Comune di Lamezia/ Perchè Mascaro il pre-dissesto lo chiama dissesto?

 PREMESSA (2022) Dissesto e pre-dissesto. Oltre i luoghi comuni (Antudo)

Molto diverse sono le conseguenze per gli amministratori. Nel caso del pre-dissesto non ci sono, praticamente, conseguenze, mentre nel caso del dissesto quegli amministratori per i quali è dimostrabile dolo o colpa grave non potranno candidarsi per i prossimi dieci anni. Allo stesso modo, considerevolmente diverso è il trattamento dedicato ai creditori. Con il Piano di Riequilibrio ai creditori può essere proposta una transazione che riduca l’importo da corrispondere da parte dell’ente, ma non vi è alcun obbligo ad accettare. Con il dissesto, invece, il creditore è costretto ad accettare transazioni tra il 40 ed il 60% del credito posseduto. Nel caso di rifiuto del creditore bisognerà che questo aspetti la fuoriuscita dell’ente dalla fase di dissesto per poter rivendicare quanto dovuto. 

Si potrebbe continuare rilevando altri vantaggi per il dissesto (ad esempio, per quanto riguarda la maturazione degli interessi) e le medesime condizioni per quel che concerne la necessità, in entrambi i casi, di far prevalere nell’utilizzo dei fondi di bilancio il pagamento dei debiti. Quel che, però, appare chiaro è che politicamente i Piani di Riequilibrio pongono la rappresentanza politica in continuità con se stessa, mentre i dissesti assumono il carattere dell’atto d’accusa nei confronti delle generazioni politiche che l’hanno causato. 

Lamezia, ex sindaco Speranza: “Da Mascaro solo falsità su dichiarazione dissesto del Comune”
Martedì, 08 Novembre 2022

Polemica a distanza fra l’ex sindaco, Gianni Speranza, e l’attuale primo cittadino Paolo Mascaro. A intervenire è il primo sul tema del dissesto finanziario. “Mascaro ripete da quasi 8 anni, in Consiglio comunale, sui social, in televisione, sui giornali questa litania: “nel 2015 potevo, forse dovevo, fare la dichiarazione di dissesto ed ho scelto di non farla: ringraziatemi”. Quest’affermazione non solo è del tutto falsa – afferma Speranza – ma la legge dice proprio il contrario: la dichiarazione di dissesto non è un optional, una scelta discrezionale del sindaco e del Consiglio comunale, ma un preciso obbligo di legge per rimediare ad una situazione grave e particolare che viene descritta in maniera puntuale nel testo di legge. Quando la Corte dei conti ed il Prefetto invitano un Sindaco ed il Consiglio a dichiarare il dissesto e non c’è più la possibilità di presentare ricorsi, bisogna solo procedere e, se non lo si fa, si configurano gravi responsabilità individuali a carico del sindaco e di ogni singolo consigliere e, sul piano istituzionale, viene nominato rapidamente un Commissario che dichiara il dissesto e viene sciolta l’amministrazione eletta ed in carica. Si è costretti a procedere con il dissesto quando il Comune non è in più in grado di far fronte ai pagamenti quotidiani, ai servizi elementari (es. gli stipendi dei dipendenti) e ci sono relazioni, scritte e circostanziate, dei revisori e degli uffici comunali che stabiliscono che non è possibile continuare”. “I soggetti appena ricordati – aggiunge l’ex sindaco – hanno forse scritto nel 2015 a Mascaro invitandolo, unitamente al Consiglio, a deliberare la dichiarazione di dissesto? Non risulta. Quindi Mascaro dice il falso? Sì. Infatti se il suo ritornello (ripetuto ossessivamente di essere stato lui a decidere di non fare il dissesto) rispondesse a verità, equivarrebbe, contemporaneamente, ad autodenunciarsi per non avere rispettato un obbligo sancito dalla legge. È chiaro che ogni sindaco ha fatto, fa, farebbe di tutto per non essere costretto ad arrivare alla dichiarazione di dissesto perché gli amministratori sono i primi ad essere penalizzati. Non possono più fare alcunché e sono costretti a succhiare il sangue ai propri concittadini. Ma a Lamezia, nel 2015, il dissesto non si (poteva?) doveva fare perché non c’era. Ad aprile 2014 la Corte dei Conti di Roma- sezioni riunite stabilisce che la situazione finanziaria di Lamezia non è assolutamente in dissesto. Scrive nella sentenza: “Il bilancio appare tale da poter sostenere, con regolarità, le obbligazioni assunte, escludendo un pericolo attuale e concreto al normale funzionamento. Le misure adottate dal Comune appaiono sufficienti”.

“E ora – ricapitola Speranza – i numeri a mia disposizione. A novembre 2014 il Consiglio comunale approva il piano pluriennale di riequilibrio finanziario per correggere e normalizzare i conti del nostro Comune che affronta le difficoltà finanziarie, ma il dissesto è ben altra cosa. Il 31 dicembre 2014 (l’ultimo anno intero della nostra amministrazione) la cassa del Comune di Lamezia chiude in attivo: +2 milioni e 220 mila euro. A giugno 2015, momento del passaggio tra le due amministrazioni, feci scrivere nel verbale (e chiunque lo può leggere) che quell’anno, pur non essendo ancora arrivati materialmente i trasferimenti annuali dello Stato al Comune, il loro ammontare era, però, già stato quantificato, stanziato ed annunciato. Tenendo conto di questi trasferimenti statali la cassa del Comune, al momento del passaggio, sarebbe in attivo di circa + di 3milioni e 900mila euro. Infatti la cassa si chiude il 31 dicembre 2015 (anno gestito esattamente a metà tra le due amministrazioni) con un attivo di 6milioni e 600mila euro. Ma l’episodio che libera dalla spada di Damocle che gravava drammaticamente sui conti futuri e sulla vita della nostra città si verifica due mesi prima. Ad ottobre 2015 il Consiglio di Stato dà ragione definitivamente al Comune ed alla mia amministrazione nella battaglia condotta per anni contro il risarcimento multimilionario preteso dall’Icom. La società catanzarese ha torto e Lamezia è nel giusto. Nessun risarcimento, neppure un euro, va all’Icom. L’amministrazione insediata appena insediata e la città tutta possono tirare un sospiro di sollievo Questi sono i fatti. Le mie osservazioni – prosegue – non vengano banalizzate a polemiche personali. La nostra città, al di là delle legittime opinioni di ciascuno, è ricca di energie e competenze (avvocati, commercialisti, funzionari pubblici, consiglieri ed assessori comunali, operatori dell’informazione) che hanno gli strumenti immediati per capire (non chi ha ragione) ma dov’ è la verità. Io mi rivolgo con rispetto personalmente e pubblicamente a tutti i professionisti, anche a quelli politicamente vicini a Mascaro come l’assessore al bilancio, dott. Zaffina. Se Mascaro continua rivolgerò a tutti loro una sola domanda: nel 2015 a Lamezia bisognava dichiarare il dissesto? Non inseguirò Mascaro sul terreno dell’offesa e della utilizzazione persino delle lettere anonime. Chiederò di convalidare la mia nota ad esperti e persone competenti. Non credo che ci saranno segretari comunali revisori disponibili a convalidare il proclama di Mascaro”.

(2014) www.trasparenza.eu LA GIUSTIZIABILITÀ DELLE DELIBERE DELLE SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO (Il recente caso di Lamezia Terme)
Con dispositivo letto all’udienza del 26.02.2014, in relazione al ricorso avanzato dal Comune di Lamezia Terme, difeso dagli avv. Prof. Beniamino Caravita di Toritto e Prof. Ettore Jorio, avverso la delibera della Sezione regionale di controllo per la Regione Calabria n. 4 del 2014, le Sezioni riunite in Speciale Composizione della Corte dei conti hanno dichiarato la propria giurisdizione in ordine alla delibere delle Sezioni regionali di controllo adottate ai sensi dell’art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011. In accoglimento dell’istanza cautelare avanzata dal ricorrente, hanno inoltre sospeso l’efficacia della deliberazione impugnata, nonché della connessa nota del Prefetto di Catanzaro con la quale il Consiglio comunale è stato diffidato a dichiarare il dissesto dell’Ente. La questione presenta aspetti di novità sotto diversi profili. (…)

(9/4/2014) Corriere della Calabria Il pericolo di dichiarazione di dissesto finanziario per il Comune di Lamezia Terme può dirsi scampato. Nell`’ udienza di merito delle sezioni riunite in speciale composizione della Corte dei conti, tenutasi questa mattina a Roma, è stato accolto il ricorso presentato dal Comune contro la deliberazione della sezione regionale di controllo della medesima Corte. Adesso bisognerà leggere la sentenza per definire meglio i contorni della vicenda. Soddisfatto il sindaco Gianni Speranza, che adesso può guardare al termine della legislatura con un pizzico di maggiore ottimismo. Il Comune era rappresentato e difeso dai professori e avvocati Beniamino Caravita Di Toritto ed Ettore Jorio.

(29/5/2014) il lametino Lamezia: Pubblicate motivazioni Corte dei Conti su annullamento dissesto. Sono state pubblicate oggi le motivazioni con cui, la Corte dei Conti di Roma, ha annullato la procedura di dissesto da parte della Corte dei Conti della Calabria nei confronti del Comune di Lamezia che aveva presentanto ricorso.

(2 febbraio 2016) LT news Pasqualino Ruberto: un dramma i conti del Comune! Mascaro come Speranza ci sta portando dritti verso il dissesto. “Quando il 24 settembre 2015 la amministrazione Mascaro portava in consiglio comunale la proposta di delibera del bilancio di previsione 2015, io parlai di gioco di azzardo della amministrazione. Durante la discussione dissi, con preoccupazione, che si stava giocando con il fuoco e che mi sembrava un bluff eccessivo quanto previsto nelle entrate del bilancio”.

Così, Pasqualino Ruberto consigliere comunale di Labro, e già candidato a sindaco. “Avrei preferito sbagliare io e non che sbagliasse l’amministrazione. Purtroppo – aggiunge – ha “sbagliato” l’amministrazione ed anche in maniera eclatante ed eccessiva. Solo il titolo 1 delle entrate avrà infatti un mancato introito di circa 18 milioni di euro: le previsioni di Mascaro e compagni erano di 54 milioni di entrate ed invece le entrate effettive, come da monitoraggio Sippe alla data odierna, sono di 36 milioni. Complessivamente si è stati capaci di fare peggio di Speranza e compagni, l’andazzo di gestione d’altronde è sempre lo stesso, cioè si naviga a vista senza programmazione e senza interventi strutturali su entrate ed uscite, con quest’ultime che continuano ad essere certe e le entrate rimangono previste e non incassate. Ai 18 milioni in meno del titolo 1 delle entrate si dovranno aggiungere anche più di 3 milioni incassati in meno sulla TARES 2014, che Speranza aveva lasciato in “dote” al collega Mascaro. Si era previsto di recuperare 2 milioni di IMU evasa e si è incassato 1/10, si era previsto di incassare 16 milioni di IMU/TASI e si è incassato poco più della metà, si sono persi quasi 7 milioni su previsione della TARI 2014 e 2015, si incassano 170 mila euro in meno sulla pubblicità e 250 mila euro in meno sulla occupazione suolo pubblico, si incassano 130 mila euro in meno sulle mense scolastiche. Potrei continuare per tanto altro ancora, ma più disastro di questo è meglio non descriverlo. Il sindaco e la sua giunta pensavano che si potesse invertire la rotta con proclami, slogan, apparenze o parate? Purtroppo per loro, ed ancora peggio per la nostra città, non è così. Se Speranza ed i suoi ci hanno portato sull’orlo del fallimento, Mascaro ed i suoi stanno completando l’opera e ci stanno portando diritti diritti verso un dissesto, che sembra sempre più dietro l’angolo. Come si chiuderà il consuntivo 2015? Come si appronterà il preventivo 2016? Come si affronta la sfida del bilancio armonizzato? Non vediamo in questa amministrazione le capacità e le conoscenze per dare risposte a queste domande. Se aggiungiamo, a questo stato delle cose, anche quello che uscirà fuori dal prossimo bilancio della Multiservizi, siamo in un tunnel senza uscita e senza luce. Ma forse il Sindaco penserà anche stavolta ad una donazione modale per evitare il dissesto? Si riveda almeno questa decisione su Sacal, che è davvero incredibile.Ci risponderanno che sono passati pochi mesi e che la colpa è sempre degli altri? O ci risponderanno con insulti o insinuazioni? Preferiremmo risposte concrete su numeri e strategie, ma poi ognuno ha i suoi modi e si qualifica utilizzandoli”.

(7/10/2017) il lametino Sinistra Italiana: “Jorio conferma che nel 2013 Comune non meritava dissesto, Mascaro su questo ha taciuto”

Sinistra Italiana interviene dopo l’articolo a firma del professor Ettore Jorio pubblicato su Il sole 24 ore in merito alla situazione finanziaria dell’Ente, del quale il Sindaco Mascaro ha ieri informato la città durante il consiglio comunale. “La possibilità prospettata dal professore Ettore Jorio per gli enti locali in pre-dissesto di uscire prima dalla procedura di riequilibrio, riportata da “Il Sole 24 ore” – affermano infatti – tra i quali viene citato a titolo di esempio espressamente il nostro Comune, è una buona notizia per la nostra città.

Le considerazioni di Iorio evidenziano dei dati inconfutabili. Il Comune di Lamezia nel 2013 non era in condizioni di dissesto e di disastro finanziario. L’amministrazione guidata da Gianni Speranza fece la scelta giusta nel 2013 quando decise sia di opporsi al dissesto con tutte le sue forze, sia nel varo del piano di risparmi approvato subito dal consiglio comunale di allora. Lo stesso Iorio, sottolinea  l’efficacia delle scelte finanziarie dell’amministrazione precedente “che ha fatto ricorso nel 2014” sia di quella che è susseguita nel 2015.

Del resto, la considerazione di Iorio è stata messa nero su bianco già nell’aprile 2013 nella sentenza delle sezioni riunite della Corte dei Conti. Poiché il dissesto non c’era e non c’è, tutto quello che c’è stato in questi anni, da parte di chi ha artatamente mistificato la realtà, c’è stata solo polemica di basso livello. Il sindaco Mascaro ieri ha volutamente taciuto una parte significativa delle considerazioni di Iorio sulle scelte della precedente amministrazione, rielaborandola a suo uso e consumo.  E continua purtroppo ad alimentare la polemica di questi anni con un atteggiamento incredibile: fa anche al Comune l’avvocato difensore di se stesso su tutto, ma contemporaneamente fa il pubblico ministero verso gli altri. Si  conferma ancora una volta  la bontà  e la lungimiranza della linea politica dell’amministrazione Speranza e di chi l’ha sostenuta – concludono – Lamezia non meritava e non merita il dissesto”.

(14/12/ 2017) t. bagnato, laCnews Paolo Mascaro: «Lamezia è salva dal dissesto»
«Con amarezza ma a testa alta posso affermare che si è salvata Lamezia dal dissesto e che Lamezia potrà avere un roseo futuro». L’ex sindaco Paolo Mascaro dal suo profilo Facebook, nel limbo di attesa delle motivazioni dello scioglimento del Comune a cui si avverserà, ha più volte detto, tramite il Tar, rende noti i dati della verifica straordinaria di cassa.

Secondo quanto sarebbe stato certificato, alla presenza dei Revisori, dei Commissari, del Segretario Generale e del Dirigente Responsabile del Servizio Finanziario, il Comune è passato da una posizione debitoria di 11. 618.604,80 euro e pignoramenti per 946.722,27 a una posizione creditoria di euro 1.839.949,49.
«Posso con orgoglio affermare che l’incontestabile ferrea legge dei numeri dimostra senza possibilità di smentita che in 29 mesi di amministrazione si è lavorato per il futuro dei nostri figli ed ai nostri figli si è levato un fardello oppressivo di debiti ereditati».

(19/7/2019) il lametino, g. maviglia Lamezia Terme – Lo spettro del possibile dissesto finanziario del Comune spinge il commissario Francesco Alecci a scrivere al prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino per chiedere lumi sul da farsi per scongiurare questa minaccia. Cuore del problema: la perdita di esercizio di quasi 22 milioni della società partecipata Lamezia Multiservizi (di cui il Comune detiene una quota di capitale che corrisponde a circa il 90 per cento).

Un autentico grattacapo per via Perugini, considerato che la controllata del Comune ha presentato e ottenuto dal Tribunale civile lametino l’ammissione alla procedura di concordato preventivo. Non solo. A questo si aggiunge quanto previsto dall’articolo 21 del Testo unico in materia di società partecipate della Pubblica amministrazione, che appunto prevede l’obbligo per gli Enti locali di accantonare nell’anno successivo, in un fondo vincolato, un importo pari al risultato negativo non immediatamente ripianato in misura proporzionale alla quota di partecipazione. Traduzione: il Comune dovrà mettere sul piatto oltre 19 milioni per salvare la Multiservizi.

Ma, sottolinea Alecci, “è evidente che tutto ciò risulterebbe impossibile per le disponibilità finanziarie di questo Ente civico, il quale mai potrebbe acquisire la disponibilità di una somma di così straordinaria entità e, quindi, inevitabilmente si aprirebbe una situazione di dissesto per il bilancio del Comune. Soggiungo che il Comune di Lamezia Terme è in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e ciò, certamente, contribuisce ad ancor più peculiarizzare la fattispecie”. Quindi, la richiesta di Alecci al prefetto Ferrandino di “rivolgere apposito quesito alla commissione per la Finanza e gli organici degli Enti locali del dipartimento Affari interni e territoriali del ministero dell’Interno, che potrà fornire a questo Comune, per il tramite della Prefettura, indicazioni utili al riguardo”.

(10/1/21) Reportage on line Lamezia Terme. Gianni Speranza: «Mascaro continua ad attaccare e a non dire la verità»

In merito alle dichiarazioni di Paolo Mascaro sulla situazione finanziaria del Comune di Lamezia Terme fino al 2015, sotto l’amministrazione da me presieduta, Paolo Mascaro continua nei suoi attacchi infiniti. Non gli interessa la verità.
Io non entro nel merito delle cifre attuali della situazione finanziaria del Comune perché mi fa piacere se le cose vanno bene come lui dichiara. Discuteranno nel merito Sindaco e Consiglieri Comunali.
Certo, se avesse voluto essere obiettivo, avrebbe potuto spiegare che nel 2020 il Governo ha rinviato per l’emergenza Covid per tutti i Comuni la rata annuale di pagamento dei mutui: quindi inevitabilmente la cassa migliora. Avrebbe anche potuto spiegare i motivi per cui i revisori non approvano gli atti di bilancio della sua amministrazione.
A me preme ribadire che, da quasi 6 anni, riporta in maniera distorta e non veritiera la situazione che riguarda l’amministrazione in carica fino al 2015. Vuole finalmente prendere atto che c ’è un pronunciamento della massima magistratura contabile del 2014 (Le sezioni riunite della Corte dei Conti) nel quale si motiva che a Lamezia non c’è nessun dissesto? Lo dichiari pubblicamente ed ammetta anche che la sua prima amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni della criminalità mentre nei miei 10 anni ciò non è avvenuto. Ancora: vuole dire che sono bugiardi tutti coloro che vanno affermando da tempo che nei miei anni sia stato emesso un provvedimento del governo nazionale che avrebbe azzerato o ridotto i debiti del comune? Lo sanno tutti che un provvedimento del genere non è mai esistito.
Infine le cifre. Il 31 dicembre 2014, l’ultimo anno gestito interamente dalla mia amministrazione. la cassa del Comune chiude a +2 milioni 228.000 euro, il 31 dicembre 2015, anno gestito a metà tra noi e lui, il Comune chiude a + 6 milioni 603.000 euro. Quando ci fu il passaggio delle consegne a giugno 2015 sa bene perché io lo feci scrivere nel verbale che ,se il governo avesse inviato in primavera come succede quasi sempre i trasferimenti, ci sarebbe stata una cassa positiva per circa 3 milioni 900.000 euro: dica pubblicamente, una volta per tutte, quale è la cifra dei trasferimenti al Comune dal 20 giugno 2015 al 31 dicembre 2015.
Mascaro vuole continuare con attacchi gratuiti protratti all’ infinito? Dopo il silenzio di oltre 5 anni risponderò per amore della verità e per difendere la nostra dignità

(25/10/22) il lametino Gianni Speranza: Immagino che le parole del sindaco provochino disagio. Sono da sempre convinto che i rapporti tra chi precede e chi succede nelle istituzioni debbano avere la correttezza e lo stile della staffetta di domenica tra Draghi e Meloni. Rifiuto la cultura della rissa per rispetto dei cittadini e per il bene della comunità’. A ciò mi sono attenuto e vorrei attenermi. Il confronto dovrebbe essere elevato e riguardare i grandi temi del futuro della città. Ma non sono né ipocrita né ricattabile. Dico con chiarezza quindi che Mascaro da sempre alimenta il “venticello della calunnia”. Se parlasse e scrivesse senza furbizie da “azzecca garbugli”, pronunciando esplicitamente il mio nome e dichiarando che sono l’autore di tutte le cose terrificanti che mi attribuisce ambiguamente si potrebbe chiedere ad un Tribunale – afferma in ultimo l’ex sindaco- di ristabilire la verità. Un contributo di chiarezza”.

(19/8/2022) luigina pileggi, gazzetta del sud Lamezia, dopo 8 anni conti in regola in Comune. Mascaro: “Svolta storica per la città”. Il primo cittadino ripercorre la gestione economica dell’Ente dalla passata amministrazione. Nel 2014 il debito idrico di 14 milioni «misteriosamente riapparso nel 2016». «Chi ha portato l’Ente al pre-dissesto ha il folle ardire di criticare la mia gestione»

Ad esserne convinto è il sindaco Paolo Mascaro che, dopo otto anni dal pre-dissesto e conti in profondo rosso per le casse comunali, è riuscito a portare a casa l’approvazione del Piano del fabbisogno del personale a parte della Commissione di stabilità. Il che significa l’autorizzazione per il Comune a procedere alle assunzioni.
«Tutto questo ha una valenza di decisiva importanza per il futuro della città», afferma il primo cittadino, che ripercorre quanto avvenuto negli anni passati in via Perugini. Mascaro ricorda infatti che nel «lontano 2014, stante una crisi immane in termini economico-finanziario, l’allora Amministrazione (guidata dal sindaco Speranza) si era vista costretta a dichiarare, in apposito Consiglio comunale, il pre-dissesto e cioè l’anticamera del fallimento per l’Ente; ciò in quanto vi erano criticità pazzesche certificate da anticipazioni di liquidità presso il tesoriere Bnl per oltre 11 milioni e mezzo di euro, fondi vincolati utilizzati per finalità diverse e non ricostituiti nei termini di legge, arrivati anche a 13 milioni di euro».

D.U.P. (Documento Unico Programmazione 2021-23) pag. 13

Gestione economica e finanziaria
La corretta gestione economica e finanziaria di un ente costituisce uno degli aspetti salienti e determinanti per poi poter fornire risposte di buona amministrazione.
Deve al riguardo premettersi che il Comune di Lamezia Terme, a seguito della deliberazione consiliare n. 35 del 10/10/2014 adottata durante l’Amministrazione Speranza, si trova in stato di pre-dissesto avendo approvato il piano di riequilibrio finanziario di cui agli art. 243 bis e ss. TUEL; deve, altresì, ricordarsi che vi erano state previe pronunce della Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la Calabria n. 4/14 e Sezione Riunite in Sede Giurisdizionale n. 19/14.
In particolare, la pronuncia della Sezione Regionale di Controllo per la Calabria aveva fotografato un quadro letteralmente allarmante ed inerente non solo la carente riscossione dei residui attivi e la persistenza di elevati residui passivi ma anche la persistenza di debiti certi, liquidi ed esigibili per oltre euro 9.000.000 e ciò pur essendosi usufruito ampiamente delle somme di cui al D.L. 35 (cd. salva imprese); aveva altresì rappresentato la sussistenza di pignoramenti per oltre euro 2.700.000, sentenze
esecutive per euro 2.680.000, anticipazione di tesoreria per oltre euro 8.000.000, fondi vincolati da ricostituire per circa euro 15.000.000.
Occorre proseguire nell’azione di risanamento dell’ente, mantenendo gli impegni finanziari assunti con il piano di riequilibrio, assicurando gli equilibri finanziari e il rispetto dei vincoli normativi di bilancio.
Obiettivo dell’azione amministrativa deve essere quello di coniugare il rispetto dei vincoli di bilancio con il raggiungimento di standard ottimali del bilancio sociale, assicurando la promozione di interventi nel settore sociale, sportivo, culturale ed attività gestionali di spazi civici quali parchi, teatri, musei, biblioteche, strutture sportive, anche attraverso un patrimonio di scopo costituito da donazioni, attivazione di fondi regionali o comunitari

NB= Le due amministrazioni Speranza sono cominciate ad aprile 2005  e finite il 31/5/2015; da quella data sono cominciate le amministrazioni Mascaro