Il caso Orrico-Gentile e Conte come Trump

“Questo è un furto di democrazia”. Lo ha scritto a caratteri cubitali il Movimento 5 Stelle sul proprio profilo Facebook, dando conto della linea dura adottata contro le conseguenze dell’emendamento della maggioranza sulle schede nulle. Alla Camera i grillini hanno deciso di occupare l’aula della Giunta per le elezioni che si sarebbe dovuta riunire per approvare l’emendamento di Forza Italia sulla nullità delle schede. Le barricate sono arrivate verso le 19 fino a quando, dopo le ore 21, è stato comunicato il rinvio del voto.

Le barricate del M5S
Fin da subito i lavori sono stati bloccati dopo che alcuni esponenti del M5S hanno occupato l’aula in segno di forte protesta alla luce dell’emendamento sul sistema di conteggio dei voti per le ultime elezioni. Altri deputati invece si sono trovati nell’area antistante l’aula della Giunta. A infuocare gli animi è stato il tema relativo alla nullità delle schede con il segno su due diverse liste a sostegno del medesimo candidato nell’uninominale.

La questione riguarda in particolare il ricorso presentato in Calabria dal candidato azzurro Andrea Gentile. Secondo il centrodestra bisognerebbe considerare valide anche le schede nelle quali sono stati espressi voti su più liste a sostegno di uno stesso candidato nei collegi uninominali. Per i grillini si tratta di un emendamento che avrebbe il fine di “ribaltare l’esito delle scorse elezioni”, assegnando un seggio al centrodestra ai danni del M5S. “L’ennesimo provvedimento vergogna, è inaccettabile!”, hanno tuonato dal Movimento.

Successivamente la seduta è stata riconvocata alle 20 in un luogo protetto dai commessi per evitare il blocco della seduta. Ma la modalità “anti-occupazione” non è servita: pure i lavori della seconda convocazione sono stati fermati, con i deputati 5S che hanno bloccato l’accesso (alcuni in piedi sulla soglia, altri seduti sulle poltrone presenti nei corridoi di Montecitorio). Al presidio si è poi aggiunto anche il presidente Giuseppe Conte, che non ha perso l’occasione per farsi scattare una foto con i deputati. Alla fine la riunione della Giunta per le elezioni è stata sconvocata ed è stato deciso il rinvio di una settimana.

La linea di Pittalis
Dal suo canto Pietro Pittalis ha voluto innanzitutto chiarire che non si tratta di un suo emendamento: “Gli emendamenti sono del centrodestra, con la mia firma e quella dei capigruppo di FI, Fdi, Lega e Noi moderati. Emendamenti analoghi a quelli del centrodestra li ha presentati +Europa e addirittura il Pd ha presentato un emendamento soppressivo di quello M5S. Tutti hanno avvertito l’esigenza di mettere mano a un pasticcio introdotto dal 5 Stelle, che predica bene per gli altri ma razzola male in casa propria”.

Il deputato di Forza Italia, parlando con l’Adnkronos, ha rispedito al mittente le lezioni di democrazia dal Movimento 5 Stelle “che dimostra di non conoscere le regole elementari della democrazia impedendo a un organismo di garanzia, come la giunta, di assumere le sue determinazioni”.

L’ira di Fratelli d’Italia
I componenti della Giunta per le elezioni di Fratelli d’Italia hanno parlato di un atto “gravissimo”, accusando i parlamentare del M5S di aver impedito alla Giunta per le elezioni di riunirsi ed esercitare le sue prerogative: “Un atto di una violenza estrema che preclude l’esercizio della normale dialettica politica”. Il questore Paolo Trancassini ha annotato che “anche la protesta ha un limite che è quello di non poter impedire la democrazia”. Comunque è stato scelto di non forzare e di rinviare la seduta di una settimana.

Adesso qualcuno può capire la vicinanza di Conte a Trump. In un parlamento valgono le decisioni prese pacificamente a maggioranza oppure si può occupare con la forza?