“Ennio” correte a vedere il meraviglioso film di Tornatore

Il film di Tornatore mi ha commosso ed entusiasmato perchè “compone” Morricone tassello per tassello, attraverso testimonianze ed esempi che costruiscono in un lungo film vero la sua incredibile storia. Un film, non un documentario come quello che Verdelli ha fatto su Paolo Conte (su Raiplay) dove tutto è stato affastellato senza una direzione, un senso, accumulando canzoni e interviste che la voce fuori campo tenta di legare. Tornatore invece comincia dall’inizio e illustra il percorso esistenziale e musicale del maestro. Sino all’apoteosi e al successo mondiale, passando per tutte le sofferenze e i bocconi amari che Ennio ha dovuto ingoiare.

Non intendo scrivere un saggio (come ho già fatto per Conte) perchè di Morricone basta capire i suoi inizi. E il segreto del successo che secondo me sta nella sua geniale capacità melodica. Dai Beatles a Morricone (a Battisti in Italia) la melodia è il diamante e i rapper di oggi sono tutti identici perchè non sanno cosa sia. 1964. Allora compravamo i 45 giri e il successo di una canzonetta lo decretavamo noi acquirenti nei negozi, non i media, la radio o la tv o le case discografiche. Era tutto molto semplice e lineare, per cui quando ascoltammo Il barattolo di Gianni Meccia, e poi le canzoni di Morandi, Paoli, Vianello, Dino, insomma il repertorio della Rca, noi giovani di allora capimmo che c’era una musica nuova. Chi la produceva? Gli autori, Zambrini, Paoli, Vianello?

No, quelli come me appassionati lo seppero ben presto, lo scrissero i settimanali specializzati, alla Rca c’è un giovane arrangiatore che ha idee nuove. Ecco come conoscemmo Ennio e Tornatore comincia da qui, dal punto esatto in cui negli anni sessanta lo conoscemmo noi acquirenti di 45 giri. A sentirle oggi quelle canzoni si capisce bene quanto fossero innovative e moderne (molto più di quelle di oggi), perchè erano piene di “trovate” (e di contrappunti, di suoni, di incipit). Così chiamavamo allora le idee di Morricone che avendo studiato composizione con Petrassi e amando la musica di Stravinski si accostava alle canzonette sperimentando contaminando e rompendo gli schemi della musica, la quale, nonostante tutti i generi, sempre su 7 note è costruita.

Ennio è stato un musicista geniale perchè ha conquistato con la sua musica il mondo intero (l’Italia musicale nel mondo ha un inno orribile musicato da Michele Novaro e poi almeno una decina di inni meravigliosi di cui 9 sono di Morricone e uno di Conte, Azzurro). Per imporre la sua visione e le sue idee Ennio in una vita intera ha dovuto battere l’ideologia dei Petrassi.

Su cosa si basa ogni ideologia esistente? E’ semplice, su una presunta incondizionata purezza. Gli ideologi si considerano puri, e sono quelli che preservano e difendono una fede, una dottrina, un’arte dagli impuri. Ora capirete bene che sentirsi puri e dover combattere gli impuri è compito impegnativo che dura una vita intera. Anche la musica, come tutte le arti (la letteratura, la pittura, la scultura, il cinema) annovera i suoi difensori della purezza originale da preservare dai barbari.

Morricone per Petrassi era un barbaro (contaminava la musica con le colonne sonore), ma lo è stato anche nella televisione, nel cinema, nelle case discografiche. Oggi ascolti una nota, una nota sola e riconosci Morricone, in tutti i paesi del mondo. Perchè è unico, ma prima dei riconoscimenti in mezzo secolo quante umiliazioni ha dovuto sopportare.

Basti pensare che per ben tre volte non gli hanno dato l’Oscar preferendogli altri musicisti di passaggio. Si noti bene, le sue colonne sonore erano già nel mondo diventate leggendarie, i suoi colleghi lo ritenevano un maestro, ma Hollywood e l’Academy lo snobbavano. Ecco cos’è l’ideologia, ripeto, la purezza originaria. La patria del western con la sua purezza non poteva premiare uno che aveva musicato gli spaghetti western. Sono stati perciò costretti a dargli prima un premio alla Carriera (per contrizione) per poi premiarlo di nuovo perchè Tarantino gli aveva affidato un suo film. Gli ideologi fanno così, fanno delle giravolte impossibili, dei salti mortali carpiati. Appena sono atterrati fanno finta di niente come se nessuno avesse visto lo sforzo immane che hanno fatto per volteggiare in aria.