Boeri Perotti/L’altruismo “efficace” dei super-ricchi

Ricordo certe mie discussioni con don Saverio. Egli mi diceva che per aiutare gli operai dovevi metterti sul loro stesso piano altrimenti non li avresti capiti nella loro condizione reale. Io pensavo allora che la rivoluzione proletaria li avrebbe liberati.  Non abbiamo avuto ragione nessuno dei due, perchè dopo tanti anni la discussione è ancora aperta.

Prendiamo un discusione sulla pace di questi giorni. Se ad uno gli parli dell’Ucraina ti incalza che di tante altre guerre combattute a tutte le latitudini del mondo non te ne è importato nulla e quindi, domanda, perchè t’importa adesso degli Ucraini? E dei curdi ? E degli iracheni? E delle donne iraniane? E dei genocidi e delle “pulizie etniche” compiute nella ex-Yugoslavia, in Liberia, Sierra Leone, Angola, Congo, Libano, Corea del Nord, Sri Lanka, Haiti, Tibet … Dal 94 ad oggi, 800 mila civili ruandesi sono stati massacrati nel conflitto scoppiato tra hutu e tutsi; un’analoga cifra è stimata per le vittime del vicino Burundi.

Dalla Rivoluzione messicana, ai “desaparecidos” delle dittature militari degli ultimi decenni del XX secolo, sono oltre un milione le vittime innocenti della violenza di Stato dei regimi sudamericani. Inoltre solo in Amazzonia si calcola che quasi 800 mila indios sono morti in un secolo, per le angherie e i soprusi subiti. Come fai ad essere per la pace se su 10 guerre ne consideri una sola perchè è quella più vicina a te?

Insomma, la vecchia e incessante discussione sul valore dell’altruismo non finirà mai e anzi è diventato un tema assai dibattuto in connessione con le vicende di Sam Bankman-Fried (SBF), il guru delle criptovalute recentemente arrestato alle Bahamas per la bancarotta della sua piattaforma di cripto-scambi Ftx. SBF è un seguace della filosofia dell’effective altruism (EA), o “altruismo efficace”. Ne hanno parlato Boeri e Perotti su Repubblica e i due economisti hanno spiegato:

L’idea dietro EA è abbastanza intuitiva: molti vogliono fare del bene, ma con i tanti problemi che affliggono l’umanità come scegliere dove e come contribuire? È una domanda naturale, che molti si saranno posti. Semplificando, la risposta dell’EA è che dobbiamo contribuire dove è maggiore il rapporto tra il “bene fatto” e i soldi o le ore di lavoro o volontariato che contribuiamo.(…)

La qualità della vita di tutti gli esseri umani vale uguale; quindi per fare il bene in modo efficace bisogna informarsi, perché ci sono tante persone che soffrono in modi e posti che non conosciamo, e perché alcuni problemi sono più risolvibili o impattano più persone di altri.

A questo punto è nata una (io la chiamo così) Idea che Boeri e Perotti definiscono così: il modo più efficace di fare del bene è arricchirsi senza rimorsi e senza limiti (in modo lecito ovviamente) nel proprio lavoro, e donare una parte della propria ricchezza a chi opera sul campo. In altre parole: per un individuo ha senso sviluppare i talenti dove rendono di più; e questo fa bene anche a tutti gli altri se chi mette a frutto i talenti è anche altruista.

Non è sorprendente, crediamo, che lavoratori compulsivi come SBF (26 miliardi di dollari di patrimonio, prima del fallimento) ed Elon Musk (150 miliardi di dollari) siano attratti da quest’ultimo aspetto dell’EA.

È una posizione che ha una sua logica, ma una obiezione scontata. Cosa vuol dire “arricchirsi in modo lecito”? C’è un aspetto legale risolvibile e uno etico più sfumato. Quale è la posizione di EA su chi si arricchisce in modo “eticamente illecito” ma poi dona miliardi e salva milioni di vite umane? E dove si tira la linea? Chi decide quali attività sono “eticamente lecite”?

Una seconda ovvia obiezione è che c’è anche una componente umana nell’altruismo: gli anziani hanno bisogno di ricoveri ben equipaggiati, ma anche di persone che vadano a giocare a carte e a fare sentire calore umano; è possibile che l’EA enfatizzi il primo aspetto a scapito del secondo. Sono questioni di cui si dibatte da ben prima di EA, e non crediamo esista un algoritmo per risolverle.

Ciò detto, c’è adesso uno sviluppo recente che fa presumere come “la filosofia di EA abbia preso una china penosa e pericolosa”, condivisa da SBF e, sembra, da Elon Musk. E’ la nozione di “EA a lungo termine”: se è vero che dobbiamo preoccuparci in modo ugualitario di tutti, questo riguarda anche i futuri abitanti della terra.  Nel 2022 SBF ha donato 130 milioni di dollari (soldi di fatto rubati agli ignari clienti, peraltro) alla ricerca sulla sopravvivenza a lungo termine dell’umanità.

Boeri e Perotti  si fanno la domanda su come sia possibile che persone così di successo si comportino in modo così strampalato e imbarazzante.  La risposta, se esiste (essi dicono) spetta agli psicologi, forse si tratta dell’hubris degli antichi greci, la superbia, l’eccessiva self-confidence. Pensare in modo “non convenzionale” è fondamentale ed è l’anima del progresso umano, ma il successo spesso convince chi lo ottiene di avere il diritto/dovere di offrire soluzioni in tutti i campi, anche quelli in cui non hanno alcuna esperienza (ricordate Trump con Kim Jong-un o gli aghi nei polmoni per curare il Covid? O Musk e la “semplice magica soluzione” via Twitter alla guerra in Ucraina?), mentre il volgo sottostante rimane ancorato a modi di pensare tradizionali, antiquati e improduttivi.