Veltroni dal “ma anche” alla melassa zuccherosa sui giuovani

Confesso che avevo molta stima di Valter Veltroni sino a quando non ho scoperto il suo giochetto del “ma anche”. Un giochetto infantile per non decidere mai nulla dicendo una cosa e il suo esatto contrario: dobbiamo pensare ai giovani ma anche ai loro genitori. Insomma, quando leggo un articolo di Veltroni oggi su qualsiasi argomento alla fine mi esce sempre un : E quindi? Sabato scorso però ha superato i limiti della decenza, la sua retorica si è fatta intollerabile e la logica è ormai affossata dalla melassa dei buoni sentimenti alla Barbara d’Urso. Veltroni-Nutella ha scritto sul Corriere queste parole:
Quando saranno vaccinati i ragazzi italiani? È giusto che siano gli ultimi, siano proprio in coda alla fila? Che si rischi di compromettere, solo per loro, la prossima estate e persino la ripresa dell’ennesimo anno scolastico?
….Una volta tanto questo Paese, che scarica sulle spalle delle nuove generazioni debito pubblico e regala precarietà e ansia per il futuro, sia generoso con i propri figli. Li faccia tornare a vivere una vita normale.

Sostiene Walter, prima vacciniamo i giovani e poi i vecchi. Ma secondo quale logica? Non ci avevano detto che dobbiamo innanzitutto evitare le morti (siamo ormai a centomila), poi il collasso delle terapie intensive e dell’intero sistema sanitario? E allora che senso ha vaccinare prima i giovani per realizzare questi scopi? Il fatto è che questo Veltroni forse intende diventare il prossimo presidente della Repubblica, oppure dirigere il Corsera, non so, certo è che ogni suo scritto, film, romanzo, intervista porta acqua solo al suo mulino. E’ un tentativo spudorato di cercare consenso personale, invece di aiutarci a capire con la forza della ragione