Regione Calabria/Come manomettono i dati covid

(Carlo Macrì, Corsera) Qualcuno al Dipartimento Salute della Regione Calabria ha modificato i dati sul numero dei pazienti ammalati di Covid ricoverati in terapia intensiva, che quotidianamente giungono dagli ospedali e dalle Aziende sanitarie della Regione, per poi essere trasmessi al Ministero della Salute. È successo, infatti, con quelli trasmessi dall’ospedale Annunziata di Cosenza, il cui numero è stato ritoccato da qualcuno che è entrato nel sistema informatico, facendoli passare da 14 a 2. «Martedì 3 novembre, come ogni pomeriggio, ho inviato all’Azienda sanitaria il numero dei degenti ricoverati nella mia Unità, in tutto 14 persone — spiega Pino Pasqua, primario di rianimazione dell’Annunziata —. Dieci erano in terapia intensiva, due in sub intensiva, quest’ultimi erano meno gravi perché hanno un fabbisogno diverso, collaborano, hanno una ventilazione meno invasiva».

Il dato, spedito all’Ufficio Unità speciale di continuità assistenziale, diretto dal dottor Mario Marino, è stato assemblato con altri dati provenienti dal territorio. «Alle 13 ho inoltrato l’email della situazione giornaliera al Dipartimento Salute della Regione Calabria ed ho constatato l’avvenuta lettura», dice Gabriella De Luca, incaricata a gestire il traffico quotidiano dei ricoverati in rianimazione nel distretto di Cosenza. Una volta elaborati dal sistema i dati sono stati inseriti nel bollettino regionale e diramati nel primo pomeriggio di martedì 3 novembre dal Dipartimento Salute. In serata, però, la Regione Calabria ha emanato un nuovo bollettino sui dati dei ricoveri in terapia intensiva dove ha cancellato il numero dei ricoverati per Covid giunti dall’ospedale di Cosenza, facendolo passare da 14 a 2. Una decisione che sarebbe stata assunta in totale autonomia, senza che né il primario di Rianimazione Oliva né i dirigenti dell’Asp cosentina, fossero messi al corrente.

Qualcuno, infatti, su incarico della burocrazia regionale, ha manomesso il dato. Per quale ragione? Il Direttore generale del Dipartimento Salute Francesco Bevere, al quale abbiamo chiesto di conoscere il motivo, ci ha fatto sapere, attraverso la sua segretaria, «che sono giornate particolarmente difficili, e quindi non può ascoltarci». Qualcuno tra i dirigenti, però, che vuole rimanere anonimo, si spinge a sostenere che la «manina» che ha manomesso i dati l’avrebbe fatto per evitare di aumentare il numero dei ricoveri in terapia intensiva allo scopo di evitare la zona rossa in Calabria, dettata, come ha stabilito il Governo, in sintonia con la regione Calabria dall’aumento, costante, del numero dei ricoveri.