Lamezia dalla ruota a piazza d’Armi

Piazza d’Armi secondo le mie idee bislacche andrebbe rasa al suolo per farci un grande parcheggio di auto e chiudere così al traffico i corsi. Ma questo Natale la piazza più brutta di Lamezia ospita una ruota panoramica e tra i commenti da me ascoltati ne ho selezionati due da meditare. Il primo è un allarme, se non viene custodita ci sono bulloni di ferro che gli zingari hanno già avidamente individuato. Il secondo diceva che era meglio metterla vicino la concattedrale perchè così il panorama dall’alto era migliore con il mare sullo sfondo.

Finisco qui, perchè la mia idea è che quando il popolo vota un sindaco o un leader il mandato deve durare per il tempo stabilito affinchè il popolo nelle elezioni successive possa sempre con il voto confermare o rivedere le proprie scelte. Quando un governo, locale o nazionale, cade prima del tempo, il popolo è stato sconfessato. Siccome non mi piacciono quelli che vanno dietro al popolo (infatti si chiamano populisti) dico che spesso e volentieri il popolo non capisce cosa sia meglio per realizzare l’interesse locale o nazionale. Questo succede, ricorda oggi sul Corriere Aldo Grasso, perchè ognuno guarda solo al cortile di casa sua (o al suo orticello). Cosa c’entra questo “metodo” con una ruota panoramica issata in pieno centro storico di Lamezia? C’entra, perchè il popolo per scegliere a ragion “veduta” dovrebbe di tanto in tanto riuscire a guardare la città dall’alto e non più dall’orticello in basso per capire che direzione e forma sta prendendo. Ma se i lametini questo non lo fanno osservando la città dal Soccorso, è inutile dar loro la ruota panoramica mettendola in pieno centro, se questa è una città occupata dalle auto e non c’è più lo spazio fisico per posteggiarle tutte