Come Salvini è arrivato in Calabria

“…Domenico Furgiuele, segretario regionale della Lega e, ora, primo deputato eletto in Calabria nella storia del partito. E Tilde Minasi, un passato di assessora comunale nella città sciolta per mafia.
Creatura del “Modello Reggio” dell’ex sindaco e governatore regionale Giuseppe Scopelliti.
Furgiuele e Minasi non sono infatti dei pesi piuma.
La Lega in Calabria è una loro invenzione e del loro dante causa politico, Giuseppe Scopelliti, l’asso di briscola che riesce a far campagna per Salvini negli stessi giorni in cui prepara la borsa per il carcere in cui deve scontare una condanna definitiva a 4 anni e 7 mesi per falso in atto pubblico (ci entrerà un mese esatto dopo le elezioni). Una scommessa facile da vincere che dovrebbe valere a entrambi un seggio in parlamento. Cosa che riesce a Furgiuele, ma non a Minasi. E solo perché, maledetto il Rosatellum, nel gioco che vuole che un candidato presentato in più circoscrizioni venga eletto in quella dove ha ricevuto meno voti, è Salvini, proprio lui, che le porta via lo scranno senatoriale nel collegio Calabria 1.
Del 35enne Domenico Furgiuele, c’è da scommetterci, sentiremo ancora parlare. Anche se, a ben vedere, ce n’è già abbastanza. E non tanto per i suoi precedenti dipolizia per «reati contro la persona», o per il daspo rimediato da tifoso del Sambiase nel lontano 2007, o per i suoi “like” su Facebook a post contro i migranti e in memoria di Adolf Hitler. Ma per faccende calabresi. Di famiglia. Il suocero di Furgiuele è un signore che si chiama Salvatore Mazzei. Ed è in carcere. Non per una disavventura qualunque.
Condannato in via definitiva per estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Non esattamente un reato professionale per chi, come Mazzei, è stato da uomo libero il titolare di una cava. Una gigantesca carie che scava la collina di Lamezia Terme. Uomo assai benvoluto, questo Mazzei. Al punto che, nelle frazioni di Lamezia (altro comune sciolto per mafia) dove si campa con il lavoro e l’indotto della cava, la Lega sfonda il 50 per cento. Né si può dire che il legame di parentela sia neutro. Perché — come documenta la relazione riservata della Commissione di accesso a Lamezia disposta dal Prefetto di Catanzaro — Domenico Furgiuele è stato amministratore unico di una delle società (la “Terina Costruzioni srl”) di Mazzei.
Per altro Furgiuele non si può certo definire un “uomo nuovo”. È un altro degli epigoni del “Modello Reggio”, demolito dalle inchieste giudiziarie. Incrocia lo stesso sistema di relazioni di Tilde Minasi, che dell’eredità politica e delle clientele di Scopelliti è diventata “esecutrice testamentaria”… (“Salvini, Scopelliti e i clan” di Bonini, Tonacci, Candito, Repubblica)