Pd/ 5Stelle, ricordate la “vendetta” contro i tecnici del Tesoro?

L’idillio Letta-Conte è al massimo e allora conviene rinfrescare la memoria perchè in Italia tutto passa velocemente nel dimenticatoio. Quando Di Maio chiedeva l’impeachment di Mattarella o incontrava e  ascoltava i gilet gialli sembrano errori di gioventù, marachelle, ma lo stesso reddito di cittadinanza che neppure con Draghi si può toccare evoca un’altra stagione da tenere a mente.

Correva l’anno 2018. Ricordate Rocco Casalino, il padrone di Giuseppi?  Un suo messaggio audio su WhatsApp non consentiva sfumature: “Se all’ultimo ci dicono che i soldi per il reddito non li hanno trovati, nel Movimento 5 stelle è pronta una mega vendetta. Nel 2019, ci concentreremo soltanto a far fuori quei pezzi di merda del Mef!”.

Daniele Franco,  Ragioniere generale dello Stato, era in cima all’elenco. Gli altri erano il direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera e il consigliere di Stato Roberto Garofoli. Giovanni Tria, ministro dell’Economia, intervenne in loro difesa, definendo “intollerabile” la sortita di Casalino, sostenuto invece da Giuseppe Conte, secondo il quale era stata violata la privacy del suo spin doctor. Anche Luigi Di Maio, del resto, in modo più urbano, aveva detto che di quei tecnici non ci si poteva fidare.

Era il settembre 2018, ora il M5s lavora con il ministro dell’Economia Franco, con Rivera e Garofoli, tutti finiti allora nel mirino dei Cinquestelle per la loro linea rigorista. Gaber cantava “io cambio molto lentamente”, nella vita si può cambiare, ma questi sono inaffidabili saltimbanchi. Per questo ora Letta li vuol portare in Europa tra i socialisti