Sulla Juve, io l’avevo detto e questa è la prova

In questi giorni, dopo essere usciti ai quarti con il Porto come lo scorso anno con il Lione, gli juventini discutono: abbiamo fatto bene a prendere Ronaldo? Io, per esempio, seguo il forum su telegram di Ateralbus, un luogo meraviglioso che consiglio a tutti, per capire davvero come si possa parlare di calcio senza diventare Severgnini, Bergomi o Adani. Scrivo prima della partita col Cagliari e dunque sapendo che se non la vinci (così come tutte le altre seguenti) rischi di non arrivare in zona Champions.

La premessa da cui partire è che nel 2018 è stato Ronaldo ad offrirsi alla Juve e dunque Agnelli è stato coraggioso nel dire sì (e secondo me ha fatto bene). La mia impressione dopo tre anni è che abbiamo fatto come uno che a rate riesce a prendersi una macchina lussuosissima di seconda mano (Ronaldo aveva 34 anni) ma poi ha difficoltà a mantenerla pagando assicurazione e benzina. Era un’occasione che non ci siamo lasciati scappare ma intorno a lui non abbiamo costruito una squadra in grado di supportarlo (poi il covid ha distrutto tutto, così come la sfortuna di giocare questo ultimo campionato senza Dybala).

Ora è davvero chiaro a tutti: Ronaldo, che il suo dovere l’ha fatto al 110%, segnando tanto e non risparmiandosi mai, ha bisogno di una squadra che giochi perlopiù nella metà campo avversaria (come faceva il suo Real). Non gli puoi chiedere di risalire il campo di settanta metri perchè hai una squadra che gioca troppo indietro (con la linea difensiva a ridosso della tua area di rigore). La cosa era già evidente con Higuain, un altro micidiale se giocava a trenta metri dalla porta avversaria, ma in due anni (con Sarri e Pirlo) pur volendo cambiare gioco non siamo riusciti ad attrezzare una squadra in grado di supportarlo.

Guardiamo le campagne acquisti degli ultimi tre anni  (in neretto gli acquisti in seguito ceduti):

2018-19 – Cristiano Ronaldo, Cancelo, Emre Can, Mattia Perin, Caldara, Spinazzola (all. Allegri)
2019-20 –Danilo, De Ligt, Romero (ceduto in prestito al Genoa il 12/07/2019), Demiral, Rabiot, Ramsey, Luca Pellegrini (ceduto in prestito al Cagliari il 19/08/2019) (all. Sarri)

2020-21 – Chiesa, McKennie, Arthur, Kulusevski (all. Pirlo)

Come si vede da questo specchietto, i calciatori comprati nel 2018 insieme con  Ronaldo li hai venduti tutti per fare plusvalenze. Cancelo e Spinazzola però non li hai sostituiti, hai adattato Cuadrado a destra e continuato con A. Sandro che al massimo può fare il terzo di difesa.

L’anno successivo, con Sarri, vuoi cambiare la difesa con giocatori in grado di attaccare alto. Il povero De Ligt, abituato sin da bambino a giocare così’ nell’Aiax, si ritrova solo e  spaesato a giocare con Bonucci (e poco con Chiellini) , perchè Demiral si fa male subito e Romero viene venduto. Romero oggi nell’Atalanta dimostra come con Gasperini sia già  un giocatore di grande valore.

La difesa rimane quindi una incompiuta (eppure hai cambiato allenatore per cambiare gioco), ma il problema maggiore resta  il centrocampo.

Ramsey è rotto, Rabiot un compassato giocatore che fa il compitino (si è messo a giocare solo con gli stadi senza pubblico), Arthur un altro mezzo rotto che nelle intenzioni doveva fare il trequartista ma è adattato in una mediana a 2.

Arthur, Chiesa e Kulu li hai comprati per Sarri ma se li ritrova Pirlo, che uno solo voleva a tutti i costi, Dzeko.  Ecco allora che avere Ronaldo che segna quasi ogni partita senza disporre di un centrocampo e di una difesa che sappiano giocare alto, come sa fare il solo De Ligt, non ti consente di vincere in Europa con squadre magari modeste che però sappiano difendere bene. La Juve attuale se l’affronti con 5 in difesa la blocchi, se invece le dai campo la subisci.

Gli ingaggi altissimi dati a Kedira, Ramsey, Rabiot; la persistenza dei vedovi di Allegri cioè la BBC (Buffon, Bonucci, Chiellini) , che hanno rigettato Sarri ; la delusione di Agnelli che avrebbe voluto Sarri come capo di una scuola quando invece Sarri non si è mai andato a vedere una sola partita dell’Under23;  l’azzardo di Agnelli che promuove Pirlo senza mettergli accanto un vice con esperienza in serie A nel  gioco europeo. Ecco gli elementi che hanno finora impedito il cambiamento di una squadra che certifica un solo enorme limite: non ha intensità.

L’intensità è un concetto fisico e mentale, si acquista con l’allenamento specifico, atletico e psicologico. La Juve è squadra compassata, che se segna stacca la spina. Quante volte gioca un solo tempo? I due difetti (il gioco lento e lo staccare la spina) dipendono dalla scarsa intensità.

La scelta da fare, secondo me, è ricostruire la squadra intorno a De Ligt e al gioco Aiax. Comprare atleti al massimo di 25 anni, perchè sono gli unici che o li tieni o li puoi cedere, e liberarsi dei vecchi capi dello spogliatoio. Io ricordo molto bene quando la Juve nel 1970 venne affidata a Picchi e questi forgiò una squadra con l’età media bassissima che ci fece vincere per molti anni. Capello, Spinosi e Landini vennero pescati dalla Roma e ci fu il ritorno a Torino, dopo il prestito, dei promettenti Causio e Bettega. Quando un ciclo finisce devi fare piazza pulita, sennò finisce come Totti-Spalletti.

Insomma, lo avevo già scritto all’inizio del campionato, puoi avere Ronaldo ma se i due centrali difensivi e almeno due centrocampisti tendono a difendere bassi, al massimo puoi vincere lo scudetto. In Europa giocano in un altro modo, 90 minuti tirati e intensi senza le 30 interruzioni a partita che abbiamo in Italia (uno si butta a terra gridando dopo un semplice contatto; arbitro fischia; arrivano i massaggiatori; si riprende dopo 3 minuti dopo aver fatto uno spuntino). Ho visto l’altro giorno una partita inglese dove l’arbitro ha fischiato per la prima volta al 16° del primo tempo. In sedici minuti Cuadrado cade a terra almeno otto volte.

Purtroppo quest’anno abbiamo rinunciato ad uno scudetto che con Allegri o Juric, Gasperini o De Zerbi, avremmo vinto lo stesso malgrado una squadra senza terzini, senza centrocampo e con Bonucci. Ma con Ronaldo