Lamezia/ Adesso con i cani nell’ospedale siamo nella storia

Tanti anni fa su questo blog scrissi di cani randagi che avevano preso possesso dell’area verde intorno all’ospedale. La mia considerazione era: che senso hanno quei prati verdi se nessun umano può usufruirne? Adesso nel 2023 sono entrati dentro l’ospedale e ora discutono se i cani vanno fermati fuori o dentro.

Siamo finiti su tutti i media e, guardate, i cinghiali li abbiamo anche noi. Ma i cani in corsia sono il nostro primato (inter)nazionale, così come poco più là al centro della città a Scordovillo abbiamo da decenni posto un campo profughi. E ce lo teniamo rassegnati.

Questa città è irrimediabilmente persa e agli amici che mi invitano a fare qualcosa ribadisco una mia vecchia convinzione, largo ai giovani perchè questa città ormai non ha più un futuro e andrebbe chiusa. Con un cartello come quello che mettono sui negozi: Chiuso per ristrutturazione. Così non si capisce se riapre oppure ha chiuso definitivamente.

Il nostro ospedale va chiuso tutto, perchè chi ha la sfortuna di averne bisogno resta in balìa di un personale allo sbando. Le storie di malasanità sono innumerevoli perchè la gente muore, in solitudine e sottoposta alla peggiori angherie. Colà la crudeltà e il mefreghismo si accompagnano all’incompetenza più assoluta.

La politica a Lamezia è quello che è, basta leggere qualche pagina locale dei quotidiani, i siti web, ed evito, per non farmi male, di praticare i social. Notizie non ce ne sono più: ci sono solo autopromozioni, manifestazioni e vanterie delle scuole.

Sinceramente non pensavo dopo Gianni Speranza che la politica lametina sarebbe scesa a questi livelli. Ma siccome nessuno si vergogna ed io sì, il cretino sono io. Molti che io conosco dovrebbero ripetere con me quello che una volta disse Simone de Beauvoir: “ci sbagliavamo pressochè su tutto”.