Filippo Giardina, che è un comico da stand-up, ha commentato così la riapparizione di Beppe Grillo in tv da Fazio.
“È stato più che altro uno strumento di Casaleggio che ha trovato un megafono con la storia credibile del comico cacciato perché dice la verità, perfetto per rincoglionire le persone. Il suo intervento da Fazio mi ha intristito nel vedere ridotto così un comico che aveva un talento incredibile. È una fotografia di cosa diventa la comicità se smetti di far ridere: una sintesi senza capo né coda, urlata, populista. È il meccanismo che porta alla risata a disinnescare la banalità del testo di un monologo. Se non ti riesce, fa un po’ pena”.
Ecco, la pena. Viviamo tempi penósi (Treccani: che arreca pena, affanno, intima sofferenza), basta aprire la tv o leggere un pochino di cronaca per convincersene. Solo che ognuno di noi ha una sua particolare scala Mercalli della penosità per cui ciò che è penóso per me magari non lo è per te. Ci si raduna e ri-unisce sulla base della comune penosità.
In altri termini, mentre una volta la politica divideva, rossi contro neri, Berlusconiani contro anticaimani, oggi ci si unisce o si scontra sulla base del penóso di turno. Uno che è penóso e raggruppa molto gli avversari è Renzi, ma vedere l’altra sera presso un penóso di lungo corso, din din din Fazio, comparire il comico più triste che ci sia in giro, din din din Grillo, dimagritissimo ma col solo intento di din din din sbigliettare per i suoi spettacoli in giro per l’Italia e di attaccare l’avv. Bongiorno, è stato molto penóso. Ma ieri siccome era lunedì e dalla Gruber è il giorno di Travaglio, la strana coppia din din din Gruber-Travaglio è stata penósa nel difendere din din din Grillo da tutti quelli che lo definiamo penóso. Almeno quanto Dibba, Santoro, Santanchè, Insegno, Floris, Venier, e basta così sennò siamo lunghi.
Come si diventa penósi, quanto tempo ci vuole e cosa bisogna fare? Sarebbe utile un seminario da poter seguire, o forse un manuale di pronto intervento, una dispensa, una voce sulla Treccani. Certo, chi è penóso per me non lo è per te, ma questo lo ho già detto. E allora devo solo aggiungere che il nostro simbolo, di tutti quelli come me, è uno solo, l’orologio. Solo il tempo ci dirà chi aveva ragione e chi torto, e se alla prova del tempo il mio penóso sia peggio del tuo. E’ stato penóso Andreotti? E Craxi? E Berlusconi? E Renzi? Si, d’accordo, ma in confronto a questi penósi di oggi, i Grillo, Conte, Travaglio, Gruber, vuoi mettere? Vinco alla grande e pure in Cassazione. Voglio dire: i populisti, da Robespierre, Masaniello e Peron a questi qui sono penosi; gli uomini di potere, da Hitler a Pinochet ad Andreotti sono odiosi, la capite la differenza? Quello che molti del pd ancora non capiscono è che Conte è così penoso che con un governo solo è stato capace di creare un buco di 130 miliardi (con il superbonus) mentre ad Andreotti sono serviti 20 anni.