Calciopoli e Travaglio

Mi ritrovo sul digitale a seguire “Super Top calcio” dove sono presenti tre arbitri, Pieri, Bertini e Dondarini, che la Cassazione oggi ha riconosciuti innocenti per non aver commesso il fatto. Nel 2006 finì la loro carriera sportiva per effetto di Calciopoli. Dopo due processi penali a Napoli, e rinunciando alla prescrizione, hanno continuato la loro battaglia (in tre gradi di giudizio se ne vanno in avvocati minimo 100 mila euro) e oggi, dopo una vita distrutta dai sospetti, non gli rimane che raccontare per la prima volta le loro storie di innocenti. Attraverso gli atti dei processi, i filmati delle partite incriminate, le pagelle della Gazzetta dello Sport (che i magistrati, sportivi e penali, ritenevano la Verità circa i loro arbitraggi, ma solo quando conveniva), le singole accuse nei loro confronti sono state sviscerate. E’ stata la prima volta in una piccola tv di una Contro Calciopoli. Sulla Rai qualche anno vidi una puzzolente storia napoletana ufficiale, cioè di regime. Ma adesso, dopo 11 anni, archiviati faziosi e ultras, dopo che la Juve sta vincendo da sei anni consecutivi, c’è un solo documentarista che possa fare un film di due ore dove tutto venga sviscerato, spiegato, in tutti i risvolti? Io ci spero. Le contraddizioni sono centinaia e qui per lo spazio posso solo spiegarne due. La prima riguarda Dondarini. Il gup lo accusa di aver annullato un goal al Chievo, ma la cosa non è successa. La seconda riguarda Pieri. Arbitra la Reggina e secondo l’accusa è designato per farla vincere. Ma il Palermo pareggia 2 a 2 al 94′. Pieri aveva pure ammonito il portiere della Reggina per perdita di tempo. Poi ci sono le famose sim svizzere che Moggi avrebbe fornito loro per comunicare in segreto. Peccato che non ci siano le prove sui tabulati. Cioè tu dici che la scheda di Bertini sarebbe stata usata a Roma ma vuoi controllare se Bertini era a Roma?  Sempre a Bertini, che sarebbe stato uno dei capi della Cupola, dicono che ha usato la scheda da maggio 2004 all’ottobre 2005. Ma la sim risulta comprata a gennaio 2005. La magistratura alla fine ha decretato che gli arbitri sono innocenti. Luciano Moggi è stato condannato, ma senza che ci sia la prova di (1) una sola partita irregolare e di un solo complice. Una organizzazione perfetta peccato che fosse di un solo uomo. Ma adesso spiego perché io non finirò mai di occuparmi dello scandalo di Calciopoli. Come hanno ricordato gli arbitri, fu un certo Travaglio su Repubblica a iniziare la grancassa. Il più disonesto dei giornalisti italiani da allora continua a far danni manipolando fatti e dati. Ecco perché Calciopoli non è come si crede un processo sportivo sulla Cupola di Moggi. Palazzi, giudice sportivo, e il colonello Auricchio a Napoli, misero in moto un meccanismo che oggi noi conosciamo come intercettazioni ritagliate, ma fu il tritacarne mediatico a fungere da ventilatore che sparge la cacca (fake news). Guarda caso sempre a Napoli oggi i due carabinieri del Noe Scafarto e Sessa hanno manipolato le intercettazioni contro Tiziano Renzi. Da allora quando Travaglio prende una qualsiasi posizione su qualsiasi argomento, io che sono onesto, la capovolgo e vivo senza vergogna. Il mix Procure-stampa è stato ed è un tritacarne, ecco perchè chi mostrerà facce e profili di chi vi si è trovato dentro sarà un valoroso. Abbiamo giornalisti capaci di farlo ma purtroppo in Italia cane non mangia cane, nella società omertosa e castale. La magistratura dopo aver sconvolto vite magari assolve, i giornalisti non chiedono neppure scusa. Quello che hanno scritto fa ormai fede, in eterno.

NB: la foto in evidenza non è un fotomontaggio. E’ la vera porta di ingresso della Corte d’Appello di Napoli, non un covo di ultrà