FISCO/ La nostra macchina da guerra per incentivare l’evasione

(Alberto Brambilla, Economia Corsera, 7 sett. 2020) Osserviamo la foto della situazione. Su 60 milioni di cittadini, solo 41 presentano una dichiarazione dei redditi e di questi solo 30 versano soldi al Fisco. Dati che ci spiegano anche quanto ci sia di distorto nel fatto che poco più del 12% di italiani paghi quasi il 58% dell’intera Irpef o che il 45% dei cittadini copra solo il 2,6% della stessa Irpef. E adesso ragioniamo.

Il nostro meccanismo è pazzesco, più tasse si pagano meno servizi pubblici si ricevono. Viceversa meno tasse si pagano e maggiori sono le prestazioni sociali e i servizi ricevuti da Stato, Regioni e comuni. In questa constatazione sta la spiegazione di gran parte dell’ evasione ed elusione fiscale e contributiva del nostro Paese, il primo, secondo una relazione del Parlamento europeo, in quanto ad evasione fiscale. I tre quarti (il 74%) dei nostri concittadini dichiara redditi annui inferiori ai 26 mila euro lordi.

Abbiamo una magnifica potente macchina da guerra per invogliare evasione e elusione: Più dichiari meno servizi avrai e più ti tasso, mentre meno dichiari e più avrai beni e servizi. Sono tartassati i contribuenti che dichiarano più di 35mila euro e al contrario una giungla di agevolazioni e deduzioni vien data al 57% degli italiani con redditi sino a 15 mila euro l’anno.Le detrazioni buone, quelle che favoriscono il contrasto di interesse e fanno emergere il “nero”, sono poche. Nella maggior parte dei casi si “assiste”, pagando a piè di lista, senza controllare che ci sia un reale bisogno. Il paese infatti non ha neppure una banca dati per vedere a chi vengono dati questi benefici che ci costano oltre 134 miliardi l’anno (quasi l’intero importo delle pensioni al netto delle tasse). Un potente incentivo per occultare i redditi, eludere, fare lavoro nero, ed evadere il più possibile.