Il meritocratico Occhiuto, Azienda unica Calabria e la Di Vivo accanto

Bruno Gualtieri nominato da Occhiuto nuovo commissario dell’Autorità rifiuti e risorse idriche Calabria ha ricoperto l’incarico di direttore generale dell’Ato di Catanzaro ed è stato anche dirigente generale del settore Ambiente del capoluogo di regione. Per ora Gualtieri svolgerà la funzione di commissario in attesa della nomina di un direttore generale.

«La mia idea – ha aggiunto Roberto Occhiuto – è che ci sia un commissario che si occupi intanto dei rifiuti e di tutte le attività di supervisione dei rifiuti, che rappresenta una grave emergenza per la Calabria – perché non possiamo pagare 320 euro a tonnellata per spedire i rifiuti in Svezia -, poi vorrei un direttore generale che abbia delle competenze ed esperienze nel settore idrico. Quando fra qualche mese, pochissimi spero, si costituiranno gli altri organismi il commissario non ci sarà più»

La legge approvata lo scorso 20 aprile istituisce, infatti, un ambito territoriale ottimale su base regionale a cui sono chiamati a partecipare obbligatoriamente tutti i comuni della Calabria. L’Autorità assomma le diverse funzioni di organizzazione del servizio pubblico locale in materia di acque e rifiuti. All’ente viene demandato, ad esempio, il compito di scelta delle rispettive forme di gestione, il loro affidamento e controllo e di determinazione delle tariffe all’utenza.

La domanda è: funzionerà il nuovo organismo? La risposta è semplice, dal momento che sorge per migliorare una situazione fallimentare. Se Occhiuto avrà scelto bene il commissario, le cose miglioreranno; se al contrario Gualtieri non si dimostrerà all’altezza, resteremo al palo. E’ come l’avvicendamento Figliuolo-Arcuri per le vaccinazioni. Il tempo ha dimostrato che la scelta di Draghi è stata giusta, il merito ha prevalso e una nazione con una sola scelta giusta è stata guidata bene. 

Torniamo ad Occhiuto nella versione meritocratica che appare voler accreditare. Dovrebbe spiegare perchè la dirigente Natalia Di Vivo  è ancora nella struttura calabrese.

La Di Vivo ex Agenas fu catapultata in Calabria all’Asp di Cosenza per 5 anni come esperta in “monitoraggio della spesa sanitaria” dallo scienziato barbuto Zuccatelli (ex presidente Agenas), scienziato perchè prima di essere sputtanato dalla tv (diceva che la mascherina non serviva a nulla e che il covid si trasmetteva solo con i baci) aveva diretto addirittura tre aziende (Asp di Cosenza, Pugliese Ciaccio e Mater Domini). Poi la Di Vivo dall’Asp di Cosenza venne catapultata a Catanzaro nella struttura del commissario Longo e adesso è ancora lì accanto ad Occhiuto a far non si sa cosa.

Il deputato Francesco Sapia (L’Alternativa c’è) interrogò il ministro della Salute, a seguito dei dubbi espressi dal responsabile Anticorruzione dell’Asp di Cosenza ai propri superiori, circa la legittimità di questi incarichi dirigenziali in simultanea affidati in Calabria alla ex funzionaria Agenas Natalia Di Vivo, ubiqua tra Cosenza e Catanzaro, ma lei è ancora Di Vivo e lotta insieme a Occhiuto per far prevalere il merito. Che è una cosa seria e Occhiuto deve saper scegliere, dimmi chi ti metti vicino e ti dirò chi sei.