Quel legame tra mafiosi e furbi

Cacciari, migliaia di docenti stanno facendo domanda per non tornare in servizio perché affetti da malattie pregresse che li rendono fragili.

R. Assurdo. Purtroppo è una tendenza diffusa nel pubblico impiego. Anche molti miei colleghi all’università, tutti contenti di fare lezione da casa. Salvo poi andare alle trasmissioni televisive.

D. Il governo sta pensando a forme di esonero per questa nuova categoria di docenti fragili.

R. Spero non si arrivi a questo, sarebbe un modo per incentivare i furbetti, dopo quelli del cartellino quelli del Covid. In questo paese non si muore solo di coronavirus, ma anche di altre malattie. Allora teniamo tutti a casa? Mentre nel privato tutti vanno a lavorare e a fine anno riprendono pure i licenziamenti? Sono differenze non sostenibili.

Titolo di un giornale: Rientro a scuola, la grana dei professori «fragili»: le regole anti-furbetti
In arrivo la circolare del ministero della Salute che detta le norme per chiedere gli esoneri. Ma resta il rischio degli «abusi» di chi chiede la 104.

La mia idea, bislacca e senz’altro scorretta, da sempre sarebbe quella di far diventare la guerra agli italiani furbi importante quanto quella ai mafiosi. La ragione è che io vedo un legame tra i due fenomeni, furbizia e mafia. In Italia ci sono alcune anomalie impossibili da eliminare almeno quanto riuscire a trovare Matteo Messina Denaro. Una riguarda i medici. Se un medico attesta che uno è cieco, nessuno può farci nulla anche se quello ci vede benissimo. Dite la verità, avete mai visto arrestare un medico per falsa attestazione dopo che sul giornale avete letto: da 40 anni era considerato cieco ma è stato scoperto. Io no. Avete mai visto un medico sospeso perchè ha certificato che uno era ammalato mentre stava sciando oppure nuotando alle Maldive? Mai avvenuto. Nei miei ricordi una volta Licio Gelli fu mandato a casa perchè stava per morire, solo che lo fece 40 anni dopo nel suo letto. Per opera di chi Gelli fu salvato? Tanti anni fa Vittorio Sgarbi non andava a lavorare in una Sovrintendenza perchè un medico aveva certificato che doveva spesso fare pipì. Insomma, i medici hanno il certificato libero senza rischiare nulla e quindi abbiamo molti che usufruiscono di false Leggi 104 assistendo un familiare non autosufficiente, che poi sono tutti quelli dai 65 anni in su. Per andare in aiuto dei lavoratori fragili nelle scuole (quando è Covid è Covid per tutti) si sta pensando ad una nuova 104 basata sul seguente assunto: serve la certificazione di un medico dell’Inail e bisogna essere affetti da una «patologia con scarso compenso clinico». Definizione che i medici giudicano ancora ambigua perché tecnicamente interpretabile e discrezionale. E siamo tornati all’inizio, la scienza in Italia non è basata su fatti ma su opinioni. Se secondo la sua opinione un medico dice che hai una patologia con scarso compenso clinico, non lavori più e lo Stato ti mantiene sino alla fine. Ogni opinione medica non può essere cassata e quello che è servito ai mafiosi per andare in ospedale facilmente adesso si è realizzato per tutta la società, sicilianizzata per l’appunto. I furbi, tra i quali annoveriamo evasori e gente che non fa la fila, credete a me, in questo nostro paese di falsi credenti e di gente con falsi princìpi, sono più pericolosi dei mafiosi.

Della mafia per alcuni decenni in Italia (anche a Lamezia, è chiaro) semplicemente si è negata finanche l’esistenza. Ma chi la negava? I furbi, ecco il legame indissolubile. Cosa pensano di essere tutti quelli che hanno subìto un torto dai mafiosi e non lo denunciano? Gente che ha paura. Certo, anche, ma quanti furbi convinti che gli conviene? Il furbo è insomma quello convinto che in questo nostro paese sia possibile e consentito in ogni momento un accomodamento personale. Tutti devono stare in fila? Io troverò il modo per non farla. La mafia ti opprime? Io troverò il modo per convivervi. Per converso, se volete, il mafioso è un altro furbo convinto che può arricchirsi presto senza lavorare. Poi  scoprirà che  tutti i soldi che ha fatto gli hanno consentito una grande vita di merda (ma per capirlo bisogna vedere la serie tv “I Soprano”).