CALCIO/ Vedi ADL e capisci Napoli

Aurelio De Laurentiis è un produttore cinematografico e anche il presidente del Napoli. Proprio in queste ore i giornali registrano alcune sue “impuntature”. Chi è e cosa fa? In realtà è un personaggio dei suoi polpettoni di Natale in cui come controfigura si è scelto De Sica. L’ultima che ha fatto è presentarsi alla riunione dei presidenti di Lega con la febbre pensando di avere mangiato troppe ostriche e scoprendo poi che era Covid. Roba da coatto presuntuoso o da ignorante buzzurro, fate voi. Nessuno in Italia, per ovvie ragioni di mercato e di compiacenza, lo sbeffeggia perchè ADL è lo specchio dei napoletani. Se parli male di lui è come se parlassi male del popolo di Totò, Eduardo e Troisi. Il popolo napoletano, come tutti i popoli, ha i suoi vizi e le sue virtù. I primi vanno individuati per correggerli (come hanno fatto Totò, Eduardo e Troisi) mentre in Italia chi osa parlarne viene accusato di disconoscere le virtù. Prendiamo il vittimismo napoletano, connotato italico che al Sud diventa il più comodo mezzo per non fare i conti con se stessi. Higuain lascia il Napoli e diventa Buscetta, un traditore, come se l’economia di mercato non fosse mai stata inventata e vivessimo ancora col baratto. La Juve ha venduto per soldi nel tempo Zidane, Pogba e Coman ma ancora oggi se passano da Torino sono osannati e amati. Chi lascia il Napoli invece è solo un traditore. Se ad ADL chiedessero perchè non compra Messi, la sua risposta sarebbe la seguente (una simile l’ha data per davvero):

Certo che lo comprerei Messi. Ma a certe condizioni. Dovrebbe venire a Napoli gratis e con uno stipendio annuo di massimo 2 milioni di euro. Però in compenso vivrebbe nella più bella città del mondo, osannato dal popolo più generoso del mondo, mangiando pizza e manicaretti ogni giorno, e godendo del nostro sole meraviglioso. E quando vuole può pure andare nella mia villa di Capri.

ADL quando dice stè cazzate da megalomane scemo è serio, e nessuno in Italia lo prende in giro come si farebbe con chiunque. E’ così inaffidabile che dice una cosa e poi il suo esatto contrario. E’ stato capace, dopo aver insolentito Sarri che pure gli aveva forgiato una squadra spettacolare in grado di lottare per lo scudetto, di mandare via Ancelotti, un uomo pacifico al quale tutti vogliono bene, un grande allenatore che ha vinto tutto con grandi squadre. Accoltolo come un re, dopo Sarri, ADL gli ha giurato amore eterno e però dopo poco più di un anno lo ha mandato via trattandolo da incapace e sbeffeggiandolo come se fosse un mangione a sbafo. La stessa cosa farà con Gattuso, non appena mancheranno i risultati, ed è facile prevedere come un calabrese tosto come Gennaro gli terrà testa. Insomma ADL è umorale, contraddittorio, megalomane, vittimista, superbioso, in compenso ha fatto i soldi. E sono i soldi che addolciscono i suoi critici, sempre benevoli, in tv e sui giornali. Ma capendo ADL si capisce perchè il Napoli non vince.