarebbe stato il percorso naturale dell’Autostrada invece
di quello politico imposto con arroganza da Mancini.
Fregati i lametini ma fregati tutti i calabresi di ieri e di domani. Vi risulta che qualche intellettuale pensoso abbia mai sottolineato la miopia di una scelta che 

è costata moltissimo al popolo italiano?
Con l’università sulla piana poi avremmo cambiato il nostro destino
e quello della Calabria. L’università la perdemmo per colpa di Mancini? Sì, ma anche del Pci che ci vendette 
senza prendere una posizione decisa a favore della piana lametina. Ricordate cosa diceva: l’Università subito e al posto giusto. E qual è il posto giusto, compagni venduti?
Il college americano e residenziale “Università della Calabria”di Andreatta e Sylos Labini, sottratto alla piana lametina, venne poi svuotato da altri 2 inutili atenei calabresi. Catanzaro trasforma Germaneto (simile alla nostra contrada Zinnavo), ci mette Regione, polo universitario e medico, e si sviluppa verso il suo mar Ionio. Gli innamorati pazzi dei catanzaresi, ancora nel 2019 ciechi e sordi, continuano a vaneggiare un asse (araba fenice) Lamezia- Catanzaro. Nel mentre Cz adesso si farà la metro per l’aeroporto e prenderà l’autostrada tagliando da Marcellinara.
Asse CZ-Lamezia. Nessuno ricorda più cosa dissero a Merlo quando propose un nuovo stadio nella piana. Curiosità. Cercate su Google “Merlo presidente US Catanzaro”: non troverete nulla, neppure una foto, rimosso. Era di Lamezia.
Ecco allora il nostro simbolo. Il pontile della Sir rappresenta Lamezia, spezzata nei suoi sogni, incapace di ragionare, di pensarsi come soggetto autonomo, alla deriva, questuante. Chi ha il pane non ha i denti, e noi le risorse strategiche (mare e terme) siamo stati capaci di non vederle. Signori, ci avevano propinato l’industria chimica e noi eravamo contenti! Ci hanno negato tutto, ci hanno rovinato gli Amici, perchè i veri amici ti pugnalano di fronte

Fate questa “partita doppia”: accanto ad ogni politico calabrese mettete la % di quello che ha avuto lui e la % di quello che ha fatto avere alla sua città. Es. Misasi, Mancini, Pujia, Abramo…Poi continuate con i politici lametini per vedere quanto hanno procurato a Lamezia. Negli ultimi 20 anni sento dire: abbiamo avuto la Multiservizi e il parco Savutano…

Nel 2019 Soverato risulta essere la città più ricca della Calabria. Ha un reddito medio di 20.737, seguita da Rende (19.813), Catanzaro (19494), Cosenza (19423). Al settimo posto Reggio C. (18.648), poi Montauro (18.563), Vibo V. (18.479) , Crotone (16.373). Lamezia Terme ha un reddito medio pari a 15.282 euro. La Calabria è ultima con un reddito medio pro capite di 14.173 euro, a fronte di una media italiana pari a 20.670 euro

Ecco i redditi regionali per fasc
e
Sopra di noi Pizzo, Soveria Mannelli (foto) e Rogliano.
La nostra “Via del Progresso Bloccato”. A favore di Maida, Feroleto e Marcellinara. Impedito il centro commerciale di Noto, impedita qualsiasi azienda, la zona Pip di Rotoli non è piaciuta a nessuno, insomma scelte di indirizzo sbagliate su previsioni fasulle. Masoch

Appena spuntata la commissione d’accesso, bastava che Mascaro si dimettesse. Si sarebbe presentato di nuovo con una sua lista e sarebbe stato rieletto. Forse avrebbe risparmiato a Lamezia il 3° scioglimento e di sicuro due anni di pena. Io, io, io. E noi?

Ma per questa città, che pure si giura di amare, nessuno fa mai un gesto generoso. Si chiama EGOTISMO. Prima io e poi la città, sempre. L’ex assessore regionale lametino Lo Moro subì da Loiero l’onta dell’esproprio del proprio ospedale per far gestire tutta la sanità a Catanzaro. Bastava che quella sera al Capitol si fosse presentata dimissionaria e Doris avrebbe conquistato per sempre una città. Invece la perse per non farsi nemico Loiero.

Loiero fu nemico anche di Speranza, fino a quando questi non capì che lo doveva marcare stretto. Fece vicesindaco Francesco Cicione, amicissimo di Loiero, e Loiero diventò nostro amico. Intendiamoci, col senno di poi e visti i suoi successori, Loiero è uno statista.

I politici di Catanzaro ci hanno svuotato l’ospedale perchè hanno creato una economia cittadina basata sul comparto sanitario: ogni famiglia catanzarese ha un componente che lavora nella sanità o in un ufficio, così come ogni famiglia siciliana ha uno che lavora nell’assemblea regionale. L’economia dell’amicu meu.
Il centro storico di CZ è una landa desolata perchè si va a risiedere lungo la costa
ma è tutto calcolato, Catanzaro oltre alla sanità ha pensato solo alle faraoniche opere pubbliche

Per capire l’economia politica catanzarese, basta approfondire gli Abramo (i Noto e Speziali). Finito il clientelismo alla Pucci, tocca agli imprenditori. Da una tipografia, come quella dei nostri f.lli Gigliotti, ad un impero economico che dà posti di lavoro, alla politica. I Rubbettino a Soveria invece si sono occupati solo dell’impresa e la politica l’hanno affidata a Caligiuri

Catanzaro intende ora raggiungere in modo veloce l’aeroporto (linea rossa) e l’autostrada (linea blu) ad Altilia tagliando da Marcellinara. In secondo luogo deve anche evitare che rendendo veloci i collegamenti tra Lamezia e la Univ Magna Grecia, gli studenti calabresi si iscrivino a CZ ma prendano casa a Lamezia

Amici alla Sacal. Li conosciamo attraverso le intercettazioni (v. Michienzi a Colosimo):
“…tu gli devi dire che abbiamo fatto una convention con dei relatori…” “…tanto loro non hanno nessun contatto perchè sono dei lametini di merda …“. “Sacal, “Cosa nostra” di Catanzaro, dove i lametini di merda si sono accucciolati con qualche assunzione nei servizi, mancette e briciole.

Altri due politici lametini di primo piano che alla città hanno dato pochissimo. Il primo è Luzzo, il più potente dirigente della regione Calabria per lunghissimi anni, prima di fare l’assessore

Il secondo è l’ex presidente del Consiglio regionale, Franco Talarico (più amico di Scopelliti che di Lamezia)

Lontani i tempi in cui due presidenti della Provincia almeno si facevano amici bidelli e cantonieri.

Ma se i politici sono questi, anche i corpi intermedi si scelgono gli amici. Ricordate la grande mobilitazione per impedire la realizzazione di Borgo Antico di Noto a via del Progresso? (foto il Lametino) Nel frattempo raddoppiarono il 2 Mari e il nemico Noto fece causa al Comune. E stava pure per vincere. Rammentate sempre che anche dietro le manifestazioni “popolari” c’è qualche amico, non ci sono più fascisti e comunisti come negli anni settanta

Lamezia esprime solo politici che prendono e non lasciano nulla alla propria città. Però la amano, figuriamoci se l’odiassero.
Abbiamo avuto gli “amici” di Bisantis, Ernesto Pucci, di Pujia, di Mancini, giù giù sino a Scopelliti e a…(come si chiamava quello che Calabria Etica fece votare ai suoi qualche tempo fa?).

Adesso è il turno degli “AMICI” di Grillo e dei sovranisti. Ognuno ha il suo amico e nessuno è amico di Lamezia

Però Lamezia è piena di Cultura, di associazioni, iniziative, progetti, festival, volontari, fiere, feste, libri, sagre. Ama la Cultura e ogni convegno è pieno di amici che parlano ai propri amici

Città giovanile. Movida dal venerdì in poi, pub, trattorie, locali tipici, pizzerie;
irriconoscibile rispetto al passato, quando sembrava che il futuro dell’area centrale della Calabria fosse a portata di mano come città terziaria
Il passato travolto via da migliaia di auto che si muovono di continuo e nascondono al loro interno passeggeri incazzati.
Le opere pubbliche le puoi anche costruire. Prima occorre però avere un’idea di come gestirle. Vedi stadio Carlei e attiguo New Palazzetto (iniziato nel 2014…).
Questa foto rappresenta bene il nostro rapporto con il comprensorio. Tra i paesi vicini solo Platania guarda a Lamezia. Noi siamo isolati come l’Italia di Di Maio e Salvini. I ragazzi di Nocera vanno a scuola, per es., ad Amantea.
Le nostre due complanari non si sono sviluppate come avrebbero dovuto, alla nostra zona industriale è stata preferita Marcellinara
Lamezia è ormai un film di Damiano Damiani (girò pure La Piovra 1), o un western, dove lo sceriffo è in difficoltà perchè tutti sanno chi comanda,
mentre dall’alto le rovine del castello rammentano a tutti la nostra eterna instabilità.
Qualcuno dice che Lamezia assomiglia a Catania. Comandano le cosche, la politica fa debiti al comune, c’è la movida. I comuni più ricchi della Sicilia sono quelli della cintura intorno a Catania, dove vivono pure i super ricchi (oltre i 120mila di reddito annuo). Ma questi vivono pure in paesini come Belpasso dove la maggior parte sono poveri. Qualsiasi riferimento a Sambiase è ipotetico.
Scusate, perchè vi chiamate Lamezia Terme? Già, è vero, ma era solo un auspicio futuro. Come se uno si chiamasse: Francesco Scienziato. Lamezia (terziaria+ agricola+ industriale+ turistica= tutto) doveva svilupparsi solo intorno e sulle Terme, quanto di meglio esistano in Italia. Ma il discorso sarebbe troppo lungo
In breve: avete mai visto un nostro sindaco che con la fascia si sia presentato alla “gurna” dove le persone si bagnano dichiarando : Adesso basta. Finiamola di essere ridicoli. Insomma, spiegatemi, cos’è? Un rito, come i Vattienti? E’ questa la nostra vocazione turistica? Vendere ortaggi davanti alle Terme e farsi un bagno alla gurna?
Un sindaco di Lamezia dovrebbe fare due viaggi-studio: due giorni per andare a vedersi, per esempio, le Terme di Boario
e altri 3 giorni per farsi spiegare dal sindaco di Mercato S. Severino (Salerno) come da decenni hanno organizzato la raccolta differenziata sino a diventare uno dei comuni più virtuosi d’Italia. Mercato S. Severino trovasi al sud ed è grande quanto Lamezia.
Immaginate cosa si diranno lassù Primerano, Perugini, Scarpino, Canzoniere, Reillo, l’ing. La Scala e il dott. Cuiuli, osservando una comunità sicilianizzata che i danni se li provoca da sola consegnandosi via via agli AMICI di turno. Qualcuno per bisogno, altri per avidità. Siamo così non per colpa degli altri ma perchè siamo così. STA A NOI, come diceva un vecchio governatore della Banca d’Italia. Se ogni consigliere comunale sta lì perchè è un “amico di…”, vuol dire che ci rovinano gli Amici Potenti ai quali ci asserviamo mentre i nemici ce li siamo cresciuti in casa.
Lamezia ha uomini e donne di grande valore, il cui ingegno è riconosciuto ben oltre la Calabria. Nelle foto, la scienziata Amalia Bruni
Lo scienziato Vincenzo Libri (vive a Londra)
prof. Eugenio Maria Mercuri, Neuropsichiatria infantile, Roma e Londra
prof. Vincenzo De Sensi, dipartimento di Impresa e Management, Luiss
prof. Lorenzo Speranza, Sociologia economica, Univ. Brescia
prof.ssa Daniela Luigia Caglioti, Storia contemporanea, Univ. Napoli

prof. Francesco Caglioti, Storia dell’arte medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Ing. Fabio Dattilo, comandante nazionale dei Vigili del Fuoco
Carlo Carlei, regista
Tommaso Ciriaco, giornalista di Repubblica
Giovanna Vitale, giornalista di Repubblica
Il cardiologo Salvatore (Rino) Pirelli
Antonio Scuteri, giornalista di Repubblica
prof. Antonio Sofi,
Responsabile digital Rai3 e autore Rai
prof. Roberto Borrello, Diritto costituzionale, Siena
dott. Giandomenico Crapis, saggista e collaboratore de Il Fatto, l’Espresso, il Manifesto
ing. Daniele Cerra, ricercatore presso il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) di Monaco di Baviera

avv. Francesco Bevilacqua, naturalista e saggista