Lamezia/Perchè l’Asp impedisce ai medici di famiglia di fare i vaccini?

A Lamezia l’Asp ha attribuito allo studio medico associato “Michelangelo” (20 medici) i vaccini per gli ultraottantenni. I medici singoli (non associati) aspettano e credo di non sbagliare se capisco la loro frustrazione perchè c’è un rapporto di fiducia, il medico è o non è garante della salute di ogni suo assistito? Ma la burocrazia è il vero potere occulto di questo paese.

Un medico non ci sta e allora si dà da fare. Il problema è essere accreditato sulla piattaforma nazionale del Ministero. Studia prova e riprova, alla fine di una fatica immane riesce ad accedere alla piattaforma ottenendo le password necessarie.

Quindi gli vengono dati i vaccini e la farmacia dell’Asp è pure contenta. “Dottò, meno male che li fate pure voi i vaccini, qui siamo pieni e quando arrivano gli altri vaccini non sappiamo dove metterli”. Il dottore, sei minuti a paziente, vaccina tutti i suoi over 80 e spiega ad altri suoi colleghi cosa devono fare per imitarlo. Poi intende vaccinare la seconda categoria, i suoi pazienti “fragili”. Ma l’Asp a questo punto s’impunta. No, i pazienti fragili li facciamo noi.

Nessuno sa come mai l’Asp, invece di farsi aiutare dai medici di famiglia di Lamezia e così vaccinare quante più persone possibile in tutti i luoghi possibili, ha deciso l’ostruzionismo becero, di tenersi i vaccini in deposito e procedere lento pede escludendo i medici di famiglia.

La mia idea è che anche la vaccinazione in Italia è diventata un business, un oscuro meccanismo dove c’è qualcuno che vuole decidere lui a chi fare i vaccini e quando.

Vedrete che a suo tempo toccherà alla magistratura capire per quale tortuosa ragione burocratica oggi, a marzo mentre la gente muore ogni giorno, la lentezza viene preferita al coinvolgimento di tutti i sanitari possibili per fare quei vaccini che abbiamo disponibili. Siamo un paese “giuridico” dove le procedure sono tutto mentre i vaccini sono riusciti a farli subito i paesi “pragmatici”, dove conta il risultato. Questa anomalia assurda lametina si aggiunge ad altre due assurdità nazionali.

Una riguarda una grave perdita di tempo, il triage delle 8 pagine da compilare per ogni paziente che si vaccina. In Israele (paese pragmatico) il consenso del paziente avviene se si alza la maglietta e scopre il braccio, da noi se compili otto pagine (Paesi giuridici). La seconda concerne gli elenchi delle Asp, notoriamente incompleti e sbagliati. Perchè non rifarsi all’elenco degli elettori di ogni città o paese, dal momento che ciascuno di noi avendo la scheda elettorale potrebbe andare a vaccinarsi se ci informassero soltanto del luogo e degli orari, come se facessimo le elezioni? In una settimana avremmo finito. Ma non abbiamo fatto i conti con la nostra burocrazia, con le nostre Asp, con il nostro Ministero della salute.