A Fiorita non tolgono nulla eppure protesta lo stesso

No a una seconda facoltà di Medicina in Calabria dopo quella da tantissimi anni attiva all’Università Magna Graecia di Catanzaro. È il messaggio lanciato stamani nel corso di manifestazione svoltasi in una piazza del quartiere Lido del capoluogo di regione, dopo la ventilata istituzione di una seconda facoltà all’Università della Calabria, nell’area urbana della vicina Cosenza.
Nelle scorse settimane all’Università della Calabria di Rende-Cosenza è stato attivato un nuovo corso di laurea, “Medicina e Tecnologie digitali”, corso che prevede comunque una sinergia tra i due atenei. Anche nella recente campagna elettorale per le amministrative di Catanzaro il tema era riemerso, ma adesso sta infiammando polemiche e discussioni, alimentate dal nuovo clima elettorale per il voto delle Politiche di domenica prossima (La Cnews).
Leggete bene adesso le parole del sindaco Fiorita: «Io credo che un tema così importante debba essere affrontato in maniera istituzionale. Ci vuole un dibattito nelle sedi istituzionali e una valutazione dei pro e dei contro di ogni scelta. Non ci possono essere fughe in avanti. Non è una questione di capoluogo di regione, è una questione di regione, è una questione di Calabria. Se noi sbilanciamo lo sviluppo del sistema universitario e non lo teniamo dentro una logica complessiva facciamo male a tutta la regione: questo è quello che dobbiamo far capire, è la questione vera. Nessuno vuole togliere niente all’università della Calabria, nessuno vuole qualcosa di speciale per Catanzaro. Riteniamo che debba esserci una strategia chiara dello sviluppo complessivo del sistema universitario calabrese».

Che cosa si capisce da queste parole di Fiorita? Io capisco che se qualcuno vuole aggiungere qualcosa che riguardi la sanità fuori del territorio di Catanzaro scatta la reazione dei catanzaresi. Nessuno in questo caso toglie nulla a Catanzaro, il fatto è che si aggiunge a Cosenza, e questo ai catanzaresi non va bene. Era stata fatta l’Unical a Cosenza, perchè Catanzaro e Reggio hanno aggiunto le loro facoltà? Di quale logica unitaria calabrese parla Fiorita che ha accentrato la sanità a Catanzaro espropriando Lamezia, Soverato, Chiaravalle, Soveria Mannelli? La verità è che Catanzaro ha impostato, lo ripeto per la milionesima volta, tutta la sua economia sulla sanità, pubblica e privata. Le famiglie catanzaresi vivono attraverso redditi ottenuti con posti nella sanità e impieghi pubblici. Poi ci sono i Noto e gli Abramo, pochi imprenditori privati cioè, e le ditte che realizzano opere pubbliche. Ecco spiegata l’economia catanzarese, pertanto fuori di Catanzaro non si deve muovere foglia, non si deve, secondo Fiorita, allestire l’aula bunker per i maxiprocessi, di più, non si deve fuori di Catanzaro, fare nulla.
Comprendo le ragioni e le preoccupazioni del presidente della Corte d’Appello, Introcaso, che ha spostato, per il secondo anno consecutivo, nell’aula bunker di Lamezia Terme la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. I motivi di ordine sanitario, legati all’emergenza Covid, non cancellano però i dubbi e le perplessità che tale decisione suscita. I valori simbolici sono molto importanti e superano spesso anche le esigenze contingenti“.

Ecco come ragiona Fiorita, parlando di valori simbolici che altro non sono se non una cartina fumogena, puri sofismi per nascondere gli interessi economici di una città. Se, per ragioni dovute al covid, non si può svolgere a Lamezia l’inaugurazione dell’anno giudiziario, se non stanno bene fuori dal colle l’archivio distrettuale, il centro di ricerca “Dulbecco Institute” e gli studios cinematografici della Film Commission, volete che i catanzaresi accettino un’altra facoltà di medicina a Cosenza?

Non lo fò per piacer mio ma per dare dei figli a Dio. Fiorita parla di logica complessiva, di sviluppo del sistema universitario, quando sia lo sviluppo che la logica complessiva in questa regione non si sono mai conosciute. La Calabria ha conosciuto i moti di Reggio e la suddivisione tra Reggio e Catanzaro della Regione, la università della Calabria da una è diventata trina, le province sono da sempre in guerra tra loro e non è un caso che Vibo e Crotone si sono scisse da Catanzaro per trovare un pò di spazio e togliersi dal vassallaggio. Esistono le Calabrie e ciascuna tenta di accreditarsi a livello romano per cui le prossime elezioni politiche sono importanti per la posizione di Occhiuto, pur eletto da poco. Non parliamo del pd, spaccato tra cosentini e catanzaresi, solo chi avrà più filo tesserà. A Catanzaro, a Cosenza, a Reggio e via dicendo, fateci caso, sono “bipartisan”. Fa eccezione Lamezia dove ancora nel 2022 il termine resta sconosciuto alla politica locale. Lamezia infatti è divisa tra filocosentini, filovibonesi, filocatanzaresi..,e non è una cosa che ci fa onore.

“Catanzaro ha una storia di 45 anni di medicina. Io ci penserei per evitare di fare qualcosa che domani non servirà a nessuno», ha dichiarato il rettore De Sarro. Ecco, De Sarro, un altro lametino che di Lamezia si ricorda poco.