Naip, Lamezia a XFactor

Michelangelo Mercuri, 29 anni, è arrivato in finale a X Factor e adesso ne parlo perchè ieri sera, in semifinale, ha fatto due brani che lo hanno precisato meglio. Michelangelo ricordo che faceva il cameriere all’Henry Morgan (Marinella), forse è passato per l’Unical, insomma ha coltivato la sua passione per la musica e, come tutti quelli che inseguono il loro sogno, è riuscito a trovare la coincidenza di questa edizione di X Factor in cui volevano sperimentare una nuova formula. Dopo i bassi ascolti dello scorso anno a Sky hanno capito che dovevano proporre artisti (ormai chiamano così tutti quelli che appaiono in tv) internazionali lasciando il prodotto nostrano ad Amici della De Filippi. Pertanto i miei preferiti, Casadilego e Melancholia, ci hanno deliziato e Naip (Nessun artista in particolare) ha, con la supervisione di Mika, occupato lo spazio dell’improvvisatore. Che genere fa Naip? Vediamo. Il primo brano presentato “Attenti al loop” tenta di unire elettronica con un testo intelligente
C’è un sacco di gente
Seguita da un sacco di gente
E ogni giorno spunta nuova gente
Seguita da un sacco di gente
E io che sono sempre stato una persona a cui più o meno
Io che più o meno sono sempre stato una persona a cui
Piaceva seguire la gente seguita da un sacco di gente
Oggi ho perso il conto e non riesco più a seguire un cazzo di niente.

Un teatro-canzone che sarebbe piaciuto a Gaber e che di sicuro piace a Elio delle Storie tese, non a caso ieri sera in duetto con lui con “La canzone mononota”. Ora, il pregio e il limite di Naip sono i testi. Il rischio, corso quando Mika gli ha assegnato Bla,bla,bla di Gigi d’Agostino, è un noioso futurismo. Lui, come il 99,9% dei cantautori italiani, parte dal testo, che deve essere significativo, e poi cerca la musica da fargli indossare. Voglio dire che non è un musicista che inventa musica e poi il testo diventa lo scheletro della canzone. Però Michelangelo, ecco il punto, ha dimostrato di essere un “interprete” delizioso. Se voi ascoltate “Milano circonvallazione esterna” nella versione degli Afterhours e in quella fatta da Naip ieri sera, capirete perchè Manuel Agnelli (che l’ha cantata e scritta) si è emozionato sino quasi a piangere. Michelangelo l’ha fatta sua, perchè le parole avrebbe voluto scriverle lui, e musicalmente l’ha velocizzata sino ad esplodere nelle disperate urla finali. Michelangelo ha gli occhi buoni, è timido anche se vuol fare un lavoro che ammette solo la sfrontatezza, ha idee e un sogno da portare avanti. Noi lametini siamo contenti che abbia successo e io sono contento che sia successo che abbia scritto un pezzo che si intitola “E’ tutta colpa della Juve”.