Leggete Zingaretti e capirete il nostro record di morti

Sul Corsera oggi una pagina intera contiene una intervista a Zingaretti fatta da Maria Teresa Meli. Il titolo è ” A questo governo serve un rilancio ma diciamo di no ad una crisi al buio”. Se fossi uno storico, conserverei la pagina per spiegare ai ragazzi del 2060 cosa era la politica 40 anni prima. Il meccanismo del suo discorso, delle frasi che accumula, dei pensieri che affastella come fossero l’indice di un libro da scrivere, è quello veltroniano del “ma anche”. Dici una cosa e poi ne aggiungi un’altra (voglio il latte ma anche il caffè; proteggo i poveri ma anche i ricchi; difendo il Nord ma anche il Sud) con il risultato che il discorso procede senza operare distinzioni, scelte, senza individuare priorità. Una politica che vien detta politique politicienne (politica politicante) e che rappresenta il dramma collettivo di una nazione che va avanti addossando alle generazioni future i debiti e il peso di vivere in uno Stato ingiusto. Zingaretti è il più inutile politico che uno possa augurare alla sinistra, un invertebrato che ha paura della sua ombra: sta sostenendo il governo che ha il record di morti in Europa per la pandemia. E continua con le chiacchiere fumose alternate a silenzi incessanti e incredibili.