Matilda una che ce l’ha fatta

Il successo di Matilda De Angelis (Bologna, 1995), la vedrete a Sanremo, andrebbe studiato nelle Scuole d’Arte Drammatica. Quello che dirò non piacerà a tantissime donne, ma  cerco solo di approfondire il mondo in cui viviamo bello o brutto che sia. Comincio dall’inizio e da un punto di vista maschile. Matilda è bassina, 1,66, ha l’acne e se la incontri per strada non ti giri a guardarla. La domanda dunque è la seguente: come ha fatto a diventare una star questa insignificante sbandata che a sedici anni ha girato l’Italia e l’Europa con il suo gruppo, i Rumba de Bodas, suonando la chitarra e il piano?

La risposta è:  Dopo averla vista nella serie di successo targata HBO The Undoing – Le verità non dette, hanno scritto che è bella, sexy, brava, conturbante, magnetica, sorprendente. Una rivelazione, insomma, capace di reggere – eccome – il confronto con due vecchie volpi del grande schermo come Nicole Kidman e Hugh Grant.

Solo che, prima di aver girato The Undoing, la Matilda De Angelis aveva già una carriera cinematografica alle spalle, sin  dall’esordio con Accorsi in Veloce come il vento di Matteo Rovere, nel 2016, fino al recente “L’incredibile storia dell’isola delle rose”. Aveva vinto premi e in Italia era ben nota per il suo fascino e stile. Poi però la sua interpretazione di  Elena Alves  con Hugh Grant ha conquistato tutti. “Compresa la stampa internazionale, alla quale il suo volto dall’intensa mediterraneità non è certo sfuggito: facile a questo punto prevedere, per l’attrice di origini bolognesi, un futuro ricco di trionfi, anche – perché no? – in quel di Hollywood”. Se leggete la ricca intervista che Sette del Corsera le fa sotto il titolo “Chiedimi se sono bella?” non potrete non interrogarvi, come faccio io: Ma in che mondo viviamo?

Perchè, signori, viviamo nel mondo che ha messo al bando Woody Allen e Polansky, di cui certe femministe vogliono cancellare il genio facendoli passare per stupratori. Viviamo nel mondo di queste poverette come Asia Argento, nell’universo femminile delle barbare d’Urso e della Maria De Filippi  i cui percorsi nei sentimenti sono pornografia laccata (l’atto sessuale non si vede ma tutte le chiacchiere vi girano attorno). Viviamo nel mondo dei Quarto grado dove i femminicidi con tutti i particolari più macabri e sconvolgenti vengono discussi con una morbosità inquietante. Ricordate quando le copertine di L’Espresso e Panorama venivano criticate per l’uso del corpo della donna come richiamo ammiccante? Che anno era e oggi siamo andati avanti o indietro’?

Bene, questo è il mondo d’oggi, per cui non vi resta, per capire, che  vedere The Undoing per apprezzare l'”interpretazione” di Matilda. Non spoilero nulla se dico che vedrete per due minuti l’attrice soltanto in tre scene che mettono in risalto il suo seno e il suo corpo aggraziato e sexy. Poche scene ma sempre rigorosamente nuda. Mi ha ricordato la splendida Sydne Rome in “Che?” (1972) di Polanski nuda ma per 110 minuti.

Così tutte quelle che vogliono diventare delle star anche se hanno l’acne e sono insignificanti possono capire come si fa a diventare celebri. Munirsi di un book e se ti scelgono vuol dire che sai recitare.

Torniamo alle Scuole di Arte Drammatica dove si insegna come diventare star come Matilda. Ecco, io direi che è alla portata di tutte poter diventare star recitando nuda tre scene di una serie televisiva in 5 puntate. Occorre a monte un solo requisito, riuscire a farsi scegliere e cioè  incontrare l’Harvey Weinstein di turno, il produttore recentemente incriminato a 23 anni di carcere, con l’accusa di violenza sessuale e stupro. Non a caso la Loren incontrò Carlo Ponti, la Mangano De Laurentiis e via dicendo. Tra milioni di donne se incontri il produttore giusto puoi diventare una star come Matilda oppure Asia Argento o Barbara d’Urso. Miriam Leone e Valentina Lodovini, per dirne due sole, spiegatemi, esperti di style e fascino e glamour, recitano peggio di Matilda?