Calabria terra mia di Muccino

Ho visto il corto (8 minuti) di Gabriele Muccino per pubblicizzare la Calabria nel mondo. L’idea iniziale è buona perchè avendo il padre di Roccella Ionica, ci si immagina che Raul Bova (1971) porti la sua donna Rocìo Munoz Morales a visitare i luoghi d’infanzia. La storia raccontata da Muccino alla sua maniera, con molte riprese con i droni e i due protagonisti sempre sul punto di baciarsi nella natura o di mangiare qualcosa, rende bene la nostra terra ma l’autore, voluto dalla Santelli, non è stato preparato bene per scrivere la sceneggiatura. Se gli avessero affiancato l’avv. Francesco Bevilacqua, uno dei nostri più noti ambientalisti, lo avrebbe condotto in zone paesaggi e scenari che Muccino neppure immagina esistano. La Calabria, voglio, dire, oltre che mare e Tropea e campagna, ha una sua natura segreta, nascosta ed impervia, di un fascino incredibile (ma dove siamo, in Calabria?). C’è una Calabria da cartolina e poi tante altre Calabrie inesplorate: la grotta del Romito a Papasidero (CS) è un sito risalente al Paleolitico superiore contenente una delle più antiche testimonianze dell’arte preistorica in Italia, le Gole del Raganello e tutte le altre riserve naturali valgono da sole un viaggio. Imperdonabile per Bova e tutti i suoi amici sarebbe non visitare quel maestoso bosco secolare in Sila che dal Seicento all’ombra dei suoi imponenti “patriarchi”, alberi alti fino a 45 metri, testimoniano delle antiche selve silane. A Muccino, voglio dire, non lo hanno informato che di Calabria non ce n’è una sola, che non è una regione ma una varietà di posti che, spesso essendo inaccessibili (Pollino, Aspromonte) rimangono misteriosi (sconosciuti) per gli stessi calabresi. Il fascino della terra bruzia sta in questi misteri per iniziati, da scoprire a poco a poco per rimanere a bocca aperta. Se non diventi un Cristoforo Colombo, senza aver bisogno di caravelle e di una Isabella di Castiglia, la Calabria non la scopri. Quel che è vicino rimane invisibile e il cuore non si apre alla meraviglia.