Il miracolo dei 300 netturbini romani guariti

Allora si possono stanare imboscati da scrivania e malati immaginari ? Più di 300 netturbini «guariti» nel giro di due mesi e rientrati in servizio. La cura miracolosa ha iniziato a fare effetto quando i nuovi vertici di Ama, la municipalizzata che gestisce il servizio dei rifiuti a Roma, hanno deciso di passare in rassegna i molti, troppi certificati di malattia che incidevano sulle capacità operative dell’azienda: 1.612 gli inidonei parziali (abili al lavoro sedentario ma non alla raccolta in strada con attività che impegnano il nervo sciatico e la colonna vertebrale) e 332 inidonei completi (fermi a casa per patologie invalidanti o incompatibili con la presenza in ufficio) su un organico di 7.162 dipendenti.

Nei due anni precedenti, sui quali ha pesato la pandemia con ricadute simili in tutti i comparti lavorativi, le visite mediche erano nell’ordine di 1.550 l’anno.

Al suo arrivo in Campidoglio il nuovo sindaco, Roberto Gualtieri, ha puntato sul potenziamento del servizio lanciando la campagna di pulizia straordinaria per riportare il decoro in città nel periodo di Natale: in quella occasione la leva erano stati gli incentivi sotto forma di straordinari affinché i netturbini rinunciassero a mettersi in malattia e garantissero gli extra.
E però, vuoi per la carenza cronica di impianti che costringe alla ricerca affannosa di sbocchi per il trattamento e lo smaltimento degli scarti, vuoi per gli incidenti che rischiano di mettere in ginocchio un sistema già fragile come il rogo del Tmb di Malagrotta, i nuovi vertici hanno deciso di cambiare strategia con un approccio più muscolare, la verifica dei certificati.

I risultati ci sono, considerate le guarigioni repentine degli ultimi due mesi: a maggio su 3.906 controlli (oltre il doppio in un mese rispetto a quelli effettuati negli anni 2020-21) 200 sono stati ritenuti idonei dal medico del lavoro a operare sui mezzi di raccolta e spazzamento e al prelievo dei sacchi ammassati in strada intorno ai cassonetti stracolmi. Resta comunque una sacca di irriducibili: 330 non si sono presentati alla visita ignorando la convocazione.

A giugno la campagna anti assenteismo è proseguita con il reintegro di altri 125 operatori, il 20% dei 693 che si sono sottoposti allo screening sanitario (72 gli assenti).

L’accelerazione impressa per invertire la rotta, dopo il rallentamento fisiologico nei mesi estivi tra ferie e Covid, sarà rilanciata in autunno. La svolta, che punta a stanare imboscati da scrivania e malati immaginari (memorabile l’interpretazione di Alberto Sordi nell’omonimo film del 1979) rientra nel piano di reingegnerizzazione di Ama: un progetto su più livelli, che verrà declinato nel nuovo piano industriale.

La rimotivazione del personale, anche a costo di controlli più severi sulle patologie vere o presunte, è una delle strategie che l’attuale gestione sembra intenzionata a mettere in campo: il contrappeso è nelle nuove assunzioni, dopo il lungo blocco del turnover che ha ostacolato il necessario ricambio generazionale.