Jeff Bezos, l’uomo più ricco del mondo (186 miliardi di dollari) fondatore di Amazon , ha spiegato le 3 domande chiave da fare per scegliere i dipendenti
1) E’ una persona che ammirerò?
2) Questa persona aumenterà l’efficacia del gruppo?
3) Questa persona sarà una superstar (anticonformista) ?
Agli aspiranti chiede, per esempio: Raccontami di quando hai ricevuto un parere che ti ha fatto cambiare strategia. Oppure:
Visualizza l’azienda tra 5 anni o raccontami come guiderai il cambiamento.
Ora immaginiamo che a Bezos venga dato il compito di selezionare gli insegnanti italiani. Ecco alcune risposte che riceverebbe alle 3 domande:
- Non lo so se mi ammirerai, di solito risulto simpatica. Ma come si dice, non si può piacere a tutti.
- Sono sincero. Del gruppo non me ne può fregar di meno.
- Io cercherò di fare il mio lavoro, come l’ho sempre fatto
Insomma, capacità di stare in gruppo, di tornare sulle proprie decisioni, di propensione verso il futuro e il cambiamento, sono le skills che Bezos ama e sono proprio quelle che la scuola italiana militante odia. Per quale motivo? Ma andiamo, come si usa dire…la scuola non è un’azienda, no? Nella scuola italiana ognuno fa quel che gli pare e piace, in cambio di pochi soldi e di una grande possibilità di cambiare scuola. Ecco lo scambio virtuoso per i dipendenti e dannoso per gli alunni.