Ideologia, la visione del mondo che ci fa aver paura del Nemico

L’ideologia che cos’è se non una visione del mondo? Ad esempio, il capo del governo è un ex banchiere e l’ideologo dei poveri lo combatte per questo (o viceversa). E’ uno di Milano, e l’ideologo del Sud lo combatte (o viceversa). In filosofia, è un termine coniato dal filosofo fr. A.-L.-C. Destutt de Tracy (1754-1836) per indicare la scienza del pensiero in una prospettiva antimetafisica, cioè l’analisi dei fatti di coscienza (sensazioni, idee). Nel pensiero sociologico è il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale; anche, ogni dottrina non scientifica che proceda con la sola documentazione intellettuale e senza soverchie esigenze di puntuali riscontri materiali, sostenuta per lo più da atteggiamenti emotivi e fideistici, e tale da riuscire veicolo di persuasione e propaganda.

Dalle definizioni passiamo a vedere come l’ideologia opera in concreto. I film degli anni cinquanta su Peppone e don Camillo ambientati a Brescello e scritti da Guareschi sono ancora esemplificativi del modus operandi dell’ideologia. Ogni gruppo sociale, naturalmente guidato e orientato da intellettuali e professionisti, sulla base delle sue credenze e rappresentazioni combatte la sua battaglia contro i Cattivi. Non occorrono riscontri materiali o fattuali, scientifici, bastano ed avanzano stati emotivi e fideistici, sostenuti dalla paura che diventa l’unico e vero veicolo di persuasione e propaganda. Il Cattivo diventa il Nemico che fa paura perchè di esso si immaginano le doti malefiche (i comunisti mangiano i bambini, gli ebrei sono avidi, la religione è l’oppio dei popoli, il vaccino inocula un microchip) e dunque si tratta di sconfiggere il nemico con ogni mezzo di propaganda. L’ideologia ha perciò bisogno di credenze, di seminare paura, e di usare la propaganda per mischiare insieme credenze e paura. Attraverso le ideologie novecentesche, fascismo, comunismo, nazismo, la guerra ha fatto milioni di morti  perchè l’ideologia ha un solo scopo, l’annientamento del nemico. Il genocidio è la rappresentazione più tragica delle conseguenze dell’ideologia. Essa si dice che è una falsa rappresentazione perchè immagina sempre cattive intenzioni del nemico, opera sempre attraverso il pre-giudizio, non si basa sui fatti ma su sensazioni e intuizioni. Le grandi ideologie sembrano oggi scomparse ma come fiumi carsici scorrono sotto terra, trovando sempre nuovi nemici da dover annientare, nuove razze da dover cancellare, in qualsiasi posto del mondo. Le piccole ideologie, quasi sempre derivanti dalle grandi, sono oggi un complesso di idee astratte, senza riscontro nella realtà, mistificatorie e propagandistiche (gli immigrati ci tolgono il lavoro, America first, la globalizzazione e il neoliberismo ci affamano) che perpetuano l’interminabile gioco dei Buoni che devono fronteggiare i Cattivi, in un duello che però viene rappresentato sempre secondo lo narrazione biblica di Davide e Golia.

Il Nemico assume sempre le sembianze di un mostro di grandi dimensioni e solo l’astuzia può sconfiggerlo. La storia del pastorello Davide che, armato di una semplice fionda, uccide Golia, il temibile gigante dei Filistei, è il simbolo della fede e del coraggio che trionfano sulla bruta violenza. Ogni ideologia è costruita su due pilastri, fede e coraggio.