Quando i vecchi tic antiamericani ritornano (di A. Panebianco)

L’anti-americanismo è il fattore che può togliere compattezza all’Occidente e fare vacillare il fronte interno in alcuni Paesi europei. Anche in Italia

Ci sono gli interessi lesi di coloro che facevano business con la Russia o di quelli che in Europa Putin finanziava fino a poco tempo fa. Ci sono poi i tanti che non accettano l’idea di dover fare sacrifici a causa della congiuntura economica negativa creata dalla guerra. C’è anche la tentazione di altri, per paura, di darla vinta a Putin («si prenda pure l’Ucraina purché lasci in pace noi»). Ma tutto ciò detto, il singolo fattore politico-ideologico che può togliere compattezza all’Occidente, che può fare vacillare il fronte interno in alcuni Paesi europei, è l’anti-americanismo. Declinato in vari modi, a seconda delle tradizioni del Paese. Si coniuga col nazionalismo in Francia. In Italia, invece, ha per lo più altre fonti di alimentazione: come i cascami del vecchio internazionalismo comunista o come l’antica, e mai realmente sradicata, ostilità di parti del mondo cattolico nei confronti delle democrazie protestanti. Poiché però quasi nessuno vuole più parlare in nome di ideologie usurate i più si mimetizzano, sventolano bandiere pacifiste. Mentre il loro vero desidero sarebbe quello di bruciare la bandiera americana.

Va tenuto distinto dagli altri antiamericani oggi in azione in Italia, tesi ad erodere il fronte interno, lo storico dell’antichità Luciano Canfora.

Canfora non si mimetizza, non si traveste da pacifista. Nella sua visione, come risulta dai suoi scritti, le democrazie occidentali sono pseudo-democrazie dominate da spietate oligarchie finanziarie. Gli Stati Uniti sono il vertice di questa specie di cupola mafiosa. Per Canfora la storia insegna che i tiranni, o per lo meno alcuni di loro, che di tanto in tanto si affermano, da Giulio Cesare a Stalin, sono i liberatori o i campioni di classi subalterne sfruttate dalle oligarchie. I loro crimini sono imposti dalla necessità e non sono comunque più gravi o più condannabili di quelli praticati quotidianamente dalle oligarchie di volta in volta al potere. È superfluo dire che chi scrive non condivide nulla di questa visione. Ciò che per Canfora è pseudo-democrazia, ossia la democrazia liberale occidentale, per chi scrive è una approssimazione, certamente imperfetta, della politeia aristotelica, un governo misto che combina, in modo passabilmente accettabile, partecipazione popolare, preminenza delle classi medie, ruolo delle élite e protezione delle libertà personali. I liberali europei sono filo-americani per la stessa ragione per cui Canfora è anti-americano: senza la presenza statunitense forse varie democrazie europee, e sicuramente quella italiana, sarebbero finite da molto tempo a gambe all’aria.

La posizione di Canfora, comunque, non va confusa con quella di coloro che, per l’occasione, hanno indossato abiti pacifisti. Dicono «no alla guerra» sottintendendo «no alla Nato». Quando sostengono che non bisogna mandare armi agli ucraini «per non prolungare le loro sofferenze» stanno in realtà dicendo: condividiamo con Putin l’ostilità e la repulsione per la democrazia (quella che il dittatore russo vuole sopprimere in Ucraina) e, massimamente, per il Paese guida delle democrazie, gli Stati Uniti. Non c’è bisogno di spendere molte parole su di loro. In modo diverso 5 Stelle e Lega, pur con le prudenze necessarie per chi fa parte della coalizione di governo, cercano di intercettare gli elettori più influenzati da questo orientamento.

C’è un altro aspetto che invece vale la pena di considerare con una certa attenzione. I due partiti oggi favoriti dai sondaggi, Pd e Fratelli d’Italia, per merito dei loro segretari, hanno fatto una scelta netta, con l’Occidente contro Putin. C’è da notare però una differenza. Fratelli d’Italia rivendica il suo atlantismo mentre sull’Europa, in linea con altri gruppi conservatori europei, ha una posizione che, se andasse al governo, renderebbe difficile all’Italia collaborare con Francia e Germania.

Il Pd, per contro, ha fatto dell’europeismo una bandiera, rivendica la sua sintonia con i Paesi-guida dell’Europa ma, scelte sulla guerra a parte, sembra restio al dichiararsi apertamente atlantista. A causa, verosimilmente, dei sentimenti anti-americani che continuano a circolare nella sua base di riferimento (Anpi, Cgil, eccetera). Dal Pd vengono dette cose apprezzabili sull’Europa (Enrico Letta su il Foglio dell’11 aprile) ma si nota anche una certa reticenza a proposito degli Stati Uniti. Il Pd, per esempio, è un deciso sostenitore della necessità di una difesa europea. Ma non è del tutto chiaro come risponderebbe alla seguente domanda: la difesa europea può avere un senso (militarmente e politicamente parlando) se non viene intesa come la gamba europea della Nato? La sensazione è che il Pd, che è certamente schierato con la Nato, sia tuttavia costretto a glissare il più possibile su questi argomenti per non suscitare reazioni e opposizioni interne.

C’è poi il mondo cattolico. Forse qualche storico delle religioni è in grado di spiegare perché una parte di quel mondo preferisca di gran lunga dialogare con gli ortodossi russi (tradizionalmente asserviti al potere politico) piuttosto che con i protestanti anglosassoni. L’anti-americanismo cattolico ha radici antiche, è già presente nell’Ottocento. Dopo la Seconda guerra mondiale certe correnti non hanno mai perdonato al cattolico liberale Alcide De Gasperi la scelta atlantica.

I vecchi tic sono riaffiorati con l’aggressione all’Ucraina. Dalla difficoltà di definire apertamente e chiaramente la guerra difensiva degli ucraini come una «guerra giusta» all’accusa all’Occidente (leggi: agli Stati Uniti) di non volere la fine della guerra e, comunque, di non fare abbastanza per portare Putin al tavolo di pace.

Ebbene sì: l’Occidente non è soltanto democratico, è anche una società capitalista, un sistema di economia di mercato tenuto insieme dalla leadership politica, economica e militare americana. Per alcuni, che delle società occidentali stigmatizzano i tanti errori, e che sono ben rappresentati in Italia, dovremmo vergognarcene. Per altri invece, guarda un po’, l’Occidente è come la democrazia per Churchill: la peggiore civiltà, eccezion fatta per tutte le altre.

Sull’argomento leggi su questo blog il mio articolo “Un trucchetto per capire cosa accomuna i neutralisti che spuntano fuori ad ogni guerra” da me pubblicato il 4 marzo 2022