Francesco Bevilacqua/ il mio programma elettorale in una prossima vita

(dal corriere della calabria) Quando sarò eletto Presidente della Regione Calabria, farò come il Papa: lascerò lo studio presidenziale (quello sulla “tolda” della cittadella regionale – ma più che una cittadella mi pare un transatlantico arenato) e mi insedierò in un normale ufficietto ai piani inferiori. Tanto per far comprendere: «Non sono qui per comandare ma per servire».
Non dirò «ecco la soluzione». Dirò, piuttosto, «cerchiamo insieme una soluzione».
Non farò finta di conoscere ciò che non conosco. Tornerò a scuola, per imparare, invece.
Non mi attornierò di burocrati, dirigenti di partito, yesmen e questuanti vari, ma solo di amici fidati. Un giorno la settimana lo dedicherò ad attività manuali di pubblica utilità, nella protezione civile, nei servizi di pulizia, negli ospedali, nelle comunità di diversamente abili, nelle carceri etc. Mi condizionerò a capire che la vita vera non è negli uffici, nelle giunte, nei consigli, nei convegni, nelle riunioni di partito o in tv, ma là fuori, in mezzo alle persone che non vivono in potentati e/o bolle mediatiche.
L’auto del presidente dovrà essere un’utilitaria di colore bianco, interamente elettrica, anzi con motore all’idrogeno.
Nominerò una commissione di alti funzionari provenienti dalla Svizzera per esaminare uno per uno i dirigenti apicali della Regione. Se questi non risulteranno idonei li spedirò in Svizzera per un corso di formazione di almeno un anno e mi farò prestare dalla repubblica elvetica dei sostituti.
Impedirò che dai pc degli impiegati si possa accedere a qualunque videogioco ed a siti Internet che non abbiano stretta attinenza con i loro compiti. In più farò installare sulle sedie dei piccoli aghi che si azionino ogni mezzora per tenerli svegli.
Sanzionerò chi cammina nei corridoi senza un motivo certificato, tipo prostata infiammata o colon irritabile.
Mi farò portatore presso la Conferenza Stato-Regioni di un’istanza per l’abolizione definitiva sia delle province che dei consorzi di bonifica. E anche delle regioni.
Mi farò portatore, nella stessa sede, di un’istanza perché la gestione del servizio sanitario nazionale venga ricondotto interamente allo Stato, con abrogazione di tutte le competenze regionali (sino a che le regioni non saranno abolite).
Mi farò portatore, nella stessa sede, di un’altra istanza perché vengano abolite tutte le giurisdizioni speciali (Tar, Corte dei Conti, Commissioni Tributarie etc.) e venga istituita una giurisdizione unica, la creazione di due soli riti processuali (uno ordinario, l’altro d’urgenza) uguali per qualunque tipo di causa.
Darò finanziamenti alle scuole che introdurranno nei programmi di studio, storia, geografia, letteratura sulla Calabria.
Sempre in quella sede chiederò il ripristino del vitalizio per quegli eletti che al ritorno nella vita civile non troveranno qualcuno che abbia conservato loro lavoro e stipendio.
Vieterò che in Calabria il Recovery Fund venga utilizzato per i seguenti scopi: zone industriali fantasma, pale eoliche, centrali a biomasse, centraline idroelettriche, strade, opere pubbliche inutili, grandi attrattori e giostrine adrenaliniche varie etc.
Farò in modo che il Recovery sia usato, invece, esclusivamente per servizi pubblici, scuole, ospedali, acquedotti, reti idriche, reti fognarie, depuratori, piani di recupero urbanistico, risparmio energetico, messa in sicurezza degli edifici, restauro del paesaggio, cura dei boschi, patrimonializzazione dei beni culturali etc.
Infine, mi farò assistere quotidianamente da uno strizzacervelli con mandato a psicanalizzarmi ben bene ogniqualvolta darò segni di prendermi troppo sul serio.
Bene, ora, se avete il coraggio, preparatevi a votarmi. Ammesso che ci sia qualcuno disposto a candidarmi. In una prossima vita, s’intende.

COMMENTO di Francesco Scoppetta

Sottoscrivo tutto quello che descrive Francesco, ben sapendo che l’abolizione delle province e delle regioni noi non la vedremo mai, così come tanti intellettuali e costituzionalisti ci hanno impedito col referendum Renzi  di rivoluzionare il sistema istituzionale (perchè lo scemo guarda sempre il dito in Italia). L’abolizione delle giurisdizioni speciali e la creazione di due soli riti speciali non la vogliono i giudici per cui come sopra. Ma al di là degli aspetti utopistici che ho sottolineato, Francesco delinea per davvero un progetto serio per il Presidente della Regione. Basterebbe che, aggiungo, il Presidente stabilisse subito che non parteciperà a nessun convegno (talvolta manderà un suo sostituto) ma un giorno la settimana lo dedicasse a lavorare in attività manuali di pubblica utilità per rivoluzionare l’operatività della Presidenza. Basta con queste fregnacce grilline degli emolumenti tagliati, piuttosto (alla Draghi) poche parole, talk, convegni interviste e  tavole rotonde.

E soprattutto nomi di gente competente in grado di affrontare con sapienza i problemi. Che è poi l’uovo di Colombo. Guardate Zingaretti che ha saputo scegliersi il suo assessore alla Sanità in Lazio, Alessio D’Amato, come vive di rendita. Ce ne sono a decine, ma io faccio un solo nome per far capire la direzione. Il migliore assessore della Santelli è stata la Savaglio alla pubblica istruzione. Non era un scommessa, era una certezza visto il valore indiscusso della scienziata, le sue doti morali ed intellettuali. Chiunque vinca (io spero che sia Amalia, ci mancherebbe) la Savaglio va confermata e vanno trovati altri assessori come lei. Tutto qui