Better call Saul/ Mike Ehrmantraut, personaggio indimenticabile

Se mi chiedete qual è il personaggio che amo di più nella serie meravigliosa “Breaking bad” e nel suo spin-off “Better call Saul” non ho esitazione alcuna e vi rispondo subito Michael “Mike” Ehrmantraut. Se non avete ancora visto le due serie cult di Vince Gilligan, non procedete con la lettura perchè spiegherò cosa fa questo personaggio immaginario interpretato da un grandissimo Jonathan Banks (1947), attore statunitense.

Banks ha avuto il ruolo della consacrazione  solo nel 2009 quando di anni ne aveva già più di sessanta. Il suo è stato dunque un lungo e indispensabile rodaggio in cui l’attore si è cimentato praticamente in ogni campo: teatro, cinema, televisione e doppiaggio. Breaking Bad e lo spinoff Better Call Saul gli hanno però restituito tutto con gli interessi, regalandoci uno dei personaggi più affascinanti di sempre.

Apparso per la prima volta nella tredicesima puntata della seconda stagione di Breaking Bad, ABQ, per ripulire l’appartamento di Jesse dopo la morte di Jane, da personaggio secondario diventa pian piano iconico e la sua presenza silenziosa, enigmatica ma rassicurante diventa memorabile. Per fortuna, con Better Call Saul, c’è stata data una dose massiccia di Ehrmantraut (È meglio Better Call Saul o Breaking Bad?). Così, non solo abbiamo conosciuto il suo lato più umano, ma abbiamo potuto apprezzare la sua qualità più grande: l’osservanza quasi religiosa delle regole.

Quando si dice il caso, il personaggio di Mike viene creato durante la stagione 2 per sostituire Bob Odenkirk ( Saul Goodman ) non disponibile per le riprese degli ultimi episodi della stagione a causa della presenza dell’attore nella serie How I Met Your Mother. Jonathan Banks è stato trattenuto per interpretare il ruolo di Mike dopo, in particolare, il suo ruolo nella serie “Un poliziotto nella mafia” . Per interpretare il ruolo, Jonathan Banks ha dichiarato di ispirarsi al personaggio di Joubert ne I tre giorni del condor (interpretato da Max von Sydow ).
Mike lo conosciamo come guardiano notturno nel parcheggio del tribunale di Albuquerque. Con il progredire della stagione, rivela che in precedenza era un poliziotto corrotto e viveva a Filadelfia. Suo figlio Matt ha seguito le sue orme ed è entrato anche lui nelle forze di polizia. Ma alla fine ha scoperto la verità su suo padre e sui suoi colleghi. Fu poi ucciso da due suoi compagni di squadra (Hoffman e Fenske) che temevano che li avrebbe denunciati, e fece accusare un commerciante dell’omicidio. Mike poi sprofonda nell’alcol mentre rintraccia senza sosta gli assassini di suo figlio. Finisce per vendicarsi uccidendoli a sua volta, poi lascia Filadelfia per Albuquerque dove vivono la figliastra Stacey, ora vedova, e la nipote Kaylee. I tre sono molto uniti e Mike ora vive solo per aiutarli.

Il fascino di Mike Ehrmantraut deriva da un personaggio che non si può catalogare, in confine perenne tra il bene e il male. Criptico, illeggibile e pragmatico: quando c’è un problema da risolvere con discrezione, interviene lui. Il sicario spietato è l’altra faccia del nonno amorevole, l’uomo della legge si completa con quello della malavita.

Perchè ciascuno di noi vorrebbe averlo accanto, magari come amico? E’ presto detto, Mike Ehrmantraut non parla molto ma le poche volte che lo fa dimostra una spiccata saggezza, e un particolarissimo senso dell’umorismo; magari sta puntando una pistola alla testa.

“Guarda Walt, che l’aver ucciso Jesse James non fa di te Jesse James”

La sua pacatezza, il suo incedere lento, è un riflesso della sua profonda rassegnazione. Dilaniato dal senso di colpa e probabilmente affetto da una supercompensazione nevrotica, è intelligente, paziente, premuroso, poliziotto esperto e tiratore formidabile. Mike non antepone mai sé stesso agli altri, a condizione che non ostacolino il suo cammino, o quello di eventuali innocenti.
Mike è un uomo che sa di aver perso un bel pezzo della sua anima, e sembra triste e stanco del mondo. Ma va avanti comunque perché conosce i suoi punti di forza e le sue debolezze

Il nonno amorevole è un padre interrotto. Il suo personalissimo codice di condotta deriva da quest’ultimo ruolo, che non può più svolgere, e noi spettatori lo avvertiamo per tutta la serie. Spinto da un delirio ossessivo di pentimento, come tutti i protagonisti di Breaking Bad e Better Call Saul, anche Mike ha smarrito la sua bussola morale. Così si è trasferito ad Albuquerque – un limbo in cui espiare la sua colpa – dove esiste al solo scopo di vegliare e sostenere finanziariamente sua nuora Stacey e sua nipote Kaylee. Tutto è lecito per assolvere a questo unico e sacro obiettivo, anche andare a braccetto con il crimine. Mike è letale, ma solo se ostacolano il suo cammino di espiazione. Solo se lo costringono a infrangere le sue regole. Insomma, crede che il figlio sia morto proprio perché non è stato in grado di rispettarle. Nasce così il vangelo secondo Mike Ehrmantraut. Quei pochi ed essenziali comandamenti che ha scolpito su una roccia, per non commettere più errori. Poi Mike è diventato quella roccia.

Mentre per WalterSaul Gus Fring i soldi sono uno strumento di potere, per Mike fare soldi rappresenta un modo per fare ammenda. Non spende un centesimo per sé stesso. Prende il necessario, ciò che gli permette di mantenersi in vita, e usa il resto per accumulare una fortuna per sua nipote. Non ha paura di morire perché è già morto, quel giorno, insieme a suo figlio. Lavora con dei criminali quindi è consapevole dei rischi che corre e si è assicurato che la sua famiglia ne resti fuori. L’unica paura è quella di non riuscire ad accumulare abbastanza denaro in tempo.

Ho delle persone che mi aspettano. Non sanno cosa faccio, non lo sapranno mai. Sono protetti, ma faccio quello che faccio in modo che possano avere una vita migliore e se vivo o se muoio non fa davvero differenza per me finché hanno ciò di cui hanno bisogno. Quindi, quando sarà il mio momento di andare, andrò sapendo di aver fatto tutto il possibile per loro. Ora, mi chiedi, come faccio ad andare avanti? Ecco come. Better Call Saul, “Bagman” (5×08)

Infine, c’è una data che mi lega a lui, il 2 ottobre, ma di due anni diversi.